Attilio Romita, ex concorrente del Grande Fratello Vip: “Tornassi indietro giocherei diversamente, ora voglio riconquistare e sposare Mimma. Maurizio Costanzo voleva mandarmi aereo””

Attilio Romita

Attilio Romita, storico volto del Tg1, si racconta in un’intervista esclusiva a noi di SuperGuidaTv dopo la sua uscita dalla casa del Grande Fratello Vip. Il giornalista parla del suo percorso, durato ben cinque mesi, all’interno della casa di Cinecittà. «All’interno della casa sono stato me stesso – racconta Romita che aggiunge – non ho badato alla presenza delle telecamere per questo motivo a volte mi sono lasciato andare a delle esternazioni poco felici». Il giornalista durante l’intervista ci parla anche dei suoi anni di lavoro al Tg1. Ecco di seguito l’intervista ad Attilio Romita.

Il giornalista ricorda poi Maurizio Costanzo e dichiara: «Sonia mi ha detto di aver parlato con Costanzo del GFVip. Ad un certo punto Maurizio durante la conversazione le dice “mandategli un aereo, lo pago io”, Mi ha fatto molto piacere sapere questo».

Attilio Romita, l’intervista esclusiva

Attilio cosa l’ha spinta a partecipare al Grande Fratello Vip?

«Volevo offrire a un pubblico differente da quello dei telegiornali, più giovane e di gusti diversi, l’altra faccia della mia personalità. Conoscevano solo la parte del mezzobusto del Tg, un po’ ingessato, sempre nel perimetro del politically correct, ovviamente in linea con i principi fondanti del primo telegiornale italiano della tv pubblica. Volevo mostrare l’altra faccia di Attilio, più leggera, più giocherellona. Anche un po’ anticonformista. Pensavo che quello fosse il contesto più giusto nel quale io tutto questo lo potessi fare, perché essendo fuori dalla Rai non sono più legato a tutte le regole che vengono imposte ai giornalisti della dell’azienda della tv pubblica. Pensavo fosse il posto giusto, un ambiente giovane, dove si potevano dire le cose anche un po’ come si fa di solito al bar con gli amici, questo era il mio pensiero. Ovviamente c’era anche la curiosità di affrontare questa esperienza insieme a dei giovani, perché sto lavorando proprio ad un libro sui rapporti intergenerazionali ai nostri tempi, per segnalare le differenze che c’erano tra noi figli con i nostri genitori e i tempi di oggi con i figli che sono molto spesso amici dei padri. Dopo questa esperienza sono giunto alla conclusione che è crollato il muro del rispetto che c’era ai miei tempi tra genitori e figli, infatti mi hanno anche insultato, offeso e diffamato addirittura in alcuni casi». 

È riuscito nell’esperimento? A quale prezzo?

«Penso di si, ma ad un prezzo altissimo. In questi cinque mesi ho messo in discussione la mia storia, la mia immagine. Ad oggi ho qualche dubbio se ne sia valsa la pena, soprattutto con i social, gli “odiatori” mi hanno scaraventato addosso una valanga di offese, di fango. Spero che tutto questo possa passare. Molti invece apprezzano il fatto che io abbia avuto il coraggio di mettermi in gioco da persona vera e non da attore recitante di un reality come molti spesso fanno e che ho incontrato anche in casa. Spero che venga riconosciuto il fatto che io sia stato vero, anche quando ho detto qualche frase di troppo. Io non ho voluto essere diverso da quello che sono nella realtà».

Tornando indietro sceglierebbe di partecipare comunque al Grande Fratello Vip?

«Lo rifarei, sicuramente in maniera diversa, mi adeguerei alle tecniche utili per avere successo in quel tipo di reality». 

Che idea aveva del reality prima di entrare nella casa? Ha seguito le passate edizioni?

«Le ho seguite pochissimo. Quel poco che ho seguito mi faceva pensare che io non sarei mai riuscito a fare il professionista da reality, semplicemente perché non è nelle mie corde. Non avevo voglia di accattivarmi qualche simpatia per evitare le nomination, tutta questa roba ipocrita e falsa io non sarei capace a farla»

Il suo percorso è stato bello movimentato: c’è un momento in cui si è sentito in difficoltà e ha pensato di abbandonare?

«No. Alle prime difficoltà quando mi nominarono perché le mie infradito facevano rumore, mi sono detto: “Attilio tu non molli perché la sfida l’hai accettata e la porti fino alla fine”. Ho dato troppo peso alle cose, sono al primo posto nella classifica dei rosiconi. Questa è la differenza tra me e i professionisti dei reality: loro parlano a favore di telecamera, io mi dimenticavo delle telecamere e dei microfoni».

Chi vince secondo lei e chi è il più stratega?

«Luca Onestini è sicuramente in maniera più raffinata quello più stratega. In maniera diversa Edoardo Tavassi, lui la mattina già pensa a cosa deve a favore di telecamera. Su chi può vincere: beh Tavassi dopo la notte orribile del van ha perso qualche possibilità. Penso possa vincere Oriana oppure Luca».

