Circeo, intervista a Greta Scarano: “Oggi le donne devono continuare a difendere le loro libertà. Nella vita sono molto amica delle donne”

Greta Scarano

Sbarca su Raiuno da martedì 14 novembre “Circeo”. Diretta dal regista Andrea Molaioli, la docu-serie in tre puntate ripercorre la drammatica vicenda di cronaca nera passata alla storia come il massacro del Circeo. Nel 1975, due giovani ragazze, Donatella Colasanti e Rosaria Lopez venivano sequestrate, picchiate e violentate  per ore da un gruppo di ragazzi della Roma ‘bene’. Solo una delle due, Donatella Colasanti, sopravvivrà fingendosi morta. La serie, premiata ai Nastri d’Argento, narra la vicenda da un punto di vista femminile, quello di Donatella Colasanti. La ragazza verrà assistita durante il processo da una paladina dei diritti delle donne, Teresa, interpretata da Greta Scarano.

Intervista a Greta Scarano, protagonista di Circeo

Noi di SuperGuida TV abbiamo video intervistato in esclusiva Greta Scarano. Pur essendo un personaggio fittizio, Greta rivela ai nostri microfoni di essersi ispirata ad una donna reale: “Mi sono ispirata a Mariella Gramaglia per il piglio combattivo e la grande serietà. Da questo punto di vista, Teresa le somiglia molto”.

Nonostante siano passati ormai anni dal massacro del Circeo, la situazione non appare cambiata. Basti pensare ai recenti casi degli stupri di Palermo e di Caivano. L’attrice è convinta però che la soluzione a questa cultura non possa essere nella castrazione chimica per gli stupratori: “Sarebbe bello avere una soluzione ma al momento quello che possiamo fare noi artisti è impegnarsi in lavori che possano smuovere le coscienze e aiutare a far riflettere. All’epoca del massacro del Circeo, quello che le donne hanno ottenuto è stato tanto perché hanno trasformato lo stupro da reato contro la morale a reato contro la persona. Quello che dobbiamo continuare a fare oggi è difendere quelle libertà senza darle per scontate perché c’è il rischio di poterle perdere”.

Il rapporto che Teresa crea nella serie con Donatella Colasanti è molto più di un rapporto tra avvocatessa e assistita. Teresa non solo si farà portavoce della causa di Donatella in difesa dei diritti delle donne ma diventerà per lei una guida importante. Un rapporto che fa ben sperare sulla solidarietà femminile: “Si dice che le donne siano le prime a farsi la guerra ma io non condivido. Ho quasi esclusivamente amiche donne e rimango molto male quando non riesco ad instaurare un rapporto con una donna. Sono cresciuta con due sorelle, in una famiglia dove non c’è stato mai nessun atteggiamento discriminatorio”.

Poi svela un retroscena sulla sua carriera: “Qualche anno fa mentre stavo lavorando ad un progetto, un ragazzo mi disse che una mia collega aveva parlato male di me. Scoprii poi che lui aveva riferito la stessa cosa anche all’altra collega dicendo cioè che io avevo parlato male di lei. Ci siamo guardate in cagnesco per anni per poi scoprire che era tutto finto. Dopo infatti siamo diventate grandi amiche”.

Drammi come quello del massacro del Circeo si espongono ad un rischio, quello di trasformarsi in vicende mediatiche. In Italia esiste il diritto alla cronaca ma si è spesso discusso se in televisione sia davvero necessario entrare troppo nel dettaglio raccontando anche particolari che andrebbero evitati. C’è un limite che non deve essere superato? Greta Scarano risponde: “Il voyeurismo, la morbosità è qualcosa di connaturato alla natura umana. Io penso che i media dovrebbero stare attenti a questo tipo di racconto. Noi in questa serie siamo stati rispettosi. Sia il regista che le sceneggiatrici hanno raccontato con grandissimo tatto qualcosa di molto drammatico di cui si parla tanto senza fare sconti a nessuno. Immaginare quello che è stato attraverso le emozioni che suscita e non attraverso la violenza può portare ad immedesimarsi davvero nella vittima. Ambrosia Caldarelli è stata bravissima nel restituire il dolore provato da Donatella Colasanti. Mentre giravamo la scena della deposizione mi sono accorta che tutti intorno piangevano”.

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