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“I Cassamortari”, Claudio Amendola sfida la superstizione: “I morti fanno una bella figura, i vivi molto meno”

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Arriva il 24 marzo su Prime Video “I Cassamortari”. E’ il terzo lavoro come regista di Claudio Amendola che ha scelto per l’occasione un cast stellare: Massimo GhiniLucia OconeGianmarco TognazziAlessandro Sperduti, Sonia Bergamasco, Edoardo Leo e Piero Pelù. Nonostante le riprese fossero terminate a dicembre 2020, la pellicola ha subito ritardi a causa della pandemia.

I Cassamortari: la trama

La storia è quella della famiglia Pasti, che dal fondatore ha ereditato il culto del denaro e si ritrova a fronteggiare i debiti col fisco che proprio il capofamiglia ha accumulato facendo pagare in nero i suoi costosi servizi funebri. Quando la celebre rockstar Gabriele Arcangelo muore improvvisamente i Pasti decidono di sfruttare questa opportunità.

Le parole in conferenza Stampa

Un film che è nato sul divano di casa come ha raccontato Claudio Amendola oggi in conferenza stampa: “Mi piaceva l’idea di questo mestiere con cui tutti abbiamo a che fare prima o poi. Ci sono persone che non si innamorano mai, ma non ci sono persone che non muoiono, quindi è un argomento larghissimo e ho sempre immaginato e anche visto che nelle situazioni più drammatiche e dolorose succedono cose molto divertenti. Ho sempre pensato che bisogna avere un atteggiamento molto leggero, specialmente sulle cose più importanti e difficili. Per me il punto di vista un po’ sdrammatizzante, un po’ dissacrante e se vogliamo anche un po’ cinico funziona sempre. Mi ha divertito immaginare questa famiglia che poi è stata il pretesto per raccontare quelli che trovo siano i nostri difetti più importanti, dall’ipocrisia all’attaccamento al denaro e in questi ultimi anni anche l’enorme esposizione delle nostre, anzi delle vostre vite private sui social, perché io non ci sono. Insomma mi piaceva metterci tutto dentro e ce l’abbiamo messo”, ha dichiarato.

Il film arriva in un momento storico difficile in cui si cerca di ridere della morte anche quando la televisione mostra tutti i giorni corpi di cadaveri martoriati a causa della guerra in Ucraina. Claudio Amendola ha fatto una riflessione: “Noi abbiamo girato in pieno covid e ci siamo chiesti se fosse o non fosse il caso di farlo ma poi ci siamo ricordati di pietre miliari capaci di affrontare certi temi con accenti comici, capolavori come La grande guerra o I soliti ignoti che inizia con la morte di un uomo. La nostra commedia ha sempre saputo trattare argomenti difficili e spinosi in momenti particolari e ne I Cassamortari i morti fanno una gran bella figura, i vivi molto meno. Questo ci ha permesso di poter essere liberi, ironizzare ed essere cinici, non ci potevamo aspettare quello che è successo nella realtà e come artigiani abbiamo il dovere e il piacere di intrattenere. Chi fa il nostro mestiere deve avere la libertà di poter intrattenere la gente. Siamo consci e compresi della situazione che viviamo, ma due ore sul divano a farsi qualche risata e una piccola riflessione ce le possiamo permettere”.

Lucia Ocone interpreta Maria. L’attrice ha ironizzato sul suo personaggio: “Con Claudio è la mia prima volta ma dopo tre secondi che ci conoscevamo ci siamo subito voluti bene, siamo due “ciacioni de Roma” e ci siamo trovati. Mi è piaciuto fare un personaggio molto diverso da me: Maria è avida di soldi, arida, cattiva, diciamo pure stronza, mentre io sono una farloccona. Inoltre Maria si accoppia molto, io come dice Amanda Lear “Ho chiuso la boutique” ma lei colleziona vedovi. E poi ha un risvolto che è quello che ho amato di più, più umano, sentimentale e dimostra che c’è un malessere dietro tutto questo”.

Massimo Ghini non ha esitato un attimo ad accettare questo ruolo. L’attore si è trovato poi a lavorare per la seconda volta con Lucia Ocone con cui aveva condiviso il set de “La famiglia mostruosa”: “Ho accettato subito e mi sono sentito estremamente gratificato che Claudio me l’abbia chiesto, perché è un personaggio che avrebbe potuto interpretare benissimo lui stesso, mi è piaciuto questo coraggio di raccontare un rapporto familiare difficile, ipocrita e crudele che poi riscopre il valore di quello che la vita ti dà”.

Guest star d’eccezione il cantante Piero Pelù, frontman dei Liftiba. Una bella occasione per Piero che ha vestito i panni di una rockstar: “Gabriele è l’opposto di quello che da sempre cerco di essere, è una rockstar odiosa, finta e strafatta fino al midollo, per me era difficile entrare nell’alienazione di un personaggio che trasmette tanta falsità, è un fake, come ho scritto nella canzone che ho composto per il film. Ho dovuto azzerare tutto, il set di un film è l’opposto dell’”One, Two, Three” sul palco. Il cinema è un mondo di attesa, quando uno entra sul set deve imparare ad aspettare, sennò batte la testa contro il muro, devi stare tranquillo perché a un certo punto verrai chiamato, ci vuole un gran sangue freddo. Se riesci a essere concentrato e superare le paranoie del fatto di essere da solo con la parola e senza musica con 40 persone che aspettano che tu dica la tua battuta e spera che sia “buona la prima” ti lasci andare”, ha dichiarato.

Massimo Ghini ha anche svelato un aneddoto sul suo primo incontro con Claudio Amendola: “Fu suo papà Ferruccio a chiedermi di parlarci. Mi disse ‘prendiamoci un caffè, vorrei che dessi qualche consiglio a mio figlio sul mestiere d’attore. Sai com’è, io sono il padre, se le parole vengono da me non funzionano. Quindi ricordo di essere rientrato nella sala della Fonoroma e aver visto questo ragazzo in giubbotto e capelli lunghi a cui dovevo indorare la pillola, spiegandogli che è uno dei mestieri più faticosi che ci siano. Oggi me lo ritrovo come regista, direi un finale pazzesco”.

Piccolo spoiler: Claudio Amendola ha voluto sfidare la superstizione. Il finale del film vi lascerà a bocca aperta.

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