Si fa presto a dire remake, in un periodo storico dove il cinema continua a rifare se stesso, a volte in versioni fotocopia altrove in maniera più libero. Si colloca a metà tra queste due concezioni Il corpo, rifacimento nostrano di un cult spagnolo dello scorso decennio, ovvero El cuerpo (2012) di Oriol Paulo. Un regista e sceneggiatore conosciuto per la sua bravura nella gestione dei colpi di scena e di trame ragionate al millimetro e vi era perciò molta attesa su come il collega campano Vittoria Alfieri avesse intenzione di approcciarsi al materiale d’origine.
Eccoci così a parlare del film, da qualche giorno disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video dove ha conquistato l’attenzione degli abbonati, al punto da guadagnarsi un posto stabile nella top 10 dei titoli più visti. Premettendo che consigliamo sempre e comunque di recuperare prima il prototipo, anche per apprezzarne le modifiche o gli abbellimenti e non soltanto per trovarne punti di demerito, andiamo alla scoperta di questa nuova versione battente bandiera tricolore.
Il corpo: un mistero da risolvere – recensione
Il corpo senza vita di Rebecca Zuin, un’affascinante imprenditrice di mezz’età molto conosciuta e rispettata nel campo farmaceutico, viene ritrovato all’interno della sua sfarzosa villa. Qualche ora dopo il constatato decesso, il cadavere sparisce dalla sala mortuaria e l’ispettore capo Cosser comincia a indagare su un caso che diventa sempre più enigmatico. Il marito della defunta è Bruno, di diversi anni più giovane, ora erede di quell’immensa fortuna: una carriera, da docente universitario a manager, favorita proprio dalla compianta moglie, proprietaria dell’azienda dove lui lavora.
Bruno non comprende come sia possibile questa assurda situazione, arrivando anche a ritenere possibile che la donna abbia inscenato la sua finta morte. E mentre cerca di gestire il panico crescente con l’aiuto della sua giovane amante, la cocciutaggine di Cosser rischia di aprire un vaso di Pandora che doveva restare chiuso…
Niente è come sembra
Un whodunit in piena regola, un’evoluzione del giallo classico che si complica sempre di più in una narrazione machiavellica e spietata, con un colpo di scena finale che rivoluziona ulteriormente tutte le carte in tavola. Proprio l’epilogo trova una parziale discordanza con la controparte iberica, non tanto per l’esposizione dei fatti che rimangono i medesimi, ma per ciò che concerne l’ambientazione e la tempistica, in una messa in scena che altrimenti copia più o meno fedelmente le varie dinamiche alla base del modello.
Chi ha già visto il suddetto troverà quindi poche, se non nulle, novità, mentre uno spettatore all’ignaro avrà un discreto numero di soddisfazioni nell’assistere a questa rocambolesca girandola di rivelazioni in divenire, supportate da un cast relativamente in palla. Soprattutto Claudia Gerini, affascinante nei panni di tradita femme fatale, e Giuseppe Battiston nelle vesti di tormentato detective, trovano la giusta chiave di lettura nella caratterizzazione volutamente caricaturale dei rispettivi personaggi. Peccato che a tratti la regia e la storia siano un po’ troppo prevedibili, con movimenti di macchina che si approcciano ad uno stile moderno e patinato, e che la presenza dei flashback sia amalgamata con qualche forzatura.
Conclusioni finali
Come spesso accade, l’originale è preferibile e il nostro consiglio è quello di recuperare il film spagnolo alla base. Ma se favorite a priori le copie italiane di pellicole estere, Il corpo è comunque un discreto remake, in grado di offrire un buon numero di colpi di scena nel corso delle sue due quasi due ore di visione.
La scomparsa del cadavere di una donna dall’obitorio spalanca un armadio pieno di scheletri, con le indagini di un risoluto ispettore che intende vederci chiaro nell’alibi di un vedovo poco affranto, che ha molto da nascondere. Ma la verità ha mille volti e la risoluzione del caso troverà diverse ramificazioni prima della definitiva resa dei conti, in quell’epilogo che rivoluziona l’intero costrutto, ad uso e consumo di un pubblico pronto a farsi sorprendere.