Sulle ali della musica: la storia vera a cui si ispira il film

Sulle ali della musica

Il film Sulle ali della musica (The conductor) ha il grande merito di raccontare e portare alla ribalta la storia bella e poco nota di una donna che divenne direttrice d’orchestra negli anni ’20 del ‘900. Per riuscire a realizzare il suo sogno, l’artista non esitò a sfidare la mentalità maschilista dell’epoca, facendosi strada con il talento e il coraggio. La pellicola, del 2019, è piacevole e istruttiva: va in onda su Rai Uno alle 21.30 di Sabato 1° Luglio.

Sulle ali della musica (The conductor): la trama in breve e il cast

La trama di Sulle ali della musica è incentrata sulla storia di Antonia Brico, una direttrice d’orchestra e pianista olandese che in America realizzò il suo sogno professionale. Con tenacia, la musicista riuscì ad affermarsi a livello internazionale nonostante allora non fosse affatto semplice, per le donne, dare concretezza alle proprie ambizioni.

Per quanto riguarda il cast, gli interpreti principali sono Christanne de Bruijn e Benjamin Wainwright.

La storia vera: chi era Antonia Brico

Sulle ali della musica è una pellicola di genere biografico/drammatico diretta da Maria Peters. Il film racconta dunque una storia vera, quella di Antonia Brico, la prima donna ad essere riconosciuta come direttrice d’orchestra a livello internazionale.

Nata a Rotterdam il 26 Giugno del 1902, Antonia Louisa Brico era la figlia di una ragazza non sposata e venne pertanto adottata da una famiglia che le cambiò il nome in Wilhelmina Wolthuis. Nel 1908 si trasferirono tutti in America e si stabilirono in California.

La piccola cresceva in un ambiente freddo ed ostile nel quale non si sentiva amata come avrebbe voluto e così sfogava il proprio malcontento mangiandosi le unghie. Per farle togliere il vizio, ai genitori adottivi venne consigliato di farle prendere lezioni di piano e fu la svolta. La musica divenne la passione della ragazzina e, una volta cresciuta, Antonia/Wilhelmina studiò pianoforte con alcuni dei migliori maestri dell’epoca.

Intanto, venuta a conoscenza di essere stata adottata, si riappropriò del suo nome di battesimo, lasciò i genitori da cui non si era mai sentita benvoluta e decise di prendere in mano le redini del proprio destino. Nel 1923 ottenne il master class in direzione d’orchestra.

Il debutto come direttrice a livello professionale arrivò nel 1930 con la Berliner Philarmoniker. In seguito arrivarono altri incarichi importanti e la fama che aveva sempre desiderato nonostante le difficoltà incontrate a causa della mentalità maschilista imperante. Ma Antonia riuscì a superare ogni ostacolo, combattendo con forza e determinazione tutti i pregiudizi.

La Brico morì nel 1989 dopo una lunga malattia, lasciando un’eredità importante non solo a livello artistico ma anche nell’ambito della lotta per la parità di genere e per la libertà delle donne di decidere cosa è meglio per sé e per la propria vita.

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