“Purchè finisca bene”, torna su Raiuno il nuovo ciclo di film. Neri Marcorè: “Scriverei un manuale per ridimensionare chi si prende sul serio”

Arrivano su Raiuno due nuove commedie della collana “Purchè finisca bene” prodotte da Rai Fiction: “Digitare il codice segreto” di Fabrizio Costa con Neri MarcorèValeria Bilello, Paola Minaccioni, Pia Lanciotti e Gabriele Cirilli, in onda il 12 ottobre, e “Tutta colpa della Fata Morgana” di Matteo Oleotto con Nicole Grimaudo, Davide Iacopini, Claudia Potenza, Corrado Fortuna, Tecla Insolia, in onda il 19 ottobre.

“Purchè finisca bene”, torna su Rai 1 il nuovo ciclo di film

Noi di SuperGuida Tv abbiamo partecipato in streaming alla conferenza stampa di presentazione a cui hanno preso parte il cast artistico e tecnico di entrambi i film-tv. In “Digitare il codice segreto”, Neri Marcorè interpreta uno psicologo, autore di un manuale per curare l’avarizia. E ora che è diventato una celebrità un passo falso potrebbe rovinarlo: ha salvato una donna dal suicidio, evento ripreso in diretta tv.

Quando accetta l’ospitalità a tempo indeterminato che gli offre la contessa Vanini, le cose si complicato. Ad interpretare la contessa Vanini è Paola Minaccioni: “Mi sono appassionata a questo personaggio arzigogolato, è una donna molto sola, agiata, che si rifugia nei libri del dottor Ferretti. Lei riuscirà a migliorare se stessa e anche il dottore solo perché in quel momento ci vuole credere: la differenza la fa la fiducia”, ha dichiarato parlando del suo personaggio.

Per Neri Marcorè interpretare un taccagno è stata una bella sfida: “Tutte le commedie hanno un lato drammatico, che sia la dipendenza dal gioco, l’avarizia, qualsiasi altro vizio, o la difficoltà di aprirsi per amare un’altra persona dopo essere stati scottati. La chiave della commedia consente di trattare temi che altrimenti sarebbero tragici in maniera leggera, tutto fa da sfondo: in ogni scena andavamo alla ricerca di gag o risultanze comiche senza forzare mai la mano, ma lasciando che venissero fuori normalmente, come succede nella vita. Interpretare un taccagno è stato divertentissimo, perché in ogni scena scritta ci divertivamo ad aggiungere cose che venivano dettate dalla contingenza”.

Noi di SuperGuida TV abbiamo chiesto a Marcorè il tipo di manuale che oggi scriverebbe. Lui ha spiegato: “Scriverei un manuale per ridimensionare la gente che si prende troppo sul serio. Penso ai no vax: fare le barricate e le crociate per una cosa, il vaccino, che ci sta salvando la vita penso sia una degenerazione. Crediamo di saperla lunga su tutto, si è perso il senso del ridicolo e del limite. Dovremmo delegare in questo caso alla scienza, una volta eravamo tutti ct, oggi siamo tutti scienziati”.

L’attore si dice fiducioso sulle aperture post Covid: “Non vedo l’ora di prescindere dalla retorica del Covid. E’ vero che la coda di questo virus ancora ti ghermisce, ma se non cominciamo mai a dire che l’abbiamo superato, forse non lo supereremo mai. Penso che adesso sia un bel passo avanti arrivare all’80% della capienza nei teatri, spero che a partire da questa stagione si possa tornare nella capienza totale. Gli artisti, soprattutto nel lockdown, si sono donati al pubblico. Pur non potendoci esibire ci siamo collegati attraverso piattaforme, proponendo reading, spettacoli, dialoghi e conversazioni, per soddisfare il nostro desiderio di stare in contatto con gli altri e venire incontro alle esigenze delle persone che a casa volevano sentirsi parte di una comunità. Generosità e essere artisti sono sinonimi”.

In questi anni, Marcorè si è destreggiato tra ruoli più leggeri e da commedia e in conferenza gli viene chiesto se non gli manchi però un ruolo drammatico: “Se guardo indietro, tra film fatti per il cinema o fiction, ovviamente la commedia credo che sia la maggioranza delle produzioni a cui ho partecipato. E’ ovvio che per un attore, per un’attrice, l’ideale è sempre riuscire a variare il più possibile ed avere un’ampia gamma di personaggi. Sicuramente i ruoli drammatici, nei quali poi bisogna avere anche i tempi comici – non a caso non esiste la definizione “tempi drammatici” – chiedono una sensibilità legata al ritmo, che non è solo vincolata alla commedia. Mi farà sempre piacere fare queste commedie, scritte anche in modo intelligente. Per me non c’è differenza, se una sceneggiatura è scritta bene, se i personaggi sono rotondi e non c’è squilibrio tra i protagonisti e gli altri, se tutto quanto si lega per me conta quello, non importa dramma o commedia. Poi se guardiamo al cinema italiano, la commedia era sempre un po’ drammatica di fondo e nei film drammatici c’era sempre qualche elemento di ironia che poteva portare alla commedia. Per me il cinema deve contenere entrambe le sfumature, entrambe le tonalità”, ha risposto.

“Tutta colpa della fata Morgana” è un film tutto al femminile invece in cui il ruolo delle donne è messo in primo piano. Gabriella, interpretata da Nicole Grimaudo, voleva aprire la prima spadara a gestione femminile di Scilla, in Calabria, ma un imprenditore di Milano le ha rovinato i piani, comprando la casa diroccata dove avrebbe dovuto sorgere l’attività. Claudio pensa di costruire un boutique hotel.

Deve trovare qualcuno del posto che lo aiuti a trovare gli arredi giusti, ultimo tassello per iniziare i lavori in cantiere. Destino vuole che si rivolga a Gabriella. Tra loro due scoppierà l’amore. Parlando del suo personaggio, Nicole Grimaudo ha rivelato: “Gabriella è nata e cresciuta a Scilla, lavora al porto, ma ha il sogno di avviare un’attività tutta sua. È una donna fiera, concreta, spiccia e fumantina. È sempre di corsa e affaccendata, ciononostante si prenda cura, talvolta esagerando della figlia. E’ irruente ed energica, guardinga ma anche impulsiva, alla quale è sempre meglio non mettere i bastoni fra le ruote”.

Noi di SuperGuida TV abbiamo chiesto a Nicole se nella vita qualcuno abbia mai ostacolato i suoi piani e se da donna del Sud ha mai pensato alla vendetta. Lei ha confidato: “Non ho mai avuto grandi nemici. Ho sempre cercato di proteggere il mio percorso. La vendetta non la concepisco proprio forse in gioventù sono stata più impulsiva, con gli anni sono diventata più riflessiva, ponderata, con grande autostima”. “Digitare il codice segreto” e “Tutta colpa della Fata Morgana” strappano un sorriso regalando quella leggerezza di cui tutti un po’ abbiamo bisogno.

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