Ultimo tango a Parigi: trama, recensione e opinioni sul film

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Fermi tutti! Vi piaccia o non piaccia, Ultimo tango a Parigi è uno di quei film che dovete vedere almeno una volta nella vita. Si tratta di una delle più importanti pellicole del repertorio italiano che è stata sapientemente diretta dal maestro Bernardo Bertolucci. Intenso, carismatico, intimistico, ma anche ribelle. Ultimo tango a Parigi è un vero e proprio capolavoro giunto fino ai giorni nostri quasi per miracolo. Oltre alla censura e alle condanne, una anche per lo stesso regista, il film venne distrutto nel ’76 per evitare ogni sua possible visione.

Ultimo tango a Parigi: cast e trama

Nel cast del film diretto da Bernardo Bertolucci vi sono: Marlon Brando, Maria Schneider, Jean-Pierre Léaud, Catherine Breillat, Gitt Magrini e Marie-Hélène Breillat.

La pellicola ha una durata di: 160 minuti.

Trama del film

Rimasto vedovo dopo il suicidio della moglie, un uomo si aggira per Parigi in preda a una irrefrenabile malinconia. Quanto accaduto alla moglie, ma anche altri sentimenti contrastanti e la consapevolezza di aver perduto la propria giovinezza rendono il protagonista più triste e depresso che mai.

L’incontro con una giovanissima ragazza borghese cambia tutto. Il fulmineo rapporto sessuale, infatti, modifica le vite di entrambi creando, però, proprio all’uomo, maggiori problemi. Ad imprigionarlo, ora, è  una sorta di ossessione erotica, che solo in un primo tempo viene condivisa anche dalla giovane.

Quando, però, la passione lascia il posto alla noia e la ragazza si rende conto che quel rapporto non ha alcun futuro, l’amante inizia ad avere le ore contate.

Ultimo tango a Parigi: recensione e opinioni

Non si può davvero non vedere, almeno una volta nella vita, il film di Bernardo Bertolucci. La pellicola, che ha riscosso tantissimo successo da parte della critica e dei telespettatori, ha creato molto scalpore negli anni ’70, ma soprattutto ha portato lo stesso regista ad una condanna a due mesi di carcere con la condizionale.

Oltre alla smisurata bravura del regista, che tutti hanno imparato a conoscere per via dei suoi numerosi successi, vi è un cast davvero sorprendente. L’intensità di Marlon Brando è unica. Impossibile non apprezzarla. Oltretutto, secondo gli esperti di cinema, Bertolucci rimase un mese a Los Angeles per convincere Marlon Brando a recitare nel suo film dopo aver finito di girare Il Padrino. Dopo aver provinato altri talenti il regista decise di puntare proprio su di lui e lo volle a tutti i costi. Mai scelta fu più azzeccata!

Tanti, forse troppi, sentimenti si mescolano in questo film rendendolo un vero e proprio pugno nello stomaco. Il dolore per la morte di qualcuno che si ama, la solitudine, la tristezza e la depressione si percepiscono in maniera assoluta e totalizzante ed incollano il telespettatore alla poltrona costringendolo a guardare ancora il film anche se il dolore provato rischia di essere troppo forte. Perfino le scene ad alto tasso erotico hanno, comunque, al loro interno una certa tristezza. Si trascinano, cioè, un determinato malessere ed un senso di claustrofobia. Lo spettatore risulta così in trappola, come in trappola si sentono i protagonisti della pellicola.

I sentimenti che tutti vorrebbero tener sempre nascosti esplodono in questo film ed è forse per questo che alcuni detrattori hanno pensato bene di criticarlo sottolineandone gli eccessi.

Bisogna guardare, però, Ultimo tango a Parigi tenendo conto dell’epoca in cui è stato girato. La rivoluzione sessuale era solo all’inizio. Oggi siamo abituati a cose ben peggiori. Nei film dei nostri giorni, però, molte scene di sesso sono fin troppo spinte e gratuite, messe anche senza avere davvero una rilevanza.

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