She Said Maybe: una commedia romantica d’ambientazione turca, incerta come il suo titolo – Recensione

She Said Maybe

Durante una gita romantica ad Amburgo per festeggiare il loro secondo anniversario, Can intende chiedere a Mavi di sposarlo ma un imprevisto fa slittare la proposta. Il ragazzo decide che il momento giusto sarà allora a Istanbul, luogo di origine di lei, dove intende portarla per un viaggio di dieci giorni e trovare lì l’occasione propizia. La madre di Mavi le ha però sempre nascosto la verità sul suo compianto marito e la protagonista di She Said Maybe farà una scoperta inaspettata.

Un articolo uscito su una rivista di architettura che celebra un riconoscimento vinto da Mavi attira l’attenzione della nonna paterna Yadigar Bilgin, appartenente a una potente famiglia turca. Decisa a incontrarla e a farla entrare negli affari di famiglia, Yadigar vede Can come un potenziale ostacolo al suo piano, ritenendolo inadeguato. Al punto da cercare un nuovo ricco e affascinante pretendente per la mano della nipote appena conosciuta, cercando al contempo di separarla per sempre dall’uomo che lei ama veramente.

She Said Maybe, recensione: sì, no, forse

Una commedia romantica per funzionare e attirare il favore del pubblico ha bisogno di personaggi in grado di suscitare simpatia, ma quando entrambi i protagonisti diventano fautori di errori madornali, che rischiano di condurre a una loro forzata separazione, il senso viene meno. In She Said Maybe sicuramente alle loro spalle sono in molti a remargli contro, ma al contempo le scelte prese da Can e da Mavi risultano spesso paradossali.

Scoprire di essere erede di una delle famiglie più benestanti di tutta la Turchia, e non essere quindi più in “secondo piano” rispetto al già ricco fidanzato di Amburgo, offre a lei una prospettiva del tutto inedita, ma è una premessa narrativa relativamente labile per giustificare un tale cambiamento di carattere e nei sentimenti provati per quello che, fino a soltanto qualche ora prima, era la sua anima gemella.

Qualcosa non va in una trama caotica

Al punto che si arriva quasi a sperare che Mavi scelga il “terzo incomodo”, l’affascinante rampollo autoctono Kent: anche l’alchimia tra Serkan Çayoglu, interprete di quest’ultimo, e la protagonista Beritan Balci risulta più sincera e genuina rispetto a quella con colui destinato, secondo la logica del lieto fine, a diventarne il futuro marito.

Nonostante sia ambientato per la pressoché totalità a Istanbul e il cast sia composto quasi interamente da attori turchi, She Said Maybe batte bandiera tedesca, ma ciò non deve stupire dato che suddetta comunità è tra le più numerose in terra germanica e ben integrata da ormai moltissimo tempo.

A tratti sembra di assistere ad una sorta di remake, a sessi invertiti, del successo – almeno negli Stati Uniti – Crazy & Rich (2018), dove la coppia al centro del racconto era però di origini asiatiche. Ma laddove in quell’occasione, pur con una sceneggiatura non priva di facilonerie, la parte tecnica era di discreto livello, qui si opta per una messa in scena richiamante le varie soap turche ultimamente tanto di moda anche nel nostro Paese, con tanto di canzoni pop e commerciali ad accompagnare i momenti clou e gli slanci romantici dell’improbabile love-story raccontata.

Conclusioni finali

Tutto sembra pronto per l’attesa proposta di matrimonio da parte di lui verso di lei, ma quando la probabile future sposa scopre di essere l’erede di una delle più ricche e famose famiglie turche, quelle nozze date per scontate vengono messe a repentaglio.

She Said Maybe, un titolo un programma, è una commedia romantica che vive su un assunto già visto in innumerevoli occasioni, con il codazzo di parenti di una delle due parti in causa che cerca di impedire quel “matrimonio che non s’ha da fare”, sguinzagliando nuovi spasimanti o con subdoli trucchetti. Naturalmente l’happy end è dietro l’angolo e non è davvero una sorpresa per nessuno.

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