Intervista esclusiva a Giulia Salemi: “Non porto rancore in amore. Il male si dimentica, il bene rimane”

Giulia Salemi

Ha debuttato come scrittrice con il libro “Agli uomini ho sempre preferito il cioccolato”. Un libro in cui ha voluto raccontare la sua infanzia difficile fatta di emarginazione e discriminazione. Stiamo parlando della giovane influencer Giulia Salemi che per la prima volta ha deciso di raccontarsi mettendo nero su bianco la sua storia personale. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida Tv, Giulia ci ha raccontato di essere stata a scuola vittima di bullismo sottolineando come ciò che prima la imbarazzava si sia oggi trasformato in un motivo di vanto: “Purtroppo sono stata presa di mira anche da un gruppo e ne racconto un aneddoto all’interno del libro. Ora a Milano essere straniera è un vanto ma da bambina me ne vergognavo perché ero considerata un’extracomunitaria. A scuola poi non mancava l’occasione per sottolineare questa mia diversità. Ero sempre alla ricerca dell’approvazione degli altri“, ha dichiarato. Un’adolescenza segnata dalla separazione dei genitori che ha provocato in lei una enorme sofferenza. A tal riguardo Giulia ci ha rivelato: “Il rancore è un sentimento che non mi appartiene e cerco sempre di non provarlo. Non provo assolutamente rancore nei loro confronti. E’ stato un momento molto doloroso anche perché una ragazza di 16 anni non può trovarsi a scegliere tra una madre e un padre. Mi sono trovata catapultata in un contesto di adulti e fin da subito ho dovuto imparare a prendere delle decisioni assumendomene le conseguenze“. Nel libro la Salemi parla anche di amori e di disavventure sentimentali. Noi andiamo in punta di piedi quando le chiediamo del suo rapporto con Francesco Monte. Un amore che le aveva fatto perdere la bussola ma che rimane uno dei più bei ricordi della sua vita: “Anche Francesco ha segnato un capitolo della mia vita molto importante e ha rappresentato per me l’amore. Come per tutti gli amori che finiscono pian piano ci si dimentica del male e si ricorda il bene. Sono una persona che è in pace con sé stessa e non ho sensi di colpa. Ho amato e mi sono sentita anche amata in certi momenti e quindi sono felice così. Non ho alcun tipo di rancore perché ognuno poi si è rifatto la propria vita“. A proposito poi di sogni professionali, Giulia ci svela che le piacerebbe “convolare” alla conduzione di un programma. Non chiude la porta ai reality anche se strizza volentieri un occhio al talent show di Raiuno “Ballando con le stelle”: “Partecipare sarebbe una bella sfida per me. Non si sa mai nella vita ma se dovesse succedere non mi tirerei indietro“, ha rivelato. In attesa di vederla ballare in pista noi le auguriamo che il suo libro possa scalare le classifiche regalandole quella felicità che gli uomini in questi anni non hanno saputo darle.

Intervista esclusiva a Giulia Salemi

Giulia, sei al tuo debutto in libreria con il tuo primo libro “Agli uomini ho sempre preferito il cioccolato”. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro?

