Cesare Cremonini: la poetica del pop a Sanremo 2022

Cesare Cremonini

Cesare Cremonini ha trasformato il palco dell’Ariston in uno stadio. Due momenti, durante la terza serata del 72esimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo, per celebrare la sua carriera e il nuovo progetto discografico La ragazza del futuro.

Cesare Cremonini e la sua prima volta all’Ariston

Il cantautore bolognese è arrivato per la prima volta a Sanremo e ha creato un’atmosfera magica. Aiutato dalla sua band, dall’orchestra e dalla scenografia che ha trasportato l’intero pubblico tra i portici di Bologna ha dato vita ad un vero e proprio concerto dei suoi maggiori successi.

L’evoluzione di Cesare Cremonini è l’esatta storia di come la crescita artistica avvenga se coltivata e valorizzata dalla profondità della scrittura delle canzoni. E’ ciò che gli ha permesso di restare per 20 anni in contatto con la sua generazione ma soprattutto con le nuove che conoscono i suoi brani a menadito.

Nessuno Vuole Essere Robin, Marmellata #25, La Nuova Stella di Broadway e Poetica si sono susseguite senza intoppi. Cesare Cremonini è riuscito a gestire l’emozione che provoca Sanremo nel migliore dei modi ma con Amadeus non ha nascosto la gioia delle prove che gli sono costate ben 12 chili.

La platea e la galleria di Sanremo si sono scatenate, come i telespettatori da casa, sulle note di 50 Special. Un brano cult a cui Cremonini deve l’inizio di tutto. L’album Squeréz?, del 1999, dei Lunapop è uno di quelli che hanno segnato un punto di svolta nel pop italiano.

Cesare Cremonini a Sanremo 2022: l’energia giusta per tornare negli stadi

Essere a Sanremo 2022 per Cesare Cremonini è stata l’occasione perfetta per ricordare al pubblico e ai suoi fan il tour che lo attende negli stadi se il Covid-19 lo permette.

Ecco le parole che Cesare Cremonini ha deciso di spendere per il settore dei live:

“Se torna la musica negli stadi, si torna a respirare. Siamo tutti in attesa di poter ricominciare a fare concerti e penso che possa avere un impatto molto forte. Tutto questo anche per comunicare una necessità strutturale del mondo dello spettacolo e della cultura del nostro Paese. La ripartenza dei concerti deve essere una riflessione concreta e urgentissima, altrimenti non possiamo dirci un Paese unito. La priorità è la salute pubblica, ma bisogna parlare in maniera chiara ad un intero settore che rischia di scomparire”

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here