“L’uomo più crudele del mondo”, Lino Guanciale debutta in teatro con Francesco Montanari e si prepara al Festival di Sanremo

Lino Guanciale

Lino Guanciale e Francesco Montanari debutteranno insieme al Teatro Manini di Narni dal 9 febbraio nello spettacolo teatrale “L’uomo più crudele del mondo” di Davide Sacco che disegna l’incontro-scontro di due uomini molto diversi tra loro, eppure così simili nelle loro debolezze. Due figure recluse all’interno di un capannone abbandonato che, dall’interno, ascoltano l’eco dei rumori della fabbrica che provengono dall’esterno. Paolo Veres, interpretato da Lino Guanciale, è seduto alla sua scrivania. È lui, “l’uomo più crudele del mondo” o, almeno, questa è la considerazione che la gente ha di lui, imprenditore senza scrupoli pronto alla qualsiasi.

“L’uomo più crudele del mondo”, Lino Guanciale debutta in teatro con Francesco Montanari

Veres è il proprietario della più importante azienda d’armi in Europa. È un assassino con la fama di essere un uomo schivo e riservato e, di fronte a lui, c’è un giovane giornalista, interpretato da Francesco Montanari, di una testata locale, scelto inaspettatamente proprio per intervistarlo. Ma la chiacchierata prenderà subito una strana piega. In questo dialogo serrato, i due protagonisti sveleranno le loro personalità e i ruoli di vittima e carnefice finiranno presto per confondersi.

Lino Guanciale, in conferenza stampa, ha rivelato di aver amato particolarmente questo testo: “L’ho trovato vicino alla drammaturgia francese e anglofona che prediligo. E’ un viaggio dentro l’uomo che porta ad affrontar quell’abisso che ci riguarda tutti. Chiunque di noi infatti può essere l’uomo più crudele del mondo. Penso che bisogna avere il coraggio di considerare umane anche le sfaccettature più mostruose dei nostri comportamenti. Basti considerare ciò che è successo con l’Olocausto per esempio. L’uomo è anche bestia, ecco perché dobbiamo imparare a guardare in faccia i nostri mostri”.

Noi di SuperGuida Tv abbiamo chiesto a Lino Guanciale e a Francesco Montanari se c’è un ruolo che invidiano l’uno all’altro. Lino Guanciale risponde: “Sarebbe facile dire il Libanese. Credo che Francesco abbia fatto un lavoro straordinario sul Cacciatore. Da collega mi è subentrata l’ammirazione nei confronti di Francesco. Mi sarebbe piaciuto farlo ma Francesco è stato bravissimo”.

Francesco Montanari invece ha apprezzato molto Lino nei panni del Commissario Ricciardi: “E’ un ruolo che avrei voluto molto fare ma è bello che l’abbia fatto Lino così ho avuto la possibilità di godermelo da spettatore”.

Lino Guanciale sarà ospite nella serata di venerdì 4 febbraio al Festival di Sanremo. A chi gli chiese cosa farà sul palco dell’Ariston, Guanciale replica ironicamente: “Potrei dire che sono molto felice che abbiano preso la mia canzone, che sono entusiasta di essere in gara e che sono molto fiero di essere tra i favoriti, ma non è così. Il tema della mia partecipazione a Sanremo riguarderà le future uscite televisive. Vedremo con lo spazio che ci sarà disposizione di usare intelligentemente le risorse che abbiamo a disposizione”.

Lino Guanciale sta vivendo un momento d’oro. E’ da poco diventato papà e la sua carriera gli sta regalando numerose soddisfazioni: “Sto vivendo un momento bello della mia vita“, ammette. Francesco Montanari invece non fa mistero di star vivendo una situazione complessa: “Ho quasi 40 anni e sono stati due anni difficili. Con la pandemia mi sono messo in discussione. Mi sono chiesto cosa volessi fare con il mio lavoro che è diventato ormai il 90% della mia vita. L’ho sempre vissuto in modo maniacale”.

Lino Guanciale ha poi parlato dei suoi prossimi progetti: “Sarò impegnato nell’allestimento di un altro spettacolo per il Piccolo di Milano, Zoo con la regia di Sergio Blanco che ne è anche l’autore. Sulle mie scelte teatrali ho voluto un po’ più di controllo, nel decidere o quantomeno nel costruire le condizioni verso l’orizzonte dei miei interessi. Scelte che per fortuna ora ho potuto cominciare a orientare e applicare anche su altri campi del mio lavoro. L’idea è sempre quella di non tradirsi, di farlo il meno possibile, o almeno di farlo con gran piacere”.

Francesco Montanari intanto pensa ad una trasposizione cinematografica dello spettacolo teatrale: “L’intento c’è“, chiosa. In occasione della conferenza stampa, si è parlato anche di attualità. Non poteva mancare una domanda sul prossimo Presidente della Repubblica. Lino si augura che a salire sul Colle sia una donna: “Se il prossimo Presidente della Repubblica fosse Liliana Segre ne sarei felice. Sarei contento anche se qualche donna europeista forgiata in battaglie civili riuscisse a diventare Presidente della Repubblica. Mi ha intristito lo spettacolo di nomi improbabili che sono stati fatti. Oltre che diseducativo, l’ho trovato di cattivo gusto”, chiarisce l’attore. Francesco Montanari condivide. Come dargli torto!

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