Con questo libro ho voluto trarre la somma di quello che mi è successo da quando sono piccola ad oggi per poter iniziare un nuovo capitolo della mia vita. Penso che alcune cose non si possono raccontare tramite un’intervista o un post su Instagram o un tweet di poche righe e mettere nero su bianco i miei pensieri anche quelli più imbarazzanti mi è sembrata una bella occasione. Nel libro ho raccontato cose molto personali di cui mi sarei vergognata in passato a parlarne perché non ero ancora pronta per farlo. Ho svelato dei lati inediti di me che non avevo mai mostrato neanche nella casa del Grande Fratello. E’ stato un po’ come andare dallo psicologo. Sai molte persone dicono “ma hai 27 anni”. Io a quelle persone dico che bisogna vedere la qualità della vita che si è vissuta fino a quel momento. Sin da quando ero bambina ad oggi posso dire che me sono successe tante. Mi sono sentita pronta per chiudere il primo capitolo della mia vita. Un capitolo di cui fanno parte l’infanzia e l’adolescenza. Nel libro ho affrontato tematiche delicate e ancora attuali come l’emarginazione, la discriminazione, il bullismo, il sentirmi diversa per colpa degli altri perché ero straniera. Ora a Milano essere straniera è un vanto ma da bambina me ne vergognavo perché ero considerata un’extracomunitaria. A scuola poi non mancava l’occasione per sottolineare questa mia diversità. Ero sempre alla ricerca dell’approvazione degli altri. Ho raccontato anche le vicissitudini familiari e la separazione dei miei genitori. Mi sono trovata catapultata nel mondo degli adulti mentre le mie amiche vivevano la loro spensieratezza. E poi ho voluto raccontare degli amori sbagliati ma soprattutto delle disavventure sentimentali. Ho scritto questo libro adottando un linguaggio ironico anche se le mie fan mi hanno confessato di aver riso ma anche di aver pianto leggendo il libro. Si sono emozionate perché mi sono aperta come mai avevo fatto prima. Ogni capitolo ha un risvolto positivo perché il mio intento è spronare e indurre alla riflessione. 

Passiamo al titolo. La cioccolata è il tuo elisir contro la tristezza? Come mai agli uomini hai sempre preferito la cioccolata?

Il cibo è sempre stato per me una valvola di sfogo. Sai, gli uomini vanno e vengono, portano gioia ma anche dolore. La cioccolata invece è una delle poche certezze della mia vita, mi regala gioia e mi strappa il sorriso. Se un uomo non può dare felicità, almeno ci pensa la cioccolata. 

Nel libro affronti anche il tema della diversità e dell’emarginazione. Anche tu sei stata vittima di atti di bullismo? C’è stata un’offesa che ti hanno rivolto che più ti ha ferita?

Sì mi è successo soprattutto a scuola. Alcune volte si ha la tendenza a non raccontarlo ai propri genitori perché ci si vergogna. A scuola non manca l’occasione di essere vittima di comportamenti sbagliati, contorti e malati che ti fanno poi vivere nell’insicurezza alla costante ricerca dell’accettazione. Purtroppo sono stata presa di mira anche da un gruppo e ne racconto un aneddoto all’interno del libro. Non è stato facile perché la cosa più paradossale è che chi è vittima non ne parla. Bisognerebbe invece denunciare. Crescendo ho sviluppato maggiore consapevolezza e ho capito che il bene non si compra e che le persone devono volerti bene per quello che sei e non per ciò che indossi. Le gente che mi vede sui social pensa che la mia vita sia perfetta. Non sa però quanta sofferenza c’è dietro. Il fatto di raccontare e condividere questi episodi può aiutare gli altri a sentirsi meno soli. Oggi sono diventata una donna combattiva, che lotta per i suoi sogni e per ciò in cui crede. Sono indipendente e non mi faccio più mettere i piedi in testa da nessuno. Dobbiamo smettere di cercare l’amore fuori di noi. Il primo passo è amare se stessi. Prima ero molto insicura e cercavo le sicurezze al di fuori. Con il tempo ho capito che dovevo cercare quella sicurezza dentro me stessa. 

Nel libro scrivi che la sofferenza è come un dolore sotto pelle che non vuole andarsene. In che modo hai imparato a conviverci?

Ho imparato a conviverci solamente con il tempo facendo tante esperienze e cercando di fortificarmi. La sofferenza fa parte di me ma anche di altre persone e forse se sono anche così sensibile e umana è anche per quel dolore che ho provato nella mia vita. Il dolore può avere però due effetti: o ti indurisce nei confronti della vita rendendoti cinico oppure quello che ti è successo può servire per renderti una persona migliore. Da quello che mi ha fatto male ho imparato qualcosa, mi sono fortificata e ho cercato di combatterlo evitando che potesse ripetersi. Ho evitato quindi tutte quelle circostanze e quelle persone che potessero procurarmi nuovo dolore. 

