Beata te, l’intervista a Serena Rossi e Fabio Balsamo: “Quando sono rimasta incinta pensavo fosse tardi per avere un figlio”

beata te film con Serena Rossi

Da venerdì 25 dicembre sarà disponibile su Sky e NOW il film Beata te. Nel cast Serena Rossi e Fabio Balsamo. La sceneggiatura è stata firmata da Lisa Nur Sultan e Carlotta Corradi ed è tratto dall’opera teatrale Farsi Fuori di Luisa Merloni. La commedia affronta il delicato tema della maternità e della libera scelta. Serena Rossi veste i panni di Marta, attrice single, che al suo quarantesimo compleanno riceve una visita inaspettata. L’Arcangelo Gabriele vorrebbe annunciarle la nascita di un figlio. Marta però si prende del tempo per pensarci. Preso alla sprovvista da questa richiesta, costretto a fermarsi sulla Terra più del previsto, Gabriele si trasferirà a casa sua e le starà accanto per le due settimane che a Marta serviranno per capire cosa vuole per sé stessa e per essere felice.

Intervista a Serena Rossi e Fabio Balsamo

Noi di SuperGuida TV abbiamo videointervistato in esclusiva gli attori Serena Rossi e Fabio Balsamo. A loro abbiamo chiesto una riflessione sulla libertà di scelta oggi. Serena ha risposto: “La società ci impone di decidere ad un certo punto. Il fatto di doverlo fare per forza non è più una libertà. Ad un certo punto della vita le donne devono essere etichettate come donne in carriera o mamme. La commedia è leggera ma fa riflettere su temi importanti”.

Serena Rossi è diventata mamma a 30 anni: “Quando sono rimasta incinta pensavo fosse tardi per avere un figlio. Il mio ginecologo mi disse addirittura che la nonna alla mia età aveva già otto figli. Io però gli spiegai che le cose erano nel frattempo un po’ cambiate. Ho avuto delle pressioni opposte facendo questo mestiere. Mi era stato consigliato di non avere figli proprio perché altrimenti non avrei lavorato. Sono andata avanti per la mia strada. Ad oggi mi chiedono tutti quando farò il secondo figlio”.

Fabio Balsamo fa notare che l’uomo non è vittima dello stesso pregiudizio: “Non mi hanno mai chiesto quando avrò un figlio”. Fabio Balsamo ha poi raccontato in che modo si è approcciato al suo personaggio: “Ho cercato di fare un lavoro di emulazione. Mi sono sforzato di parlare l’argentino. In questo senso mi sono affidato ad una coach, Beatrice Arnera. Nell’interpretarlo volevo dimostrare che l’Arcangelo fosse una persona sicura di sé, vanitosa, bidimensionale. Non è un personaggio complesso come quello di Marta ma risulta stratificato”.

Fabio Balsamo è noto per essere uno dei membri del gruppo The Jackal. Dopo il web, Fabio ha avuto un grande successo al cinema. Gli abbiamo chiesto se la comicità sul web sia uguale a quella del cinema: “Ci sono differenze sostanziali dal punto di vista tecnico. Parliamo di un linguaggio diverso. Noi dei The Jackal crediamo in una forte dignità orizzontale dei vari mezzi di comunicazione”.

Nel film Marta incorre in una carrellata di uomini che sarebbe stato meglio evitare. Serena ci fa notare che ad oggi trovare un uomo con cui condividere la propria vita sia un fenomeno generazionale: “Ho molte amiche fichissime che non riescono a trovare una persona all’altezza. Gli uomini ultimamente non hanno molta voglia di impegnarsi. Quando chiedevo a mia nonna come avesse fatto a stare per tanti anni con mio nonno mi rispondeva sempre che era questione di pazienza”.

Fabio Balsamo fa notare: “Secondo me è difficile trovare l’amore perché se sei una persona complessa non ti accontenti del semplice. Più stai da solo e più fai fatica poi ad adattarti. Per un compagno esiste però il compromesso”.

Noi di SuperGuida Tv abbiamo anche intervistato la regista Paola Randi e la sceneggiatrice Lisa Sur Sultan. A Lisa abbiamo chiesto in che modo avesse lavorato alla sceneggiatura: “Mi sono ispirata all’opera teatrale della Merloni, Farsi fuori. Nel film si affronta il rapporto con l’ex, le aspettative familiari, le amicizie. Marta si troverà ad un bivio e dovrà prendere una decisione”.

A Paola abbiamo chiesto come si sia trovata a dirigere Serena Rossi e Fabio Balsamo: “Dirigerli è stata una splendida esperienza sia dal punto di vista professionale che umano. Sono attori talmente bravi che è possibile riuscire a lavorare sulle sfumature. In questo caso la commedia è stata un passepartout che mi ha permesso di affrontare un tema importante e delicato come quello della maternità. Provengo da una famiglia in cui mia madre combatteva per i diritti delle donne. Lei asseriva che la strada che le donne percorrevano sul lavoro era etica. Ho sempre cercato di seguire questa indicazione”.

Abbiamo chiesto poi ad entrambe se ad oggi le donne sono secondo loro sono davvero libere di decidere o se invece siano ancora vittime di stereotipi. La regista ha dichiarato: “Ad oggi le donne subiscono ancora condizionamenti. Ho una fiducia enorme però nella nuova generazione”.

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