Per il secondo anno consecutivo, Manola Moslehi fa parte della Commissione Artistica di Sanremo Giovani, confermandosi una voce di riferimento nella selezione dei talenti emergenti. Conduttrice radiofonica e appassionata di musica, Moslehi porta nella giuria esperienza, sensibilità e attenzione verso i giovani artisti, offrendo loro non solo un giudizio tecnico, ma anche un ascolto autentico. La sua conferma rappresenta un segnale di continuità e qualità per il Festival e per i nuovi talenti in gara.
Sanremo Giovani 2025-2026, intervista esclusiva a Manola Moslehi
Noi di SuperGuida TV l’abbiamo intervistata in esclusiva. Manola ha parlato del ruolo di responsabilità che ricopre a Sanremo Giovani: “E’ una bellissima responsabilità ma è anche un bel peso perché ti trovi a gestire una parte del futuro artistico di ragazzi giovanissimi. E’ una scelta difficile e un po’ ti affidi all’intuito, all’istinto e cerchi di capire quanto un brano possa funzionare a livello radiofonico. Se da un lato hai la responsabilità di scegliere dei ragazzi con dei brani validi, dall’altra hai la responsabilità di non deludere Carlo Conti che per il secondo anno ti sceglie nella commissione tecnica. Adoro ascoltare brani nuovi e mi piace dedicare loro del tempo specie quando arrivano da ragazzi giovani”.
Molti degli artisti di Sanremo Giovani arrivano dai talent. Nel caso di Manola, Amici ha rappresentato un trampolino di lancio importante: “Amici è stata una delle parentesi più felici della mia vita e siamo fortunati noi che abbiamo avuto la possibilità di partecipare come concorrenti perché è un booster per la carriera. Ti dà in pochissimo tempo tutti quegli elementi che ti potranno aiutare nel futuro ad entrare nel mondo del lavoro. Amici ti insegna le tempistiche, ti insegna le dinamiche televisive e anche musicali, ti regala nuove consapevolezze. Amici è qualcosa anche di propedeutico al Festival di Sanremo, per molti di loro è effettivamente così”.
Manola Moslehi commenta poi la lista dei big di Sanremo 2025. Per lei le polemiche che ci sono state in questi giorni sono assolutamente infondate: “Tutti gli anni c’è chi è scontento e ci sono polemiche perché non si riesce mai ad accontentare tutti. Credo invece che Carlo abbia fatto un lavorone, tutti quei nomi che i leoni da tastiera definiscono sconosciuti sono ragazzi che hanno alle spalle milioni di stream o di copie vendute. Stiamo parlando di artisti che a mio padre, a mia madre o ai miei nonni dicono poco ma che hanno già alle spalle un bel vissuto artistico. Carlo ha cercato di accontentare tutte le generazioni partendo da quelle più contemporanee a quelle più tradizionali. C’è anche Patty Pravo che è un’icona indiscussa della musica italiana ma ci sono nomi che mi fa piacere trovare come ad esempio Tredici Pietro”.
Tra i big che le sarebbe piaciuto vedere sul palco dell’Ariston, Manola fa tre nomi di donne: “Avrei voluto vedere sul palco Emma Nolde che amo profondamente ma non so se ha presentato un brano a Carlo. Poi Ele A che nella scena rap italiana è uno dei nomi più interessanti e di rapper donne ce ne sono poche come lei e La Nina del Sud”.









