Intervista a Erica Mou: “Tornerei al Festival di Sanremo con una consapevolezza diversa”

Erica Mou

Nel programma Sex in onda su Raitre dal 7 agosto interpreta brani del repertorio del passato ma anche canzoni tratte dal suo repertorio. Erica Mou ha ricevuto la proposta di partecipare al programma dalla conduttrice Angela Rafanelli. La cantante la sta vivendo come una grande opportunità per dare sfogo al lato interpretativo che si è trovata a dover sacrificare nella sua carriera. Nel programma Sex si affrontano delle tematiche legate al sesso. Ancora oggi imperversa l’ignoranza e la superficialità, come dice Erica che a proposito del sesso ammette nell’intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida TV: “Ho avuto un’educazione sessuale lentissima perché è stata fai da te. In famiglia non ne parlavo perché mi vergognavo troppo e avevo paura di allarmare i genitori. Spesso quando si fa una domanda l’altra persona si chiede il motivo. Ai fidanzati non ho mai chiesto nulla per timore di sembrare inesperta. Con le amiche ne abbiamo parlato anche se pochissimo. Ho amato ascoltare i contenuti del programma perché non si finisce mai di imparare. Anche la scoperta del mio corpo è stata lenta. Parlando con le persone della mia generazione però mi sono rincuorata e mi sono sentita meno sola. Siamo stati abituati a googlare creando disastri nel nostro immaginario”.

La carriera di Erica Mou non è iniziata con un talent. A 19 anni l’artista si è ritrovata a firmare un contratto discografico con la Sugar di Caterina Caselli. Poi nel 2012 la partecipazione al Festival di Sanremo tra i giovani in cui si aggiudicò il secondo posto. Tra gli artisti con cui in futuro le piacerebbe collaborare, Erica cita Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e Caparezza: “Per me Giuliano Sangiorgi è la mia musa ispiratrice. Lui e Caparezza sono un esempio per noi cantanti pugliesi perché ci hanno dimostrato che si poteva arrivare al pubblico senza rinunciare alle proprie origini ma anzi esaltandole”.

Il prossimo 12 agosto, Erica Mou si esibirà sul palco del prestigioso Sziget Festival a Budapest: “Ero andata a suonare già dieci anni fa ed era stato bellissimo. Torno con un disco nuovo, Nature. Mi fa piacere che il disco possa essere suonato fuori dall’Italia perché è nato con questo orizzonte più ampio. Incontrare un pubblico internazionale sarà una bella corrispondenza rispetto all’identità di questo album”, ha dichiarato.

Erica Mou, l’intervista

Erica, hai debuttato ieri sera nel programma Sex su Raitre. Che esperienza è per te? Come la stai vivendo?

Come musicista la sto vivendo come una grande opportunità per sfogare il lato interpretativo che nella mia carriera ho sacrificato rispetto all’aspetto cantautorale. In questo programma ho avuto modo di far ascoltare delle mie canzoni rivisitate oltre che cantare brani di artisti che mi piacciono. Dal punto di vista del programma e delle tematiche affrontate, mi sarebbe piaciuto vivere in un mondo in cui si potesse parlare liberamente di sesso senza preconcetti. 

Il programma tratta tematiche legate al sesso. Oggi l’ignoranza va a braccetto con la paura. Come mai ancora oggi secondo te c’è tanto silenzio rispetto a questo tabù?

La diffidenza nasce dall’ignoranza. Meno si conosce qualcosa e più la si identifica come pericolo. E’ più facile seppellire qualcosa di scomodo sotto il tappeto. Quando si parla di sesso spesso si fanno battute stupide oppure si fanno battute volgari. Il più delle volte ci si vergogna e si evita di affrontare l’argomento. 

Ti ricordi a chi hai posto le prime domande sul sesso? Genitori o amiche?