La separazione dei tuoi genitori è stato un evento che ti ha segnata. Come l’hai vissuta? Ti sei lasciata divorare più dal dolore o dal rancore?

Il rancore è un sentimento che non mi appartiene e cerco sempre di non provarlo. Non provo assolutamente rancore nei loro confronti. E’ stato un momento molto doloroso anche perché una ragazza di 16 anni non può trovarsi a scegliere tra una madre e un padre. Mi sono trovata catapultata in un contesto di adulti e fin da subito ho dovuto imparare a prendere delle decisioni assumendomene le conseguenze. Mi sono comportata nel miglior modo possibile e non ho rimpianti. Ho imparato che con i se e i ma non si va da nessuna parte. Il mio risvolto positivo è che dopo aver sofferto tanto ne sono uscita più forte. Sono cresciuta imparando a guardare la vita con occhi diversi. Ho trovato così il coraggio di trasferirmi a Milano alla ricerca della mia indipendenza non potendo contare più su un nido familiare perfetto. Per assurdo ciò che mi ha distrutta psicologicamente mi ha fortificato dandomi la grinta per inseguire i miei sogni. 

Su Instagram hai confessato che in certi punti del libro ci vai giù pesante. A cosa ti riferisci? Ti sei tolta qualche sassolino dalla scarpa?

In questo libro ci sono tutti i miei non detti e mi sono raccontata senza peli sulla lingua. Ho avuto la forza di raccontare anche di una violenza che ho subito da parte del mio ex. Non ne avevo mai parlato perché mi sembrava imbarazzante. Il coraggio di confessarlo e di denunciare questo fatto può spingere molte ragazze che vengono maltrattate a denunciare. Ho raccontato un episodio in particolare perché oltre ad uno schiaffo la situazione era più complessa. Dopo quel gesto non ho voluto più vedere quella persona. Mi aveva addirittura chiuso a chiave la valigia. La violenza non è accettabile in alcun modo. 

Nel capitolo sugli amori hai parlato anche di Francesco Monte. E tra le righe si capisce che è un rapporto nel quale hai perso di vista te stessa. E’ stato difficile ritrovarti?

Non è stato difficile ritrovarmi. Sai, alla fine è stato come dirsi arrivederci. E’ un po’ come quando cerchi di cambiare e stravolgere te stessa senza riuscirci. Non bisogna mai tradire se stessi anche perché l’amore è libertà e amare le sfaccettature del carattere del proprio partner. Le incomprensioni sono plausibili ma stravolgere l’indole di una persona può solo comportare infelicità. 

A distanza di tempo sei riuscita a perdonarlo per il male che ti ha fatto?

Non voglio parlare di male perché ho parlato delle mie emozioni. Ormai non provo rancori e sono contenta perché tutte le cose che sono successe nella mia vita hanno fatto parte di un viaggio che mi ha fatto diventare la persona che sono oggi. Anche Francesco ha segnato un capitolo della mia vita molto importante e ha rappresentato per me l’amore. Come per tutti gli amori che finiscono pian piano ci si dimentica del male e si ricorda il bene. Sono una persona che è in pace con sé stessa e non ho sensi di colpa. Ho amato e mi sono sentita anche amata in certi momenti e quindi sono felice così. Non ho alcun tipo di rancore perché ognuno poi si è rifatto la propria vita. 

Che ruolo ha ora l’amore per te?

Ho imparato che l’amore devo cercarlo dentro di me e devo smetterla di cercarlo al di fuori. Cerco di svegliarmi al mattino con il sorriso dedicandomi a ciò che può procurarmi la felicità. 

