Bordertown – Opinioni e recensione del film

FILM Bordertown

Bordertown è un film del 2006 di genere Thriller/Drammatico diretto da Gregory Nava, con protagonisti Jennifer Lopez, Antonio Banderas, Martin Sheen, Maya Zapata, Sonia Braga. La pellicola ha una durata di circa 100 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione.

La Trama del film Bordertown

Le grandi compagnie americane sfruttano il North American Free Trade Agreement (il trattato per il libero scambio commerciale) al fine di aprire grossi stabilimenti industriali nei pressi del confine con il Messico.

Nella maggior parte di queste strutture lavorano donne native del posto, costrette a lunghi e massacranti turni e con una paga minima.

Lauren Adrian, giornalista per il Chicago Sentinel, sogna di essere assegnata come inviata di guerra sul fronte iracheno ma il suo editore George Morgan decide invece di mandarla proprio nelle zone di frontiera per indagare su una serie di omicidi che vedono come vittime delle ragazze locali.

Giunta sul posto la donna ritrova Diaz, un collega con il quale ha lavorato sei anni prima e che ora è l’editore del quotidiano locale El Sol de Juarez, e viene a conoscenza della storia di Eva, un’operaia che è stata vittima di violenza e tentato omicidio, al quale è sopravvissuta per miracolo.

Insieme i tre vanno alla ricerca degli assalitori, sospettati anche di altre morti sospette: Lauren decide di farsi assumere in incognito in uno degli stabilimenti, mettendo a repentaglio la sua stessa vita pur di far venire a galla la verità.

La recensione del film Bordertown

Un classico thriller d’impegno civile, che riporta alla mente operazioni omologhe tipiche degli anni ’70 per l’approccio da denuncia ma non possiede la stessa forza cinematografica dei prototipi. Bordertown è ispirato alla tragica e reale condizione che vede coinvolte giovani donne al confine tra USA e Messico, in particolar modo ad una serie di omicidi che dal 1993 ad oggi ha causato quasi 400 vittime.

Se le intenzioni sono quindi ammirevoli lo stesso non si può dire per la componente narrativa, con un ricorso agli stereotipi e cliché nella gestione delle dinamiche dei personaggi che rende lo scorrere degli eventi quanto mai noioso e prevedibile, e la relativa messa in scena, mai in equilibrio tra le sequenze di matrice action e i momenti più introspettivi e drammatici, spesso facenti affidamento ad una retorica stantia.

La fotografia stessa è quella tipica con cui Hollywood è solita spesso mostrare il contesto messicano, con una colorazione tendente all’ocra per risaltare l’illuminazione del sole cocente che diventa ulteriore elemento di disturbo per la missione dei protagonisti.

Jennifer Lopez e Antonio Banderas regalano prove spente e anonime, e nonostante il loro sex appeal sono ben lontani dal loro meglio, e l’impressione allo scorrere dei titoli di coda è quella di aver assistito ad un’operazione incapace di unire intrattenimento e impegno civile con la corretta omogeneità.

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