Briga torna con ‘Sentimenti club tour’: “La musica è diventata una grandissima giungla. Io sono un autore e traduco i miei pensieri in canzoni. A Sanremo porterei un brano d’amore. Sogno i palazzetti”

intervista briga
Ph Riccardo Lopez

Briga è pronto a celebrare oltre dieci anni di successi con un nuovo tour. Dai suoi esordi nel 2010 con l’album autoprodotto “Anamnesi” alla partecipazione ad Amici 14 (edizione vinta da I The Kolors) dove arrivò in finale. Il cantautore, che spazia tra diversi generi, ha ottenuto con i singoli “Sei di Mattina” e “Nel Male e Nel Bereun disco d’oro, e un disco di platino con l’album uscito nel 2015 dal titolo “Never Again”, festeggiato a maggio con l’evento “Never Again – 10 Years anniversary Tour”.

Noi di SuperguidaTV abbiamo intervistato Briga (nome d’arte di Mattia Bellegrandi) e gli abbiamo chiesto come si svolgerà ‘Sentimenti club tour‘, quali brani ha più a cuore e quali sono i progetti futuri o i cantanti con cui vorrebbe collaborare. Scopriamo insieme cosa ci ha rivelato.

Intervista al cantautore e rapper Briga

Dopo ‘Never Again 10 – Years Anniversary Tour‘ la sentiremo nei principali club italiani con ‘Sentimenti Club Tour‘. Che tour sarà?

“Sarà un tour con un focus sul mio ultimo disco ‘Sentimenti’ che è uscito a giugno e per quanto riguarda proprio la divisione musicale del tour sarà un tour come gli altri miei. Nel senso che essendo io un artista che ha sempre sperimentato diversi generi, sarà diviso in tre parti: con una parte che strizza l’occhio alle mie origini quindi nel rap, una parte acustica, chitarra e voce e una parte un po’ più rock con i brani riarrangiati con la band”.

Non sarà solo sul palco, quali brani sentiremo. Quali sono presenti in scaletta solo quelli relativi al suo ultimo album o che racchiudono anche tutti i 10 anni di carriera?

“No, no altrimenti concedimi la battuta durerebbe troppo poco il concerto perché sono 10 brani e l’album dura 40 minuti circa quindi non ne varrebbe la pena nemmeno. Faccio un’ora e mezza, forse anche qualcosina in più, e ci saranno insomma tutte le canzoni più popolari e più importanti della mia discografia”.

Sentimenti‘ è appunto il suo ultimo album, molti suoi colleghi hanno parlato anche di alcuni sentimenti come ansia e depressione. Secondo lei invece la musica che sentimenti deve affrontare e raccontare?

“Io ritengo che ognuno debba elaborare le cose che sente e che tutti i sentimenti fanno parte comunque del nostro percorso della vita. Non bisogna mai mettere la polvere sotto al tappeto quindi chiaramente è capitato anche a me ma credo che tante questioni negative derivano da aspetti che esulano dalla musica in sé e per sé. Cioè quando la musica poi diventa il mondo del lavoro per un ragazzo che magari non ha una struttura psicologica formata dietro perché magari entra nel lavoro molto piccolo, tocca degli alti picchi di successo, poi si deve riassestare.

La fase di declino è fisiologica e quando ti si stravolge la vita può succedere che ci si trovi impreparati davanti a questo. Penso che sia un argomento molto importante soprattutto quello che hai segnalato tu, quello dell’ansia e della salute mentale in generale. Però penso che sia un discorso che non vede la musica come protagonista di questo sentimento”.

C’è un brano in questi 10 anni di carriera a cui è più legato?

“Diversi perché poi io sono un autore, scrivo da solo tutte le mie canzoni quindi ogni canzone è come se fosse un figlio per me. Ce ne sono tante, ti posso citare ‘Diazepam’ che è un talento che è uscito nel 2016, ti posso citare ‘Che Cosa Ci Siamo Fatti’ e ‘Se Ti Sbranassero Gli Squali’ del 2018. ‘Calle Maria Ignacia’ che è uno dei primi pezzi della mia discografia, avevo 20 anni quando l’ho scritto. Calle Maria Ignacia era la via dove abitavo a Madrid quando ero ragazzo. Di questo disco nuovo per esempio ‘Ricorderai'”.

