Il Miracolo, recensione no spoiler della serie Sky creata da Ammaniti

Il Miracolo

E chi lo ha detto che la serialità televisiva italiana non può competere con quella americana in originalità e coraggio? Il Miracolo, ideata dallo scrittore Niccolò Ammaniti, è stato uno dei casi destinati al piccolo schermo che più ha colpito nell’anno del suo debutto, il 2018. Forse perché è riusciuto a mescolare spiritualità ed istanze sociali nostrane con un linguaggio inedito e sorprendente per la produzione italiana.

Il Miracolo, miniserie costituita da otto episodi, ha debuttato l’8 maggio 2018 in esclusiva su Sky Atlantic, e vanta un cast corale che comprende anche Tommaso Ragno, Alba Rohrwacher, Guido Caprino, Elena Lietti e Lorenza Indovina. Disponibile per tutti gli abbonati a Sky e NOW TV.

La trama de Il Miracolo

La serie Sky creata da Niccolò Ammaniti è stata definita dallo stesso autore come “un dramma visionario, in continua oscillazione tra sacro e profano, tra perdizione e salvezza”. Tutto inizia con una statua di una Madonna che piange sangue, ma non in una chiesa e neanche in un luogo che possa assomigliare vagamente ad un luogo di preghiera: nel covo di un boss della ‘ndrangheta. Nessuno dei soggetti coinvolti però risponderà a cliché predefiniti: il giovane premier ateo sarà spesso in crisi di fronte all’inspiegabile miracolo. Il prete in crisi esistenziale cercherà continuamente la presenza di Dio dietro un pianto “straordinario”.

Chiunque verrà a contatto con l’Evento eccezionale dovrà fare i conti con la sua coscienza ed ognuno lo farà in maniera composta, ordinata, dal politico progressista, al prete in crisi, fino alla scienziata.

Il Miracolo, perché vederla

Perché in un panorama di predominio contenutistico nella serialità internazionale da parte della produzione Usa, Il Miracolo è uno dei sempre più rari esempi di tv series tutta italiana con tanto da dire e con un linguaggio narrativo inedito ed unico nel suo genere. La storia originale curata dallo stesso scrittore Niccolò Ammaniti porta con sé un’illuminante riflessione sulla religiosità e l’inspiegabile in una società, quella del Bel Paese, che vive di fortissime contraddizioni: ad esempio, la Madonnina che piange compare per la prima volta all’interno di un bunker della ‘ndrangheta del Sud, senza alcuna spiegazione.

Mescolando sacro e profano in maniera intelligente e mai scontata, Ammaniti firma una miniserie del tutto originale che al suo debutto sui canali Sky ha fatto moltissimo parlare di sé, tra temi scottanti della nostra quotidianità ed un sistema di personaggi eterogeneo ed intrigante: dal primo ministro del Paese (Guido Caprino) al sacerdote in crisi religiosa (Tommaso Ragno), fino alla scienziata (Lorenza Indovina) incaricata di analizzare la verità scientifica dietro alle lacrime di sangue della statuina mariana, Il Miracolo pone domande e questioni allo spettatore, senza però avere la pretesa di rispondere chiaramente a tutte.

Perché non vedere Il Miracolo?

Certo è che una serie nata per porre dubbi, domande, riflessioni ed elucubrazioni allo spettatore non è affatto consigliata a chi invece è alla ricerca di un prodotto televisivo più semplice, leggero, di immediato consumo e che sappia intrattenere senza filosoferie “inutili”. Orpelli, quelli inseriti nella struttura narrativa de Il Miracolo da Niccolò Ammaniti, che ai più verranno visti come inutili elucubrazioni su religione, superstizione, ignoto, natura umana.

Insomma, Il Miracolo non è prodotto seriale pop e generalista, ma anzi si rivolge ad un pubblico elitario in cerca di una storia originale (e tutta italiana) che sappia stimolare l’intelletto e l’intelligenza di chi la vede, anziché anestetizzarlo con la solita trama tutta azione ed intrattenimento fine a se stessa.

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