Hanno fatto discutere le sue dichiarazioni su Giucas Casella e quelle sulla famiglia reale inglese. Con Giucas vi siete chiariti?

«Con Giucas non c’era bisogno di chiarirsi, il mio commento era riferito a un video che vidi prima di entrare in casa. Mi feci condizionare dai commenti che lessi all’epoca. Il mio non era un giudizio da moralista. Lui è venuto lì e ha fatto un pezzo bellissimo di televisione. Le mie considerazioni sulla famiglia reale inglese erano dovuto al fatto che nei cinque giorni di quarantena, in televisione si parlava solo dei funerali della regina, una volta entrato in casa trovai tutti che continuavano a parlare solo di quello. Ho avuto quell’uscita becera perchè  pensavo che tutto quello che veniva raccontato non facesse i conti con le storie che hanno appannato la famiglia reale. Quando feci riferimento allo “stupratore”, mi riferivo allo scandalo che ha coinvolto il figlio della regina».

L’ingresso di Sarah Altobello, ha un po’ rivoluzionato il suo percorso. Le ha fatto una corte sfrenata: una volta che uscirà vi rivedrete?Con Mimma Fusco come sono i rapporti ora?

«Ho riconquistato la fiducia della mia compagna, probabilmente entro la fine dell’anno ci sposeremo. La condizione è di non vedere la Altobello neanche in tv. Devo escludere tassativamente ogni contatto con lei. Io ho trovato Mimma distrutta, è stata massacrata, ferita. Una donna a pezzi. Sto ricostruendo il nostro rapporto. So che lei ha tutta la voglia di credermi, perchè veramente non è successo nulla con Sarah. Le infelici frasi da camerata che ho detto nella casa hanno ferito molto Mimma. A me non sono state perdonate, c’è chi ha bestemmiato due volte come Donnamaria e sta ancora in casa, ha detto delle frasi come: “io sono andato a letto con delle ragazze che non presenterei mai ai miei genitori”. A me hanno detto di essere classista a lui niente. Ha detto frasi che Antonella gli diceva nei loro momenti privati. A lui è stato perdonato tutto».

Sua figlia Alessia cosa le ha detto del suo percorso all’interno della casa?

«Con Alessia avevo un impegno formale a non coinvolgerla in questo percorso. Lei mi aveva sconsigliato di andare al Grane Fratello Vip. Mi aveva preannunciato quello che poi è successo. Ora ha bisogno un po’ di tempo prima di riprendere il nostro rapporto padre figlia. Si sistemerà tutto, siamo sempre padre e figlia».

Se le dovessero proporre il ruolo di opinionista, accetterebbe?

«Quello mi piacerebbe molto. Siccome adesso conosco le dinamiche della casa benissimo, il ruolo di opinionista mi piacerebbe. Credo che sarei capace di fare i miei interventi».

Lei per anni è stato il volto del Tg1: le manca?

«Certo che mi manca. Mi manca moltissimo il riconoscimento sociale di un ruolo che ti fa diventare una persona di famiglia con mezza Italia. Mi manca la tensione intellettuale del ruolo che mi imponeva di svegliarmi con i giornali radio alle 7 del mattino, di leggere dieci quotidiani, di stare sempre sul pezzo. Di avere la responsabilità di raccontare all’Italia cosa è successo nel mondo quel giorno. È una mancanza che sto digerendo pian piano ma che non passerà mai».

Nella sua carriera di giornalista, mi dice il momento più difficile e quello invece che ricorda come il più bello?

«Il momento più bello che ricordo è stato quando ero a Camp David, residenza ufficiale del presidente degli Stati Uniti. Il nostro Presidente del Consiglio dell’epoca, Silvio Berlusconi,  fu ricevuto per concordare i dettagli dell’imminente guerra contro Saddam Hussein, la Guerra del Golfo. Toccò a me fare la domanda a Bush, che doveva vedere gli alleati della coalizione qualche giorno dopo per decidere se cominciare la guerra. Chiesi al presidente se fosse arrivato il momento di far partite i missili sul regime dei talebani. Bush mi rispose si, che la guerra si sarebbe fatta perché Saddam aveva violato per tredici volte le disposizioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Questa mia domanda e la sua risposta, passarono su tutte le radio del mondo e divennero il titolo di tutte le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. La mia sfida di misurarmi nel massimo campionato di giornalismo italiano, partendo dalla provincia, in quel momento era stata vinta. Capii che avevo raggiunto l’obbiettivo, mi sentii arrivato in quel momento».

«Quella più brutta fu quando dopo mille promesse, io all’epoca ero conduttore del Tg2, Clemente Mimun, che passò dal Tg2 al Tg1, che in qualche modo mi aveva promesso che mi avrebbe portato con lui, mi fece telefonare dicendomi che l’operazione non si poteva fare perché cerano tante ospitalità da parte della redazione del Tg1 e lui non voleva rischiare di alienarsi le simpatie di mezza redazione per portare me. Ricordo che quel giorno avevo la febbre, crollai, mi sentii male perchè pensai che il mio sogno non si sarebbe avverato. Mi sentii tradito. Siccome sono uno che non molla, insistetti e dopo qualche mese ebbi la mia rivincita».

