Dimmelo sottovoce: uno young-adult che urla invece di sussurrare – Recensione

Dimmelo sottovoce

La giovane Kamila – per tutti Kami – ha ogni cosa sotto controllo, o almeno questo è ciò che si racconta. Gli studi vanno bene, la vita sociale è al top, l’immagine pubblica è curata con attenzione maniacale nel suo ruolo di cheerleader. Ma un giorno i fratelli Di Bianco tornano improvvisamente nella casa accanto alla sua dopo sette anni di assenza e quel castello di certezze crolla in poche ore.

In Dimmelo sottovoce la ricomparsa dei due ragazzi riaccende in lei emozioni dimenticate. Thiago le aveva rubato il primo bacio quando erano bambini, mentre Taylor era il suo migliore amico e protettore instancabile. Ora l’equilibrio che Kamila si è costruita si fa sempre più instabile e la protagonista si troverà presto a dover scegliere chi tra i due avrà accesso alle porte del suo cuore. Una decisione non facile e che avrà ovviamente delle conseguenze, mentre una tragedia del passato riaffiora tra loro.

Dimmelo sottovoce: mancanza di equilibrio – recensione

Il nuovo film romantico spagnolo disponibile su Amazon Prime Video è l’adattamento dell’omonimo romanzo di Mercedes Ron, autrice bestseller che ha saputo conquistare milioni di lettrici adolescenti in tutto il mondo con la saga di Culpable – È colpa mia?. Ci troviamo davanti a un tentativo di cavalcare l’onda del successo di suddetta trilogia, ma Dimmelo sottovoce si rivela fin da subito un’operazione eccessivamente derivativa e vittima di parecchie ingenuità già a monte, ovvero tra le pagine scritte alla base.

Ci troviamo davanti al più classico dei triangoli sentimentali, con tra la protagonista contesa tra due fratelli, in un contesto moderno da produzione young adult, con sesso patinato e atmosfere fintamente trasgressive che strizzano l’occhio alle nuove generazioni.

La sceneggiatura di Jaime Vaca cerca di condensare il romanzo nelle due ore di visione, procedendo su un accumulo melodrammatico piuttosto che su una costruzione lineare e credibile delle psicologie dei personaggi. Il risultato è film che sembra costantemente correre, saltando da una scena all’altra senza mai permettere allo spettatore di respirare o ai personaggi di esistere come individui fatti e finiti.

Amore che va, amore che torna

Scene che dovrebbero essere cariche di tensione emotiva vengono liquidate in pochi istanti, proprio a causa della scarsa personalità delle varie figure coinvolte, e non bastano i numerosi flashback ambientati durante la loro infanzia a riempire tutte le caselle mancanti, con quei dialoghi didascalici che non fanno che peggiorare ulteriormente la situazione.

Tutto in una messa in scena esteticamente pulita che sembra essere stata sottoposta ai filtri Instagram, sottolineando quell’artificiosità di fondo che contagia la storia e le emozioni. Il contorno, rappresentato da genitori e compagni di scuola, esiste unicamente per creare ostacoli temporanei o fornire informazioni sensibili quando strettamente necessario ai fini della trama. D’altronde Dimmelo sottovoce non fa altro che mercificare l’amore e i suoi derivati, in una stanca riproposizione di archetipi che stanno continuando a inflazionare il filone e che, dati alla mano delle visualizzazioni, fanno ancora centro nel cuore dei fan.

Conclusioni finali

Se già il romanzo era problematico nella riproposizione di dinamiche abusate e controverse, scandalose solo sulla carta e per un pubblico poco smaliziato, l’adattamento elimina qualsiasi potenziale sfumatura in essere nel testo originale, lasciando solo uno scheletro narrativo fatto di topoi accumulati alla rinfusa senza alcuna coerenza.

Il triangolo romantico che lega la protagonista e i due fratelli che si contendono il suo cuore, ritornati in città dopo anni di lontananza, è schiavo di cliché assortiti, con il tira e molla già qui in divenire pronto a espandersi nel già annunciato sequel (la saga su carta è una trilogia). Dimmelo sottovoce è un titolo bugiardo, giacché in realtà i sentimenti sono sin troppo urlati e rischiano di stordire chi mal digerisce l’inflazionato filone young-adult.

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