La Ragazza e L’Ufficiale, serie tv: qual è la vera storia di Kurt Seyt e Sura? Come andarono realmente le cose tra loro?

La Ragazza e L'Ufficiale

La Ragazza e L’ufficiale è la nuova serie turca che incolla allo schermo il pubblico di canale 5 ogni venerdì sera. Lui un ufficiale turco, lei una nobildonna russa vivono una storia d’amore ostacolata da tutti che attraverserà molte fasi tra alti e bassi. Come saprete, la serie tv turca il cui titolo originale è Kurt Seyt Ve Sura, è tratta da una storia vera, per cui i protagonisti sono veramente esistiti. Ma come sono andate realmente le cose tra loro? E quanta verità c’è nella finzione scenica della serie tv? Scopriamolo assieme…

La Ragazza e l’Ufficiale: come andarono realmente le cose tra Kurt Seyit e Sura

Se nella finzione scenica l’amore romantico ha una rilevanza fondamentale, nella vita vera sappiamo che una storia si vive con mille sfumature. Ed è quello che hanno fatto i veri Seyt e Sura che di fronte allo scoppio della guerra si sono afferrati l’uno all’altro. Tuttavia, le difficoltà del loro rapporto e le molte persone che hanno tramato contro questa storia, l’hanno completamente distrutta portando non poche delusioni ad entrambi. Insomma, il loro destino fu piuttosto travagliato.

La vera storia di Kurt SeyIt e Sura: un epilogo triste, senza lieto fine

La ragazza e l’ufficiale, non è solo una serie tv turca ma anche un romanzo bestseller scritto da Nermin Bezmen, nipote di Seyt. La storia d’amore tra l’ufficiale turco Kurt Seyit e la giovanissima russa Alexandra Verjenskaya detta Sura è una storia veramente esistita sullo sfondo della prima guerra mondiale. Come sono andate realmente le cose tra i due protagonisti? La Serie tv riporta fedelmente le situazioni vissute dai veri Kurt Seyt e Sura.

Attenzione Spoiler: la vera storia di Seyt e Sura, fedele alla serie tv

Per chi non volesse conoscere come va a finire, non continui a leggere. Se in questa storia, volete trovare il lieto fine, vi diciamo subito che non c’è stato. O meglio, Seyt e Sura dopo molte tribolazioni si lasciano e lui sposa un’altra donna. Questo non perché non ami Sura, ma per adempiere ad una promessa fatta al padre che lo voleva sposato con una donna turca così da continuare la stirpe. Ed inoltre, per evitare a Sura ulteriori sofferenze.

La fuga attraverso il Mar Nero di Seyt e Sura

I due innamorati sono inizialmente separati dalla partenza in guerra di lui. Poi torna a San Pietroburgo, dove nel frattempo è scoppiata la Rivoluzione. Lui essendo un tenente dell’esercito dello Zar non è al sicuro nella Russia bolscevica. Decide quindi di andare via, e Sura decide di seguirlo nonostante il parere contrario delle famiglie.

Attraverso un pericoloso viaggio per il Mar Nero cercano rifugio a Istanbul durante gli ultimi giorni dell’Impero Ottomano. Iniziano una convivenza e sembra tutto andare per il meglio, ma molti tramano contro di loro. A partire dall’amico di famiglia Petro che invece fa di tutto per separarli. Ma Seyt stanco di tutte le difficoltà che trova nel rapporto con Sura, decide di sposare una ragazza turca, Murka.

La scrittrice Nermin Bezmen ha raccontato:

“Ho sempre sognato di scrivere romanzi che colpissero direttamente il cuore di chi li leggeva. D’altra parte, mio nonno Kurt Seyit è sempre stato il mio eroe numero uno sin da quando ero molto piccola: non importava quanti libri leggessi, lui conservava sempre un posto speciale dentro di me e la sua storia alimentava i miei sogni. A oggi, ho quasi una ventina di libri scritti sulle spalle ma la saga di Kurt Seyt occupa un posto speciale”.

“Sfortunatamente, non ho mai conosciuto mio nonno”, ha continuato la scrittrice. “Si è suicidato nel 1945, molto prima che nascessi. Ma le sue storie di vita mi sono state raccontate da mia madre e da mia nonna e la sua foto con l’uniforme delle guardie dello zar al ritorno dal fronte era esposta in casa nostra: mentre ascoltavo le sue storie, la guardavo ed era come se lui ritornasse in vita”.

Murka, mia nonna, ha vissuto invece fino a 90 anni e, quindi, è stata presente nella mia vita per ben 41 anni. Ho passato due anni ad ascoltare i suoi racconti ogni giorno e a prendere appunti. Le sarò per sempre grata per tutte le informazioni che mi ha fornito, la maggior parte delle quali per lei erano anche molto dolorose da ricordare”.