La notizia più bella che ha dato nella sua carriera e quella più brutta?

«La più brutta fu quando un bambino che era scomparso da un mese, mi chiamarono dalla regia per collegarmi con il luogo della scomparsa. Io pensai che fu ritrovato il bambino, detti l’annuncio con un’aria piena di speranza, il collega dal posto diede l’annuncio che il bambino era stato trovato morto. Rimasi traumatizzato. Non mi aspettavo di dare quella notizia. Da quel momento capii che bisogna rimanere lucidi e distaccati. Una bella notizia fu quando ci fu la discesa in campo di Forza Italia con Silvio Berlusconi, dare i risultati dopo una lunga notte elettorale mi fece pacere».

Come è nata la passione per il giornalismo?

«La mia passione per il calcio mi portava a spendere i soldi dei miei genitori per seguire la squadra del cuore in trasferta. Questa passione per il calcio fece pensare all’editore della prima televisione privata che nacque in Puglia, dove io vivevo, Tele Bari, di prendere me e un altro amico che seguivamo la squadra. Ci disse: “Non vi diamo una Lira, però se vi paghiamo l’autista, la macchina, l’operatore, voi andate a seguire la squadra e portarmi la telecronaca e le interviste ai calciatori?”. Entusiasti di questa offerta, accettammo e diventammo due inviati di sport, tanto da diventare famosi nella nostra città. Poi arrivò il quotidiano, pochi soldi e tanto lavoro, solo in seguito arrivò la Rai».

Alberto Matano dal Tg1 è passato a La Vita in Diretta: a lei è mai arrivata una proposta simile, avrebbe accettato un programma? 

«Alberto Matano è arrivato alla conduzione del Tg1 al posto mio. Siccome è uno molto bravo e molto convincente, ha avuto la fortuna di condurre un programma. Io ho avuto qualche occasione, in particolare una, con la quale lanciammo Elisa Isoardi con “Sabato e Domenica Estate”. Avrei potuto chiedere al direttore dell’epoca Del Noce di tenermi nella rete per fare il passaggio, però non ebbi il coraggio di lasciare il Tg1. Mi accontentai di fare tante ospitate, la poltrona del Tg1 mi calzava come una camicia su misura. La Vita In diretta mi sarebbe piaciuto come programma, in una stagione si parlò anche di me alla conduzione, poi scelsero Lamberto Sposini. Io non mi sono mai impegnato per rincorrere quell’obbiettivo perché non avevo il coraggio di lasciare il Tg1».

Lei ha dichiarato che è stato “Mandato via dal Tg1 per motivi politico-aziendali”: le posso chiedere a cosa si riferiva? È lo stesso discorso diFrancesco Giorgino?

«A me prima e a Francesco adesso, è capitato quello che doveva capitare. Il governo Berlusconi era finito, c’erano i 5 Stelle e preferirono mettere Alberto Matano».

Cosa pensa della gestione del Tg1 di Monica Maggioni?

«Monica Maggioni gode di tutta la mia stima, ci conosciamo molto bene. Io la considero un’ottima giornalista. Poi quando si litiga con un direttore del Tg1, bisogna sempre pensare che apprezzamenti e critiche sono legati al meccanismo di quanto il direttore riesca a posizionare il Tg1 in con un atteggiamento filogovernativo mantenendo saldo il codice deontologico. Monica in questo è molto brava. Nelle mie previsioni credo possa perfino resistere a questo cambio della guardia ai vertici della politica italiana. Monica sa come si fa e sta posizionando il Tg1 con un atteggiamento filogovernativo. Non credo che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni abbia nulla da dire o da ridire. Non capisco perchè dovrebbero sostituirla, poi tutto può succedere».

Lei ha avuto modo di seguire la vicenda Fiorello, il programma doveva andare in onda su Rai 1, spostato poi su Rai 2. Mi racconta che aria si respira al Tg1? Ci faccia sognare.

«Nel dettaglio non conosco la vicenda, posso dire che è sempre stato così. Rai 1 e Tg1, quando fanno programmi insieme diventano una cassaforte, non vogliono interferenze. È ovvio che l’interferenza di Fiorello in quella fascia oraria avrà infastidito qualcuno».

Progetti Futuri? 

«Prima del reality ho ricevuto la proposta di occuparmi di una fondazione. Vediamo cosa succede».

Non posso non chiederle un commento, un ricordo su Maurizio Costanzo.

«L’ho conosciuto molti anni fa per un’intervista. Due giorni dopo che sono uscito dalla casa, Sonia mi ha detto che parlando con Maurizio Costanzo del Grande Fratello Vip, lui ha raccontato che aveva seguito il mio percorso e che non si sarebbe mai immaginato che l’avrei fatto con tanta leggerezza. Ad un certo punto Costanzo le ha detto “Facciamo così, mandategli un aereo lo pago io”. Pensa che emozione sarebbe stata per me».

 

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