Non le ho mai poste, sai? Ho avuto un’educazione sessuale lentissima perché è stata fai da te. In famiglia non ne parlavo perché mi vergognavo troppo e avevo paura di allarmare i genitori. Spesso quando si fa una domanda l’altra persona si chiede il motivo. Ai fidanzati non ho mai chiesto nulla per timore di sembrare inesperta. Con le amiche ne abbiamo parlato anche se pochissimo. Ho amato ascoltare i contenuti del programma perché non si finisce mai di imparare. Anche la scoperta del mio corpo è stata lenta. Parlando con le persone della mia generazione però mi sono rincuorata e mi sono sentita meno sola. Siamo stati abituati a googlare creando disastri nel nostro immaginario. 

Tu interpreti brani del repertorio del passato. Tra i vari artisti c’è uno a cui ti ispiri di più?

Tra quelli che ho interpretato per questo programma ce ne sono molti di artisti a cui sono legata. Rafaella Carrà rappresenta una tappa fondamentale e non solo perché il programma è stato registrato al Teatro delle Vittorie che è stata casa sua per tanto tempo ma perché lei è stata una donna rivoluzionaria. E’ riuscita a trasmettere un messaggio rivoluzionario di emancipazione della donna con il sorriso e senza mai farlo pesare. Poi Patty Pravo per me è un modello di donna e artista perché non è mai scesa a compromessi nel suo percorso. Nella prima puntata per esempio ho reso omaggio ad Amanda Lear e Giuni Russo. 

La tua carriera musicale non è iniziata con un talent come spesso avviene oggi. Non ci hai mai pensato oppure qualche provino l’hai tentato?

Ci avevo pensato all’inizio poi però la vita mi ha portato da un’altra parte. Ho incontrato Caterina Caselli e ho firmato il mio primo contratto discografico. Avevo 19 anni. Ho pensato in quel momento che potevo fare un altro percorso. Non mi sono più voltata indietro. All’inizio avevo un’opinione negativa dei talent ma poi ho capito che non aveva senso opporsi al cambiamento ma che bisognava capirlo. 

Nel 2012 hai partecipato al Festival di Sanremo aggiudicandoti il secondo posto in gara tra i giovani. Qual è il ricordo che conservi a distanza di anni? Ti piacerebbe tornare su quel palco?

Ho un ricordo bellissimo. Mi piacerebbe tornare su quel palco. E’ stata una delle emozioni più forti che ho provato oltre che una crescita personale. Il Festival di Sanremo è sempre un punto importante di un percorso che si cristallizza. A distanza di dieci anni tornerei con una consapevolezza diversa. 

I tuoi brani sono diventati anche colonne sonore di film. Anche la recitazione è una tua passione?

Il cinema è una mia passione. Sono consumatrice di film e spettacoli. Da piccola per tanti anni ho studiato recitazione. Ho fatto qualche parte in alcuni film e ora sono in teatro con Concita De Gregorio nello spettacolo “Un’ultima cosa”. 

C’è un artista con cui oggi ti piacerebbe collaborare?

Ce ne sono tantissimi. Per me Giuliano Sangiorgi è la mia musa ispiratrice. Lui e Caparezza sono un esempio per noi cantanti pugliesi perché ci hanno dimostrato che si poteva arrivare al pubblico senza rinunciare alle proprie origini ma anzi esaltandole. Come cantautrici adoro Cristina Donà, Carmen Consoli e Elisa. 

Quando hai capito di voler diventare una cantante?

L’ho capito la prima volta quando mi hanno chiesto cosa volessi fare da grande. Avevo già le idee chiare. I miei genitori sono stati dei grandi ascoltatori. Pur non essendo musicisti, mi hanno sempre portato in giro per concerti e in casa lo stereo era acceso. 

Intanto il 12 agosto salirai anche sul palco del prestigioso Sziget Festival. Sei felice per questo traguardo?

Ero andata a suonare già dieci anni fa ed era stato bellissimo. Torno con un disco nuovo, Nature. Mi fa piacere che il disco possa essere suonato fuori dall’Italia perché è nato con questo orizzonte più ampio. Incontrare un pubblico internazionale sarà una bella corrispondenza rispetto all’identità di questo album.

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