Matteo Messina Denaro è morto: il boss di Cosa Nostra era in coma irreversibile

Screen servizio Tg5

Matteo Messina Denaro è morto. Il boss, che era malato da tempo, aveva 61 anni e si ritrovava nella cella del reparto per detenuti dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. Dopo essere andato in coma irreversibile, i medici il 22 settembre hanno deciso di sospendere l’alimentazione. Il decesso è avvenuto poco prima delle due del 25 settembre 2023. Ripercorriamo insieme la sua storia.

Matteo Messina Denaro è morto

Matteo Messina Denaro aveva un tumore al colon allo stadio terminale. L’8 agosto era stato operato per un’occlusione intestinale e, a causa delle sue condizioni di salute, era stato trasferito dal carcere di massima sicurezza dell’Aquila (nel quale era recluso in regione di 41 bis) all’Ospedale San Salvatore.

La sua latitanza, durata trent’anni, è terminata il 16 gennaio 2023 quando il boss è stato arrestato dai Carabinieri del ROS con la collaborazione del GIS nei pressi della clinica privata La Maddalena a Palermo. Matteo Messina Denaro, registrato sotto falso nome, era in procinto di effettuare una seduta di chemioterapia. Da allora le sue condizioni di salute sono peggiorate tanto da spingere i sanitari a ristrutturare una cella in ospedale per curarlo.

L’uomo infatti era sottoposto alla terapia del dolore e alla nutrizione parentelare per il sostegno fisico. Le cure presso la struttura sanitaria erano state richieste dai legali e dai familiari dato che il carcere non era adatto al suo stato di salute. Oggi, 25 settembre, è arrivata la notizia del suo decesso.

Chi era il boss

Matteo Massina Denaro era soprannominato U Siccu e Diabolikil ed è il boss dei due mondi: tra quello di Cosa Nostra che pianificava e organizzava stragi alla Cosa Grigia di oggi. Nato a Castelvetrano nel 1962, fu ‘educato’ all’attività criminale da Totò Riina. La sua latitanza, durata 30 anni, lo ha visto circondarsi di una fitta rete di collaboratori.

Amava vivere nel lusso e girava in macchine costose indossando orologi d’oro. A 17 anni commise il suo primo omicidio, il primo di una lunga serie. Una sua frase diventata celebre è ‘con i morti che ho fatto io ci si potrebbe fare un cimitero‘.

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