La serie tv termina con l’addio dei due innamorati: lui sul molo e lei sulla nave

Nermin inoltre rendo noto di aver incontrato la vera Sura che era andata via da Istanbul nel 1924, partendo con la nave per Parigi. Un addio straziante tra Sura e Seyt, che ormai sposato con Murka la saluta dal porto dicendo: “Addio amore mio, cerca di essere felice”. La serie tv finisce così, con l’addio dei due innamorati: lui sul molo, lei sulla nave. Nella vita vera invece, i due continuano a scriversi per un pò di tempo. Alla fine la scrittrice nel 1991 entra in contatto con un’anziana baronessa, Tina, che si è rivelata essere la sorella di Sura.

Mio nonno –  ha ricordato Nermin Bezmen – incontrò realmente Sura ma non è vero che l’abbandonò lasciandola sola per giorni e mesi per unirsi alla ribellione turca. Contrabbandava armi e munizioni all’esercito indipendente di Atatürk mentre era ancora in Crimea ma a un certo punto dovette scappare con la stessa barca in cui teneva le armi, continuando poi a muoversi clandestinamente in Turchia. Sura lasciata sola è un’invenzione letteraria: Kurt Seyit fu sempre uno spirito libero ma non abbandonò mai le persone che amava”.

“Non so se abbia mai chiesto a Sura di sposarlo. Come ho realizzato da interviste ad altri soldati russi del periodo, molti di loro avevano paura di legarsi a una persona o a un luogo perché non sapevano cosa li aspettava. Quindi, la convivenza era molto comune tra gli immigrati russi dell’epoca in Turchia. In quegli anni, seppur espatriati, gli immigrati continuavano a sperare di ritornare un giorno in patria, ragione per cui non si liberarono mai dei loro passaporti o dei loro rubli. E tornare in patria avrebbe significato anche separarsi (in certi casi, di nuovo) dai propri cari: per tale timore, in molti non ebbero nemmeno figli e non comprarono casa”.

Il matrimonio con Murka e la fine della storia con Sura

“A mio nonno piacque sempre sfidare il destino quando questi era spiacevole” ha proseguito nel suo lungo racconto Nermin Bezmen. Fu un uomo che pensava velocemente e prendeva decisioni importanti in pochi minuti un po’ per carattere un po’ per via della sua educazione militare. E spesso le sue decisioni erano affrettate, soprattutto se si sentiva messo alle strette. Tuttavia, non fu una decisione affrettata quella di sposare Murka. Non la sposò per assecondare il padre. Kurt Seyit sposò Murka perché si sentiva solo, incompreso e fuori posto. Era consapevole di quanto il suo amore per Sura facesse del male a entrambi e giunse alla conclusione che era meglio per entrambi prendere nuove direzioni”.

Seyt si sposa con Murka ma continua a scrivere a Sura

“So dai racconti di mia nonna Murka che nonno intrattenne per un po’ di tempo una corrispondenza epistolare con Sura. Durante i primi anni di matrimonio, continuava a pensare ancora a lei e ne aveva nostalgia ma ciò non gli impediva di amare anche Murka: la prendeva in giro e la viziava, si prendeva cura di lei e faceva di tutto per renderle la vita il più confortevole e agiata, pensando anche alle figlie nel frattempo avute. A differenza di altri immigrati russi, quando si ammalò, decise anche di comprare una casa non solo per lasciare un tetto sulle teste della sua famiglia ma anche perché sapeva che averne una era il desiderio più grande di nonna”.

E che fine fece Sura?

“Dopo un periodo di difficoltà e parecchie delusioni, trovò anche lei l’amore. Si sposò con un gentiluomo molto a modo. Ebbero anche una figlia in America e Tina mi ha raccontato che si sentì da lui molto amata e venerata. Ovviamente, ebbero i loro alti e bassi ma rimasero insieme”.

Il suicidio di Kurt Seyit

La nipote continua a raccontare le vicissitudini del nonno, Seyt:

Durante uno dei suoi viaggi di lavoro in Anatolia, Kurt Seyit si ammalò. Da uomo con una salute di ferro, non prese la malattia sul serio. Si ostinò a non curarsi e contrasse la tubercolosi. Accadde durante la Seconda guerra mondiale quando tutto scarseggiava e l’intera Turchia versava in gravi difficoltà. Molto presto non riuscì più a lavorare: in preda a dolori insopportabili, non respirava più bene e per sostenere le sue spese mediche mia nonna cominciò a lavorare in un calzificio. Quando i medici gli disserò che non c’erano molte speranze di guarigione, lui decise di togliersi la vita: non poteva più vivere in quel modo. E pianificò il momento nei minimi particolari, liberando la moglie dal peso dell’agonia che la malattia avrebbe comportato”.

I molti fan della serie, pensarono che dietro il suicidio di Seyt ci fosse il rimorso di aver abbandonato Sura, ma Nermin fa chiarezza:

 “Non è così: erano già passati 22 anni da quando nonno aveva sposato Murka, condividendo con lei tantissimo amore”.

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