L’Arte della Gioia è uno dei titoli più premiati ai Nastri d’Argento Grandi Serie 2025. Abbiamo sentito la regista Valeria Golino e alcuni protagonisti del cast su come è stato lavorare insieme in questo progetto che ha visto anche un film oltre la serie.
Intervista a Valeria Golino e al cast de L’arte della gioia
Dopo aver conquistato tre David di Donatello, anche il sindacato dei giornalisti cinematografici ha premiato L’Arte della gioia. Dalla regista Valeria Golino al cast: Tecla Insolia (premiata come miglior attrice); Jasmine Trinca e Guido Caprino (migliori attori non protagonisti), e Alma Noce (premiata tra i più giovani talenti dai Nastri d’Argento insieme alla Fondazione Nobis).
Intervista alla regista
Lei ha raccontato che ci è voluto un po’ prima di mettere in scena il romanzo di Goliarda Sapienza, alla fine è stato un successo.
“Sì, ci ho messo un po’ a dare una forma a quel magma di parole meravigliose, di situazioni, di lingua, di grande acume che è il libro di Goliarda. Ci ho messo un po’, ci abbiamo messo quasi due anni ad adattare solo la prima parte del libro, quindi figurati se dovevamo farlo tutto, saremmo ancora lì a scrivere“.
Come sono state pensate e scelte le attrici di questo film?
“Molto cercate, molto volute, molto pensate. Ho visto attrici bellissime, attori belli, ma poi c’è sempre quello che arriva ed è quello che deve essere, cioè al di là della bravura c’è sempre per ogni ruolo un attore che viene e se lo prende perché è già suo. E così è stato per tutti, per Tecla Insolia, per Jasmine Trinca, per Valeria Bruni Tedeschi, per Guido Caprino e per tutti gli attori che fanno parte di questo film. Sono tutti attori che per me non potevano essere che loro, Alma Noce, c’è anche lei stasera, e poi una lista di attori bravissimi che hanno reso possibile quello che avete visto“.
Goliarda ritorna anche a Cannes perché l’abbiamo vista con Mario Martone in ‘Fuori’.
“Sì, sì, è una persecuzione. Ve lo dico, non finisce, Goliarda mi segue, mi persegue, io a lei”.
Ci sarà un’altra stagione dell’Arte della Gioia?
“Speriamo, vediamo, non dipende da noi, dipende chiaramente da Sky che sono i nostri Deus Ex Machina”.
Intervista a Tecla Insolia, miglior attrice protagonista
Ti aspettavi, quando ti è arrivato il copione con il ruolo di Modesta, tutto questo successo?
“Guarda il copione non mi è arrivato. Il copione me lo sono sudata con un sacco di provini
e no ovviamente quando inizi a prendere parte di una cosa così bella, non pensi alle conseguenze. Ti concentri su quello che succede sul momento. Però ero consapevole di prendere parte ad una cosa molto grande, molto importante”.
Come è stato lavorare in un cast fatto principalmente da donne: Valeria Golino, Jasmine Trinca, Valeria Bruni Tedeschi.
“È un fatto. E semplicemente riprende la storia del libro che è una storia profondamente femminile quindi avevo costantemente sotto gli occhi persone, modi, stili a cui ispirarmi ed è stato molto importante“.
Cosa hai messo del tuo nel personaggio di Modesta.
“Non lo so, ci sono tante cose che non mi appartengono ma che abbiamo tutti dentro di noi. In me non lo so, probabilmente la ricerca sconsiderata dell’amore, altrui soprattutto, come un modo per essere riconosciuta. Questo sì”.
Tu sei anche cantante, anni fa hai partecipato a Sanremo Giovani. Hai messo da parte quel lato oppure pensi ancora di scrivere e cantare?
“Io penso che una cosa che fai per tutta la vita ad un certo punto ritornerà quindi forse adesso non è il momento ma sono curiosa di vedere quello che succederà, presto“.
Progetti futuri?
