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Claudia Gerini al Monte-Carlo Film Festival: “Non immaginavo sarebbe diventata una polemica. Samira Lui è bella, brava e laureata” | Esclusiva

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Claudia Gerini ha voluto chiarire alcune sue dichiarazioni sul ruolo della valletta in tv. L’attrice e regista si trova al Montecarlo Film Festival de la Comédie dove è la presidente di giuria. Vediamo insieme cosa ha rivelato ai nostri microfoni sull’emozione nel ricoprire questo ruolo e sulla ‘polemica’ nata dopo alcune sue dichiarazioni su Samira Lui.

Intervista all’attrice Claudia Gerini al Monte-Carlo Film Festival

Claudia Gerini arriva al Montecarlo Film Festival de la Comédie, manifestazione ideata e diretta da Ezio Greggio. Qualche giorno fa l’attrice e regista nel corso del podcast ‘Tintoria’ aveva espresso la sua idea sull’oggettificazione delle donne in tv. Nel suo discorso non poteva mancare un giudizio sulla figura delle vallette e sull’evoluzione che ha avuto nel corso degli anni.

Accendo la tv e vedo ancora una donna, nuda, che gira le letterine“.

Parole dirette a Samira Lui, grande protagonista de La Ruota de La Fortuna insieme a Gerry Scotti.

Claudia Gerini come sta vivendo questa esperienza di presidente di giuria del Montecarlo Film Festival della Comedie?

“È un’esperienza molto apprezzata da parte mia perché è la prima volta che faccio parte di una giuria. I miei compagni li adoro, Teresa Riott, Franco Nero e Daniel McVicar. Poi sta andando bene perché vedo due commedie al giorno che sono il mio genere di film preferito. Spero come pubblico e come giuria di avere gli stessi gusti perché mi sento anche pubblico in questo ruolo. Non mi sento ‘tecnica’”.

La commedia è spesso considerata un genere leggero ma far ridere è difficilissimo. Qual è la sfida più grande quando lavora a un film comico?

“La commedia è una cosa seria perché la commedia è un modo per parlare della vita. C’è sempre una sfumatura leggera e nella leggerezza c’è il dramma. Credo che la sfida più grande è avere i personaggi che girano in modo naturale, ritmo.

La commedia deve essere sempre originale o comunque deve riuscire a toccare anche le corde più emotive. Secondo me è questo, ridi ma anche ti commuovi”.

Negli ultimi giorni sei stata al centro delle ‘polemiche’ per delle tue dichiarazioni sul ruolo della Valletta in televisione dopo tanti anni. Tirando in ballo velatamente Samira Lui, la Valletta di Gerry Scotti, vuoi chiarire? Domani qui ci sarà Gerry Scotti. Possiamo vedere una stretta di mano tra voi due così plachiamo le polemiche?

“Ci tengo a chiarire che da parte mia non immaginavo nemmeno che sarebbe diventata una polemica. Era semplicemente una risposta ad una domanda che mi vedeva protagonista di Non è la Rai tanti anni fa.

Ho solo detto che ancora il ruolo della donna in TV non è così pari come quello degli uomini, come io vedo. Punto e basta. Ho detto e stradetto altre volte che non ho niente in contrario.

Anzi, non ho nulla da ridire né con Gerry né tanto più con Samira che è una ragazza molto bella, molto brava, laureata, molto carina. Una persona splendida, non solo fisicamente, ma anche come persona, come carattere, almeno quello che si vede. Ma intendevo semplicemente dire che non è cambiato molto in questi trent’anni rispetto ad un ruolo. Non solo in TV.

Anche in altri ambiti come per esempio dicevo prima come le hostess. A volte non ci accorgiamo ma questi ruoli così un po’ stretti, un po’ limitati continuano comunque a riflettere il ruolo di una donna ancora dietro l’uomo, non a fianco”.

Un’ultima domanda. Si parla molto di un circolino nel mondo del cinema. Tu cosa ne pensi? Lo hai avvertito questo? Ne ha parlato Giuliana De Sio a Belve tempo fa ed è diventata una cosa che tutti hanno poi confermato.

“La gente non sa più che fare, anche se uno dice una piccola cosa… No, sicuramente quello che voleva dire Giuliana era qualcosa di importante perché si è fatto tutto questo eco. Io non credo che ci siano i circoletti. Ci sono tanti gruppi creativi, ci sono tanti produttori. Alcuni gruppi creativi hanno voglia di lavorare sempre con le stesse persone come altri gruppi creativi che lavorano un po’ con le loro persone favorite ma non ci trovo niente di male in questo”.

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