Nel libro parli anche di amicizie che con il tempo si sono rivelate false. Sei stata tradita in amicizia? Ti hanno parlato male alle spalle? In che modo sei riuscita a smascherare i falsi amici?

E’ purtroppo la consuetudine milanese e in generale di qualsiasi città. Purtroppo è raro trovare amicizie vere, sincere e leali. Viviamo in un mondo estremamente cinico in cui le persone sono estremamente egoiste. Ho avuto la fortuna nella mia vita di conoscere tantissime persone anche se poi alcune mi hanno delusa. Possiamo scegliere nella vita chi tenere al nostro fianco e a chi dare importanza. Prima ero molto disillusa. Mi confidavo con tutti e volevo bene a tutti. Davo me stessa a chiunque. Poi sono stata tradita da diverse persone al che ho capito che è inutile avere aspettative e prendersela con loro. Così ho deciso di fare una selezione e di mantenere con le altre persone un quieto rapporto. 

Capitolo Grande Fratello Vip. Ripeteresti quell’esperienza? Nel bene e nel male quanto ti ha cambiata?

La ripeterei perché è stata la mia grande opportunità e mi ha permesso di farmi conoscere. Sono diventata grazie a quell’esperienza più donna, più autonoma. Mi sono distaccata un po’ dalla famiglia evitando di chiedere l’approvazione a mia madre per ogni comportamento che mettevo in atto. Ancora una volta ho preso le redini della mia vita e non mi pento di nulla. Ci ho messo tutta me stessa e sono contenta che sia uscito sia il mio lato più sensibile sia quello più da guerriera. Se ancora oggi mi porto dietro il seguito legato al Grande Fratello è perché ho seminato bene. 

 Se ti proponessero di partecipare ad un altro reality accetteresti?

Onestamente mai dire mai nella vita. In questo momento non è però quello a cui penso perché io auspico ad una conduzione. Il mio sogno è di diventare conduttrice televisiva. Sono sei anni che lavoro in televisione con alcuni piccoli programmi e come opinionista. Mi piacerebbe avere un’opportunità per far vedere quello che valgo, per mostrare la mia vera passione e per fare gavetta umilmente. 

Come convivi con la popolarità? Ti senti più criticata o invidiata?

Nessuno dei due. Mi sento fortunata perché dopo gli attacchi degli haters sui social per la mia presenza al Festival di Venezia, Il Grande Fratello mi ha permesso di farmi conoscere e molte persone si sono ricredute su di me. Ho molto più amore che odio. 

Si dice che dal passato si possa imparare. Qual è la lezione più importante che hai ricavato? C’è un errore che non ripeteresti e di cui ti penti?

Gli errori che ho fatto mi hanno permesso di imparare la lezione. Oggi sono diventata la Giulia che sono grazie ad un incastro di successi e insuccessi, fortune e sfortune. Cerco ogni giorno di migliorarmi e se faccio un errore cerco di non ripeterlo. 

Carolyn Smith ha fatto un appello. Le piacerebbe vederti come ballerina per una notte a “Ballando con le stelle”. Ti piacerebbe? Accoglieresti l’invito? E come concorrente invece?

Stimo moltissimo Carolyn Smith. Lei è una vera donna power. Nonostante quello che ha passato ha sempre il sorriso e sul web lancia messaggi molto importanti. Mi piacerebbe moltissimo anche perché coltivare i talenti è una cosa bellissimo e il ballo è un talento a tutti gli effetti. Accetterei di partecipare anche come concorrente perché imparerei a ballare. Quando ero piccola frequentavo la scuola di danza ma poi ho interrotto. Partecipare sarebbe una bella sfida per me. Non si sa mai nella vita ma se dovesse succedere non mi tirerei indietro. 

C’è qualcosa che bolle in pentola?

Sono molto scaramantica. Il fatto però che io sia in salute, che la mia famiglia stia bene e che sia uscito il libro mi rende molto felice. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here