“Ho due film che dovranno uscire di cui ancora penso di non poter parlare. Uno si chiama ‘Primavera’ e un altro non posso dire ancora il titolo. Però non so niente veramente, né quando usciranno, né quando si vedranno. Non li ho visti neanch’io“.
Intervista a Jasmine Trinca, miglior attrice non protagonista
Jasmine Trinca, L’arte della gioia pluripremiato sia con i David di Donatello che con i Nastri d’argento Grandi Serie. Si aspettava questo successo del romanzo di Gogliarda Sapienza?
“Io quando l’ho letto ero alla fine del liceo e l’Arte della gioia ha avuto su di me un impatto fortissimo, appunto sconquassante ma anche entusiasmante. Quindi da qualche parte sì, m’aspettavo che un racconto del genere potesse arrivare e far vibrare ma senza dubbio il fatto che che ci sia Valeria ad averlo guardato e realizzato vuol dire tanto perché lei è una regista davvero unica“.
Accanto a lei c’era un cast eccezionale. Lei è stata nella cinquina come migliore attrice non protagonista, come è stato a lavorare con loro e se c’è qualche aneddoto dal set.
“È stato sostanzialmente divertente perché l’altro grande merito di una regista come Valeria è riuscire a fare delle cose belle con grande concentrazione, ispirazione ma anche con una piacevolezza nello stare nelle cose. Il modo in cui è lei, è travasato in tutte noi e quindi anche con Valeria Bruni Tedeschi con cui condivido la candidatura di stasera, noi ci siamo appena sfiorate. Con Tecla Insolia che è la nostra straordinaria protagonista c’è stato come una penetrazione continua. È stato molto emozionante anche lavorare in gruppo”.
Progetti futuri?
“Sto girando un film Di Paolo Strippoli che si intitola L’estranea“.
Intervista a Guido Caprino, miglior attore non protagonista
Come è stato recitare nell’Arte della gioia che è stato pluripremiato sia Davide di Donatello che coi Nastri d’argento?
“È stato quello che ogni attore desidera, insomma avere una regista che ti guarda con un occhio amorevole sempre. Un gruppo di attori unico, veramente, e quindi se ho vinto questo premio (come miglior attore non protagonista, ndr) è sicuramente grazie al gruppo. Non si vincono le cose da soli. Gli attori da soli non riescono mai a arrivare dove vorrebbero arrivare. È sempre un merito comune quindi lo condivido con tutti“.
C’è qualche aneddoto dal set che ci può raccontare?
“Con Valeria ci sono aneddoti nel senso che è talmente esplosiva e piena di energia e di
Gioia, artistica, che ogni giorno c’era qualcosa. Non me ne viene uno in particolare“.
Intervista ad Alma Noce, premiata dalla Fondazione Nobis
Cosa hai provato a interpretare questa serie.
”È stato un viaggio bellissimo, dico sempre che è stata una sorta di viaggio nel tempo. Sono stata molto felice anche di tutto il percorso che sta facendo ed è stato un periodo della mia vita molto emozionante che ricordo con gioia“.
Qualche aneddoto dal set?
“Non mi ricordo, sono passati due anni e mezzo quasi. Magari non poter mangiare tutto il giorno per via del corsetto e arrivare la sera…”.
Hai letto il romanzo di Goliarda Sapienza, cosa hai trovato di diverso nella serie e poi nel film che abbiamo visto?
“Io in verità, lo devo ammettere, ho letto una parte del romanzo e ho detto a Valeria che avrei smesso perché non sopportavo quello che succedeva al mio personaggio e non volevo sapere. Ho letto tutta quella che è la prima parte che noi abbiamo girato nella serie e penso che sia un romanzo strabiliante. Le differenze ci sono, ci sono dei personaggi che non c’erano all’interno del romanzo che sono stati aggiunti per esempio nella serie ma comunque il libro e e l’opera cinematografica televisiva saranno sempre diversi. Sono due medium completamente diversi“.
Hai programma altre serie?
“Per il momento no“.