Perché queste?

“Perché sono delle canzoni belle che escono un po’ fuori dagli schemi. Per esempio ‘Ricorderai’ ha una struttura particolare, il ritornello esplode alla fine. In ‘Se Ti Sbranassero Gli Squali’ praticamente il ritornello non c’è là quindi sono tutte sperimentazioni anche a livello di testo molto impegnative che comunque sono venute dal cuore e dalla mia anima. Questi sono i miei sentimenti, il messaggio. La fortuna che un autore ha a differenza di un interprete che può veicolare un messaggio tramite la scrittura, tramite l’interpretazione, tramite la propria voce e le proprie parole. Sono i miei pensieri tradotti in canzoni”.

Era il 2014 quando partecipò ad Amici, oltre alla sua amicizia con Diana del Bufalo sente ancora qualcuno degli allievi della scuola Maria De Filippi? Non so se ha visto anche quest’anno la classe che si è formata.

“Ancora non l’ho visto perché sono molto impegnato ma sicuramente recupererò anche perché mia moglie Arianna che è un’attrice, è una grandissima fan di Amici e già mi aveva detto qualcosa. Devo assolutamente recuperare. Per quanto riguarda le amicizie, sono arrivato ad Amici nel 2014, avevo 25 anni, per me era uno spartiacque definitivo per la mia vita perché anche per quello che è il mio imprinting mentale io dovevo andare lì e cercare di uscirne con qualcosa in mano per dare il via alla mia carriera. Devo essere sincero non mi ero dedicato molto alla costruzione delle amicizie.

Però ogni tanto sento Cristian Lo Presti che era stato un ballerino di quell’edizione ed è stato poi anche direttore artistico di qualche edizione del Serale ultimamente oppure l’assistente del direttore artistico. Diana è un’amicizia che non nasce ad Amici anche se ci accomuna il fatto di aver partecipato allo stesso talent, in realtà lei ha partecipato prima di me e io l’ho conosciuta dopo. Adesso è appena iniziato e io faccio un grandissimo in bocca al lupo a tutti i ragazzi perché è un’esperienza unica”.

Diana Del Bufalo poi le ha fatto conoscere sua moglie. A proposito di lei, con Arianna avete anche realizzato una web serie, ce ne parli?

“Certo, è una web serie senza copione, un po’ a braccio sulla falsa riga di quei video che vanno virali poi sui social che non sono mai programmati, fanno parte della nostra quotidianità. Quello che noi volevamo veicolare come messaggio tramite questa serie è fare entrare le persone che ci vogliono bene nella nostra quotidianità, cioè di una coppia che non è mai uscita dal seminato in termini di esibizionismo e di cose di questo tipo sebbene noi facciamo parte ambedue del mondo dello spettacolo.

Noi usiamo i social per la parte buona che sono i social, non ne siamo degli abusatori. Questa serie nasce un po’ per gioco perché sai di tutti questi video che magari mettiamo molti ragazzi e ragazze su social network ci hanno scritto perché non fate una serie. Eccola qua, alla fine l’abbiamo fatta. Non è una serie molto impegnativa perché poi sai quando la gente è abituata a vedere 30 secondi di gag, poi non è che tu gli puoi accollare come si dice a Roma e fai delle puntate da 40 minuti. Abbiamo fatto delle puntate da un quarto d’ora, 10 minuti per anche farci conoscere un po’ meglio nella nostra intimità”.

Nel 2019 ha partecipato a Sanremo con Patty Bravo. Ho letto un’intervista in cui ha svelato di voler provato a mandare un pezzo. Che brano sceglieresti per la kermesse?

“Sicuramente io sono conosciuto al pubblico per le mie canzoni d’amore, quindi sicuramente sarebbe una canzone d’amore e poi io sono indipendente quindi per me salire sul palco di Sanremo rappresenterebbe una iniezione non indifferente di promozione, di popolarità. È chiaro che sarebbe molto utile ed è anche chiaro che sto parlando di una cosa che ho già fatto nella mia vita quindi sarebbe bello tornare dopo esserci stato insieme a un’icona della musica sarebbe bello tornarci da solo con una mia canzone”.

