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Michele Merlo, i risultati dell’autopsia: le cause della morte del giovane cantante

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Eseguita l’autopsia sul copro di Michele Merlo. Il cantante di 29 anni morto all’Ospedale Maggiore di Bologna dove si trovava ricoverato dal 3 giugno scorso a causa di una grave emorragia cerebrale dovuta a una leucemia fulminante. L’autopsia è stata disposta dalla Procura di Bologna dopo la denuncia dei genitori del ragazzo. Michele Merlo era diventato popolare grazie alla partecipazione a due talent italiani Amici e X Factor, conosciuto con il nome Mike Bird. 

L’autopsia sul corpo di Michele Merlo

L’esame autoptico è durato più di due ore, ad eseguirlo sono stati il medico legale Matteo Tudini di Bologna e l’ematologo Antonio Cuneo di Ferrara. Presente durante l’autopsia il consulente nominato dalla famiglia Merlo, la dottoressa Anna Aprile del Dipartimento di medicina legale di Padova. L’esame conferma la grave emorragia dovuta da una leucemia fulminante, che ha causato la morte del ragazzo. 

Come riporta Il Corriere, la famiglia di Michele per il momento non ha escluso di nominare un ematologo. “Se ci sono responsabilità per la morte di Michele, se tutto questo dolore si poteva evitare”: è questo quanto vogliono sapere i genitori del cantante Katia e papà Domenico.

Aperta un’inchiesta sulla morte del giovane cantante

La Procura di Bologna ha avviato un’inchiesta sulla morte di Michele Merlo per omicidio colposo, a carico di ignoti. A renderlo noto è il procuratore capo Giuseppe Amato.

“Risulta pervenuta alla Procura di Bologna la denuncia dei familiari di Michele Merlo con la quale in relazione al decesso del ragazzo viene chiesto l’intervento dell’autorità giudiziaria e l’effettuazione di una autopsia giudiziaria. Essendovi formale denuncia, la Procura di Bologna ha iscritto il fascicolo a modello 44, per il reato di cui all’articolo 589 del codice penale, per il necessario svolgimento dell’autopsia e per lo svolgimento delle attività investigative connesse”. Fa sapere in una nota il procuratore.

La Procura acquisirà le cartelle cliniche dell’Ospedale Maggiore di Bologna e del pronto soccorso dell’ospedale di Vergato. Le due strutture dove Michele Merlo si era recato lamentando bruciore alla gola, forte mal di testa, febbre, epistassi ed ematomi sparsi sul corpo.

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