Intervista esclusiva all’ex protagonista di Temptation Island Aurora Betti: “Ho capito l’importanza di essere madre quando è nato mio figlio Diego”

Aurora Betti

La sua storia di abbandono è diventata un libro dal titolo “Mamma, sei tu?”(Caro Diario). Dopo la sua partecipazione nel 2015 a “Temptation Island”, Aurora Betti ha deciso di cercare la verità sulla sua famiglia biologica. Dopo aver vissuto fino ad un anno e mezzo in orfanotrofio, Aurora ha trovato accoglienza in una famiglia. Il passato però in questi anni è sempre tornato a fare capolino così come la necessità di chiudere il cerchio sulla sua infanzia.

In questa intervista, rilasciata in esclusiva per SuperGuida TV, Aurora ci ha raccontato di come durante l’adolescenza sia stato difficile confrontarsi con il fatto di essere una ragazza adottata. Una verità che ha incominciato a farsi strada dopo una puntata di “Temptation Island” in cui Aurora si era lasciata andare ad uno sfogo con le altre sue compagne. Aurora decide così di mandare un messaggio su Facebook ad una donna e la risposta che riceve è inaspettata.

Dopo la nascita di suo figlio Diego, Aurora ha capito quale fosse il significato della parola madre: “Ho capito quanto fosse importante essere madre nel momento in cui è venuto alla luce Diego perché confrontandomi con la mia madre biologica avevo imparato quanto fosse disumano abbandonare un bambino. Mi sono sentita molto arrabbiata con lei”. Non prova alcun rimpianto per la vita che non ha vissuto e anzi ringrazia tutti i giorni il destino per averle regalato una famiglia. In questi anni non l’abbiamo più vista in televisione ma lei conta in futuro di poter fare altro. La sua storia secondo noi potrebbe fare breccia in un reality come il “Grande Fratello Vip”. Dopotutto proprio qualche anno Martina Nasoni conquistò la vittoria emozionando il pubblico con il racconto della sua malattia. Siete anche voi dello stesso parere?

Intervista esclusiva all’ex protagonista di Temptation Island Aurora Betti

Aurora, è da poco uscito il tuo libro “Mamma, sei tu?”. Quanto è costato, in termini di sofferenza emotiva, scrivere questo libro?

Mi è costato tanto rivivere le emozioni della mia infanzia. Dall’altra penso però che sia importante ricordarsi quello che si è affrontato per poter essere forte ogni giorno e vivere con più leggerezza. La scrittura è stata per me terapeutica perché raccontare ciò che ho vissuto mi ha aiutato a chiudere il cerchio e spero possa essere di aiuto ad altre persone. 

Fino all’età di un anno e mezzo hai vissuto in orfanotrofio. Hai mai capito il motivo dell’abbandono?

Questa è l’unica risposta che non avrò mai perché l’unica persona che poteva darmela era mia madre biologica che è venuta a mancare due anni fa. Ho provato a chiedergli perché mi avesse abbandonato ma lei mi ha riempito di bugie. 

Chiara e Manlio ti hanno accolta nella loro famiglia. Ma la diversità somatica, nel rapporto con i tuoi genitori e con gli altri, quanto ha inciso?

Non ho avuto tanti problemi. I miei genitori vivono ancora in un paesino, Atessa, in provincia di Chieti. Essendo una piccola realtà tutti sapevano e per loro ero quella che era stata adottata. Quando a scuola i professori chiedevano nei temi di raccontare il legame con i propri genitori mi sentivo in difficoltà. Con il tempo ho capito che bastava dire la verità. 

La voglia di conoscere il passato però ad un certo momento della tua vita si è fatta forte. Cosa ti ha mosso ad avviare la ricerca? Da quale traccia sei partita?

La ricerca è partita dopo un mio sfogo avvenuto nel corso del programma “Temptation Island”. Parlando con le altre ragazze avevo espresso il desiderio di conoscere le mie radici e di sapere chi fossero i miei genitori biologici. Avevo anche delle informazioni sbagliate perché io ero convinta di essere stata adottata all’età di 3 anni. Dopo aver visto la puntata, i miei genitori adottivi mi hanno chiesto di parlarne con loro chiedendomi cosa volessi sapere. In quel momento per me è arrivata la svolta. 

Hai mai pensato di deludere i tuoi genitori adottivi? 

All’inizio avevo paura di deluderli e non ne ho mai parlato. Mi sentivo un’ingrata nei loro confronti perché fino a quel momento mi avevano dato tutto. Ho avuto poi il coraggio di abbattere il muro che io stessa avevo costruito. 

Dopo un tuo messaggio mandato su Facebook alla domanda “Sei tu?” ricevi una risposta. Cosa c’era scritto?

A quel messaggio, la donna dall’altra parte mi risponde “non sono io tua madre”. Si è tradita e da lì ho capito che l’avevo ritrovata. Ho provato un’emozione forte, di dolore misto a voglia di sapere. Negli anni poi ho scoperto anche di avere dei fratellastri. 

Parli soprattutto della tua sorellastra. Qual è stata la sua reazione alla tua esistenza? Sei riuscita a creare con lei un rapporto?

L’ho cercata su Facebook, abbiamo parlato e lei è venuta a trovarmi di persona nella stanza d’ospedale il giorno dopo il mio parto. Lei era l’unica a non sapere nulla della mia esistenza ma era venuta a conoscenza della verità dopo aver visto la puntata di “Temptation Island”. Purtroppo mia madre era una donna molto bugiarda e anche con lei fu reticente. 

Quattro anni fa è nato tuo figlio Diego. Proprio nel momento della gravidanza hai scoperto prima della scomparsa del tuo padre biologico e poi di tua madre. Qual è la sensazione che è affiorata?

Durante la gravidanza cercavo di essere serena il più possibile. Ho cercato di non avere più contatti e di staccare da tutto. Sono venuta a conoscenza della loro scomparsa dopo il parto. Ho visto il necrologio di mio padre e proprio in quel momento ho scoperto l’esistenza dei miei quattro fratellastri. Ho contattato anche uno di loro. Ho capito quanto fosse importante essere madre nel momento in cui è venuto alla luce Diego perché confrontandomi con la mia madre biologica avevo imparato quanto fosse disumano abbandonare un bambino. Mi sono sentita molto arrabbiata con lei. 

Provi mai rimpianto per un’altra vita che non hai potuto vivere?

Non provo mai rimpianto. Ringrazio tutti i giorni il destino per avermi regalato una famiglia. Sono chiamati genitori adottivi per distinguerli da quelli biologici ma per me sono la mia famiglia. 

Qualche anno fa ti abbiamo seguita a “Temptation Island”. Quella della tv è stata solo una parentesi oppure hai voglia di fare altro?

Ho studiato recitazione. Sono consapevole del fatto che il mio percorso professionale poteva iniziare in un altro modo. “Temptation Island” mi ha regalato la popolarità ma spero in futuro di poter fare altro. 

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