L’alba del pianeta delle scimmie – Opinioni e recensione del film

film L'alba del pianeta delle scimmie

L’alba del pianeta delle scimmie è un film del 2011 di genere Azione/Fantascienza diretto da Rupert Wyatt, con protagonisti James Franco, Freida Pinto, John Lithgow, Brian Cox, Tom Felton, David Oyelowo, Andy Serkis.. La pellicola ha una durata di circa 105 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione sul film.

La Trama del film L’alba del pianeta delle scimmie

Lo scienziato Will Rodman lavora per la compagnia biotecnologica Gen-Sys, di San Francisco. Il ricercatore sta lavorando alla sperimentazione di una medicinale che possa curare l’Alzheimer, compiendo test su esemplari di scimpanzé. Uno di questi, originario del Congo, dimostra grandi capacità intellettive superiori alla media e altrettanta aggressività, riuscendo ad evadere dalla propria cella e a far irruzione ad una riunione del consiglio d’amministrazione, venendo ucciso sul colpo.

Il boss della compagnia, Steve Jacobs, decide allora di chiudere definitivamente il progetto e di sopprimere tutti gli animali sopravvissuti. Robert Franklin, assistente di Rodman, scopre che Occhi Luminosi aveva perso il controllo perché aveva da poco partorito e aveva tirato fuori il suo protettivo istinto materno. La piccola scimmietta, soprannominata Cesare, dimostra somiglianze con la madre e viene salvata dal massacro e adottata da Will, che la porta a casa sua.

L’animale cresce giorno dopo giorno, imparando il linguaggio dei segni e migliorando notevolmente le proprie capacità ma un giorno, per difendere il padre di Will, malato di Alzheimer, attacca un vicino e viene così rinchiuso in un centro di detenzione per primati, noto per i metodi crudeli con cui si prende cura delle bestie tenute prigioniere. Una sera Cesare riesce a fuggire dalla struttura e, tornato a casa di Will, ruba altri flaconi del medicinale, facendo diventare le altre scimmie detenute con lui altrettanto intelligenti. Sarà solo l’inizio di una nuova specie evoluta che dichiarerà ben presto guerra all’intera razza umana.

La recensione del film L’alba del pianeta delle scimmie

Il grande pubblico (o almeno quello cinefilo) ben conosce la storia dietro ad un grande classico come Il pianeta delle scimmie (1968), capolavoro della fantascienza in cui il nostro mondo era dominato dai primati. Ma di come si era arrivati a quel punto non si erano mai realmente approfonditi i motivi: ci sono voluti quarantatré anni dall’uscita dell’originale per avere un vero e proprio prequel che spiegasse le origini della mitologia.

L’alba del pianeta delle scimmie aggiorna in maniera intelligente il prototipo proponendo, almeno in questo primo capitolo della nuova trilogia (con gli altri due capitoli usciti nel 2014 e nel 2017), uno sguardo più tensivo in una sorta di spy-thriller in cui la predominante figura di Cesare dà inizio ad una vera e propria ribellione della sua specie che si ammanta anche di non banali riferimenti politici e sociali.

Se il lato emotivo è concentrato sul rapporto tra il protagonista umano Will (un ottimo James Franco) e il futuro leader delle scimmie, il puro spettacolo può contare su avvincenti sequenze d’azione (soprattutto nell’ultima parte) e sui notevoli effetti speciali, con una magnifica motion capture grazie alla quale Andy Serkis, già Gollum ne Il signore degli anelli, riesce a donare incredibili sfumature al suo alter-ego scimmiesco.

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