“Non mi lasciare”, slitta la messa in onda. Colpa di “Tolo Tolo”? La risposta del vicedirettore di Rai Fiction

Non mi lasciare

Sui giornali abbiamo spesso letto notizie in merito ai pericoli del dark web. La Rai ha scelto coraggiosamente di affrontare questa tematica in una serie tv. Da lunedì 10 gennaio andrà in onda in prima serata su Raiuno in otto episodi la nuova fiction “Non mi lasciare”. A vestire i panni del vicequestore Elena Zanin è l’attrice Vittoria Puccini affiancata da un cast composto fra gli altri da Alessandro Roia e Sarah Felberbaum, per la regia di Ciro Visco.

Non mi lasciare, parlano i protagonisti

Le riprese sono state girate a Venezia durante il lockdown. Noi di SuperGuida TV abbiamo partecipato alla conferenza stampa di presentazione. Vittoria Puccini ha definito il suo personaggio come “una donna coraggiosa e particolarmente intuitiva, capace di creare una immediata empatia con le persone che si trova di fronte, siano esse le vittime o i carnefici; ma al tempo stesso una donna fragile, piena di incertezze e paure, intimamente ‘spezzata dentro’: tutte sfumature che le regalano un fascino speciale”.

La sceneggiatrice Maddalena Ravagli ha sottolineato come il messaggio che si pone la serie sia quello di proteggere l’infanzia: “E’ una fiction differente dalle altre che ho scritto perché tocca un tema particolarmente universale. L’infanzia, anche per chi non ha figli, è l’embrione della continuità della specie umana. E’ stato complicato gestire le informazioni: si parla di minori scomparsi e di minori la cui denuncia di scomparsa a volte non viene fatta dalle famiglie. Abbiamo cercato di raccontare con umanità tutti i bambini violati nel tempo, quelli di oggi e di ieri diventati oggi aguzzini”.

Ad assumersi la responsabilità di raccontare questa terribile piaga sociale dei nostri giorni ci ha pensato il regista Ciro Visco: “Io il web lo uso per semplificarmi la vita, improvvisamente ho scoperto che è un iceberg, ne vedevo solo la punta. Ho cercato di rendere questo prodotto cinematografico, una sorta di favola nera. Ho dovuto metterci coraggio, ci abbiamo messo anche della speranza”.

Alessandro Roia, alias Daniele nella serie, affiancherà Elena nella risoluzione del caso di omicidio di un ragazzino. Daniele non è però solo un semplice collega di lavoro visto che per Elena rappresenta l’amore del passato. A proposito del suo personaggio, Roia ha rivelato: “Daniele ed Elena sono personaggi molto contemporanei. E’ una storia che coinvolge tutti noi, adesso. I personaggi non sono simulacri di un’idea”.

Nella vita, Vittoria Puccini è madre di Elena. In conferenza ha confidato che questa serie ha alimentato ancora di più le sue preoccupazioni: “Non dobbiamo rinnegare gli strumenti che hanno i giovani ma bisogna saperlo usare in sicurezza. Il messaggio arriva ai ragazzi ma anche ai genitori. E’ stata una serie psicologicamente ed emotivamente molto coinvolgente. Si parla di infanzia dal punto di vista crime ma anche del rapporto che i protagonisti hanno con l’infanzia”.

Vittoria Puccini negli anni ha interpretato diversi tipi di donne e racconta quanto questo aspetto si sia poi rivelato una fortuna: “La televisione mi ha dato la possibilità di interpretare donne diverse e molto interessanti. La rivoluzione fatta è sul tipo di donna che è raccontata: sempre di più la tv italiana racconta non delle eroine ma donne per come lo siamo tutte, con le proprie fragilità ed insicurezze”.

La serie, programmata per domenica 9 gennaio, è slittata al lunedì per la contro-programmazione di Mediaset che ha scelto di mandare in onda il film campione di incassi di Checco Zalone, “Tolo, Tolo”. Abbiamo chiesto al vicedirettore di Rai Fiction Ivan Carlei se la Rai abbia deciso di correre ai ripari: “C’era l’opportunità di fare doppietta ma si sarà vista anche la concorrenza, poi il crime solitamente va in onda il lunedì”.

Poi abbiamo chiesto ad Alessandro Roia qualcosa in più sulla sua preparazione fisica. Nel primo episodio infatti assistiamo ad una spericolata scena di inseguimento. L’attore ha raccontato le sue difficoltà: “C’è molto intrattenimento action. Mi sono allenato durante la settimana di riprese e soprattutto ho corso, tranne sull’acqua perché non sono ancora capace. E’ stato difficile correre con gli scarponi. Sapevo di dover essere preparato e ho avuto una piccola routine perché sapevo che Ciro non avrebbe avuto pietà”.

Vittoria Puccini ha voluto prendere la parola svelando un aneddoto curioso: “Io che corro molto meno l’ho invidiato. Vi assicuro che a Venezia era meglio correre che stare fermi. In una scena dovevo parlare al telefono ma mentre parlavo mi è caduto il telefono. Avevo le mani congelate e non riuscivo più a muoverle. Il cellulare si è anche spaccato e abbiamo dovuto ricomprarlo”.

Un poliziesco che terrà lo spettatore col fiato sospeso, conducendolo dalle calli e i canali di Venezia fino alle nebbie del Polesine.

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