The Wrong Paris: una commedia romantica in odor di reality – Recensione

The Wrong Paris

Dawn, una ragazza orfana di una piccola cittadina americana, ha realizzato il sogno della sua vita, ovvero di essere ammessa a una prestigiosa scuola d’arte a Parigi. Ma i suoi risparmi da semplice cameriera in un diner locale, spesi in gran parte per le cure della nonna, non bastano a coprire i 30.000 dollari di retta necessari all’iscrizione.

In The Wrong Paris la sorella Emily, grande fan di un programma chiamato The Honeypot in cui alla fine del percorso la fortunata vincitrice può scegliere tra i soldi o il fidanzamento, la convince a partecipare allo show, che dovrebbe svolgersi guarda caso nella capitale francese, per incassare i 20.000 dollari di ingaggio e il biglietto aereo, per poi farsi eliminare il prima possibile. Peccato che il luogo dove è ambientato il reality show non sia Parigi in Francia, bensì una località omonima in Texas a soltanto un’ora di distanza da casa sua, e che finisca per innamorarsi del ragazzo al centro dello spettacolo.

The Wrong Paris: non pare proprio Parigi – recensione

Diciamo subito che questo pseudo-romanticismo a favor di telecamera, anche nelle fasi clou che dovrebbero richiedere sincerità e intimità per i protagonisti, potrebbe irritare molti spettatori. D’altronde The Wrong Paris è una love-story moderna figlia degli istinti voyeuristici da reality-show, che pur così tanto successo ottengono in ogni angolo del mondo, sacrificando la verità in favore di una furba e facile finzione.

La sceneggiatura avrebbe potuto tentare di scardinare e mettere a nudo le dinamiche della televisione moderna ma invece sceglie di adottare un tono neutro e quasi conciliante verso certe produzioni. Questo ranch in stile Yellowstone nel quale è ambientata gran parte della vicenda, con l’aitante cowboy conteso dal gran numero di ragazze in cerca di visibilità, è un teatro di bassezze e piccole perfidie tra chi intende trionfare a tutti i costi, per amore o cupidigia.

Ispirazioni e banalità

Il modello alla base è quello di The Bachelor, dating show dove uno scapolo sceglie una potenziale compagna tra molte pretendenti, e come in molti casi è la mercificazione dei corpi a essere elemento centrale nelle dinamiche sentimentali e filo-erotiche ivi accadenti: da piscine malandrine a corse ad ostacoli per contendersi più o meno vantaggi, i cento minuti di visione riciclano un immaginario conosciuto anche a chi non propriamente avvezzo ai prototipi.

Il fatto che Dawn sia anch’essa una ragazza “di campagna” e quindi abbia molto in comune con l’affascinante Trey, non può che semplificare le cose all’amore nascente che è già scritto nelle stelle, anche se il proverbiale ostacolo sul percorso, con subdola rivale pronta a mettere il bastone tra le ruote, fa ovviamente capolino. L’alchimia tra i protagonisti interpretati da Miranda Cosgrove – conosciuta principalmente per la serie iCarly – e Pierson Fode vive di qualche barlume, ma è più artificiosa e attigua al fasullo contesto che effettivamente sincera.

Il film è disponibile nel catalogo di Netflix.

Conclusioni finali

Scegliere tra il sogno di una vita e l’amore inaspettato non è certo semplice per la protagonista di The Wrong Paris, che si ritrova “suo malgrado” a partecipare a un reality show nella speranza di ottenere la somma necessaria a coronare le sue ambizioni.

Se però con l’affascinante cowboy da tutte conteso scatta un reciproco colpo di fulmine, la situazione non potrà che complicarsi. È invece tutto molto semplice nella gestione narrativa di una love-story canonica nel suo schema base, che non ha il coraggio di schernire o di farsi critica nei confronti di quel mondo da reality-show che mercifica corpi e sentimenti in favore dell’onnipresente sguardo della telecamera.

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