“In barba a tutto”, Luca Barbareschi torna in tv e sfida il politically correct: “Vorrei avere come ospite il ministro Franceschini”

Luca barbareschi

A distanza di anni dall’ultima esperienza professionale, Luca Barbareschi sta per tornare in TV. Dal 19 aprile debutterà in seconda serata con il programma “In barba a tutto”, un programma ironico e controcorrente in cui si discorrerà di piccoli e grandi temi. Otto appuntamenti, rigorosamente trasmessi in diretta, in cui il maestro della provocazione Barbareschi si propone in veste di intervistatore per raccontare un mondo diverso in modo politicamente scorretto.

“In barba a tutto”, parla Luca Barbareschi

Abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione del programma a cui è intervenuto anche il direttore di Raitre Franco di Mare. Luca Barbareschi ha parlato del suo ritorno in TV raccontando le sensazioni che lo pervadono all’esordio del programma: “Avevo tanta voglia di fare tv ma ho anche tanta paura. Torno in tv perché sono un onnivoro di spettacolo. Se non faccio l’artista, ogni tanto, mi deprimo, il mio mestiere è questo. Io ho bisogno di esprimermi artisticamente. Quest’anno compio 65 anni, vado in pensione, praticamente. Ho pensato che forse era il momento sbagliato per rilanciarmi. Ogni tanto chiedo a mia moglie di avvertirmi, qualora notasse che sono più spento del solito”, ha dichiarato con il suo tono ironico.

Poi ha anticipato i temi e gli ospiti dei vari appuntamenti: “Ci saranno tre temi e tre ospiti per ogni puntata. I temi della prima puntata saranno: Scienza e Romanticismo, Essere Contro, Il mondo della lirica è maschilista?. Oltre a Morgan e Katia Ricciarelli, ci sarà anche l’astrofisico Luca Perri. Lo studio è un loft dove si può chiacchierare anche in 3 o 4, volendo. Sugli altri temi ci saranno delle sorprese”. Raitre punta così su un prodotto innovativo che sicuramente calamiterà anche delle critiche.

A tal proposito, Luca Barbareschi dichiara: “Gli aerei decollano solo controvento, sennò cadono. Per fare le cose, bisogna prendere delle posizioni. E’ ovvio che uno deve provocare un po’. Io cercherò di farlo con intelligenza e rispetto. La fortuna mia è nella divergenza costante di opinioni. E’ lì che costruisci qualcosa. Questo è interessante per lo spettatore. Quello che hai davanti non è il tuo nemico. E’ una persona che la pensa diversamente. A me dispiace quando mi attaccano in maniera velleitaria”.

Da anni Luca Barbareschi, nella veste di direttore artistico del Teatro Eliseo, si batte per i teatri italiani tanto che oggi in conferenza stampa ha chiarito la sua posizione: “Riguardo il teatro penso che siano le categorie a doversi proporre. Per questo il teatro è morto, rappresentato da gente incapace. E noi artisti siamo troppo anarchici per metterci insieme. La politica è distratta, ci sono troppi temi da definire. Il teatro deve rifinanziarsi e rialzarsi. Qualche teatro morirà, ci sono tantissimi teatri solo a Roma”.

Sulla partecipazione al programma di Morgan, personaggio da sempre molto chiacchierato, Barbareschi ha rivelato: “Non è vero che dove c’è Morgan, c’è casino. I Maneskin, a Sanremo, hanno detto le parolacce e sarà un tema della puntata. I social si scandalizzano sul nulla. Mi sono detto: “Come sono trasgressivi questi ragazzi!”. Poi, però, andranno a Rotterdam e hanno subito tolto le parolacce. Allora, mi sono chiesto: “Cos’è la trasgressione?”. Questo sarà uno degli spunti”. Ad intervenire è stato poi Franco di Mare che non ha escluso uno spostamento del programma in prima serata: “Non l’abbiamo pensato ma nulla lo esclude. Quando abbiamo cominciato ad immaginare un suo approdo a Rai 3, Luca mi aveva portato un progetto dove lui era più in disparte. E io risposi: “A me interessa Luca Barbareschi”.

Luca è affascinante quando parla: spunti, citazioni, visioni, visioni laterali della realtà che inducono alla riflessione. Luca è portatore sano di idee, a volte, anche urticanti. Luca è sempre nutriente e questo mi aspettavo da lui. Questo programma è nato così”. Poi Di Mare svela l’altro titolo a cui aveva pensato per lo show, “Mi voleva Guglielmi”, per ricordare un programma mai andato in porto e proposto da Barbareschi all’allora direttore di Raitre Guglielmi.

Noi di SuperGuida Tv abbiamo chiesto a Luca Barbareschi se in questi anni siano mancate le proposte interessanti per un suo ritorno in TV. Lui ci ha risposto così: “Sono vaccinato nel sapere come accadono le cose. Alcune proposte sono state in attesa per quattro o anche sei anni, serve l’allineamento dei pianeti per andare in porto. Coletta una volta è venuto a trovarmi all’Eliseo, forse quella volta la mia proposta non era adatta, chi lo sa. Mi sono parlato molto anche con Guglielmi, sarebbe ingiusto dire che son stato boicottato. Forse in passato, un programma a Rai 3 non si concretizzò perché oggi ho più saggezza di allora”.

E poi gli chiediamo anche se vorrebbe rivolgere un invito al ministro Dario Franceschini per partecipare al suo programma: “Lo invito adesso, ufficialmente. Possiamo divertirci, parlando del futuro dello spettacolo. È venuto a casa mia a Filicudi, può venire mio ospite anche in tv. Estendo l’invito anche a Luigi Di Maio che mi è molto simpatico”.

Poi conclude la conferenza rivelando un aneddoto divertente su Fiorello: “Adoro Fiorello, ricordo un evento epocale. Ero a Milano con lui una volta a Karaoke, e c’era così tanta gente che ci portarono via con i sosia per salvaguardarci. Ho una grande stima di Fiorello perché è caduto e si è rialzato”. Nell’epoca in cui trionfa il conformismo, c’era bisogno di una sana e intelligente ribellione, di chi offrisse un punto di vista diverso rispetto al sentire comune e alle convinzioni sociali. E Luca Barbareschi è il perfetto antagonista rispetto a chi troppo spesso vuole sfiorare la perfezione solo per catturare facili consensi.

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