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“Ennio Doris – C’è anche domani”, intervista esclusiva a Massimo Ghini e al regista Giacomo Campiotti

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Arriva nelle sale con un’uscita evento dal 15 al 17 aprile “Ennio Doris – C’è anche domani”. Il film, diretto da Giacomo Campiotti, racconta la vita del fondatore di Ennio Doris, rima venditore porta a porta della Banca di Padova, poi fondatore di Mediolanum. Un uomo che rivoluzionò il concetto di banca mettendola al servizio delle persone. Nei panni di Enio Doris troviamo l’attore Massimo Ghini e in quelli della moglie Lina Tombolato l’affascinante Lucrezia Lante Della Rovere.

Intervista esclusiva a Massimo Ghini e al regista Giacomo Campiotti

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Massimo Ghini e il regista Giacomo Campiotti. Ai nostri microfoni, Campiotti ha dichiarato di non conoscere la storia di Ennio Doris e di essere rimasto affascinato dalla figura di quest’uomo:

“Non sapevo nulla di lui e quando poi ho iniziato a informarmi e a leggere le varie interviste sono rimasto profondamente colpito non tanto dal grande imprenditore e banchiere ma dall’uomo. Sono convinto che anche se avesse fatto un altro lavoro avrebbe avuto ugualmente successo. Nel film ho cercato di raccontare Ennio Doris a 360 gradi, un uomo che ha cercato la fortuna con un grande senso di responsabilità, conoscendo bene il valore dei soldi grazie ad un’infanzia povera. Ha voluto creare una banca che fosse al servizio degli altri rinunciando talvolta al proprio guadagno o convincendo i risparmiatori a diversificare. Come si vede alla fine del film, Ennio ha deciso di pagare di tasca propria i correntisti che erano stati colpiti dalla crisi finanziaria”.

Le umili origini hanno sicuramente influito sul successo di Ennio Doris. Nel film, ad un certo punto, la madre rivolgendosi al figlio gli dice di non perdere mai di vista le sue radici. Quelle stesse radici sono state importanti anche per Massimo Ghini che ha raccontato:

“Provengo da una famiglia che mi ha imposto delle regole ferree, morali, etiche. Mio padre era partigiano, combattente, mia madre una gran donna lavoratrice. Quando ho deciso di intraprendere il mestiere di attore, mi sono dedicato anima e corpo facendo tesoro dei consigli dei miei genitori. Pur non provenendo dalla stessa realtà di Ennio Doris, ci ho ritrovato dentro quelle regole sapienti che ad oggi, da padre, riconosco che non riusciamo a dare ai nostri figli. Anche io ho preso dei ceffoni ma non per questo ho avuto dei problemi di natura psicologica. La società di oggi è sicuramente diversa da quella di prima. Ho quattro figli che non mi hanno dato mai particolari problemi ma se guardo indietro mi accorgo che è diverso il modo in cui ci si rapporta oggi tra genitori e figli”.

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