Nella sua carriera ha collaborato con artisti come Venditti, Gigi D’Alessio, Tiziano Ferro, con chi altro le piacerebbe fare un feat non solo italiano ma anche internazionale?

“Nonostante la musica sia diventata il mio lavoro sono rimasto un grandissimo ascoltatore. Ho una grande collezione di vinili e cd e sono molto attaccato al rapporto finto che si crea perché io sono ancora fan di qualcuno. Quel rapporto che si crea che è fittizio, che è platonico, possedendo un’opera in mano che può essere un cd o un vinile. Per quanto riguarda le collaborazioni hai citato dei grandissimi artisti sicuramente mi manca Cesare Cremonini che è un artista che io amo molto. Mi manca Brunori Sas perché per quelli che sono usciti recentemente, nonostante lui abbia una gavetta e un percorso importantissimo, poi è uscito recentemente come artista. Lui mi piace moltissimo e ho avuto anche il piacere quest’estate di cantare e di fare un concerto nel suo paese natale a San Fili, in provincia di Cosenza. Certamente è uno degli autori e dei cantanti più interessanti e forti degli ultimi anni”.

Internazionale?

“Guarda internazionale adesso io siccome sono a casa nel mio salone guardo dei cd e ti posso dire che io potrei spaziare. Ah in Italia anche i Verdena mi piacciono, è un gruppo rock clamoroso che sperimenta tantissimo. All’estero più che altro sarebbero dei sogni però per esempio quest’estate sono stato al concerto dei Libertines il cui frontman è Pete Doherty che stava con Kate Moss, non so se ti ricordi tanti anni fa. L’ho conosciuto a Roma a Villa Ada durante un suo concerto e mi piacerebbe tanto fare qualcosa con lui più. Più che altro le collaborazioni internazionali sono dei sogni non sono cose che uno si pianifica professionalmente”.

Per quanto riguarda invece il mondo della tv hai mai pensato di partecipare a un programma tipo Tale e Quale Show?

“No perché non sono il tipo. Chiaramente nel corso della mia vita ho ricevuto diversi inviti a diversi programmi ma io sono un artista, soprattutto sono un autore, canto le mie canzoni e non canto quelle degli altri”.

Ci può svelare quali programmi?

“Non sarebbe carino ma ci tengo molto a mantenere quello che è il mio ruolo nel mondo dello spettacolo ed a confermare ogni giorno il motivo per cui sono conosciuto cioè per le mie canzoni. Un conto è se ti chiama Antonello Venditti per ‘Roma Capoccia’ che è una canzone storica che parla della mia città, un cantautore tra i più forti mai esistiti nel panorama nazionale. Tiziano Ferro ti dice scrivi qualche barra su ‘Indietro’. Queste sono delle cose diverse dal cantare magari mascherato o truccato una canzone di un altro artista. Non è il mio habitat quello lì”.

Il suo sogno più grande?

“Il mio sogno più grande artisticamente è quello che, prima o poi riuscirò, fare un tour nei palazzetti perché è una cosa che mi manca. Ho sempre fatto i club, ho avuto la fortuna di misurarmi in situazioni anche molto importanti però sempre magari da ospite. Ho cantato comunque negli stadi mi ha invitato Gigi al suo concerto a San Paolo, Antonello Venditti allo Stadio Olimpico, ho cantato nelle Arene più importanti d’Italia, a Sanremo. Però insomma come tour mi mancano i palazzetti e sto lavorando affinché questa cosa poi si realizzi però la strada è lunga perché il mondo della musica è diventata una grandissima giungla.

Purtroppo la musica è un mondo che non è regolamentato da nulla, da niente quindi insomma quelli come me sono costretti tutti i giorni a confrontarsi magari con delle persone che si svegliano una mattina e decidono di fare i cantanti e mettono la roba su Spotify ed entrano nel mercato. Capisci da te che è molto, molto difficile, un lavoro molto faticoso”. 

Queste le date di “SENTIMENTI CLUB TOUR”, prodotto e organizzato da Authentic Jam:

  • 11 ottobre a Napoli – Casa della Musica con Aka 7Seven come special Guest;
  • 13 novembre a Roma – Largo Venue;
  • 17 novembre a Milano – Magazzini Generali

I biglietti sono disponibili su Ticketone.

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