Intervista esclusiva a Davide Lacerenza: “Mi hanno proposto di partecipare a dei reality”

Davide Lacerenza

Il re delle notti milanesi ha deciso di raccontarsi in un libro dal titolo provocatorio “Vergine, single e milionario”. Un libro in cui Davide Lacerenza si racconta senza peli sulla lingua svelando le avventure e disavventure che lo hanno portato a conquistare il successo. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a SuperGuida TV, Davide ci ha svelato qualche curiosità in più sulla sua storia personale. Una vita fatta di sacrifici e di fatica tanto che a 15 anni ha deciso di abbandonare gli studi per andare a lavorare nei mercati di frutta e verdura. “I miei genitori la presero male perché volevano che continuassi a studiare. Conoscevo però le difficoltà che c’erano in famiglia tanto che mio papà con il suo stipendio faceva fatica a comprarmi anche un pacchetto di figurine Panini. Così per aiutare i miei genitori ho deciso di andare a lavorare. Pensa che quando lavoravo ai mercati di frutta e verdura mi capitava di vedere gente che passava con la Porsche e mi chiedevo spesso perché io non potevo essere come loro”, ha dichiarato. Poi la svolta arrivata circa 13 anni fa quando Davide si è buttato a capofitto in una nuova attività scalando in poco tempo le vette del successo: “Poi circa 13 anni fa in una zona periferica di Milano ho iniziato a lavorare in un locale in cui i tavoli erano pochi e l’affitto era basso. Mi sono messo a fare il lavapiatti e servivo i tavoli. Ogni volta mentre la sera sono seduto a bermi un Dom Pérignon osservo i ragazzi che lavorano come camerieri pensando che anche io sono partito da lì. Circa tre anni e mezzo fa il boom vero e proprio l’ho registrato grazie ad Instagram. Sono diventato un esperto di champagne iniziando ad assaggiare le bottiglie di champagne che i clienti importanti lasciavano a volte ancora piene sui tavoli. Ora sono in grado di riconoscere alla cieca tutti i champagne più importanti, annate comprese. E’ stata una questione di allenamento”. Davide è un personaggio che divide tanto che in questi anni gli sono stati proposti alcuni reality. Ammette però di non rincorrere la visibilità tanto che al riguardo ci ha rivelato un aneddoto curioso che riguarda la showgirl Belen Rodriguez: “Ammetto che qualche volta la moda dei selfie può essere fastidiosa. Non mi scorderò mai di quella volta in cui nel mio locale Belen si girò per rispondere a delle persone che continuavano a chiederle insistentemente delle foto. All’inizio pensai che era una grande maleducata ma con il tempo ho rivalutato quel comportamento. A volte questi personaggi non possono più avere una vita privata e sono costretti a nascondersi”. Davide è anche balzato agli onori della cronaca per essere stato il compagno di Stefania Nobile. E’ stato proprio Davide ad aiutarla una volta uscita dal carcere dandole lavoro nel suo locale. I rapporti tra i due oggi sono buoni: “Stefania per me è come una sorella. Quando ho perso mia mamma cinque anni fa Stefania e Wanna mi sono state di aiuto nel portar avanti il locale. Stefania si occupa della parte burocratica anche perché con la vita che faccio non riuscirei a fare tutto. Durante il lockdown cucinava sempre Wanna e mi preparava delle ottime polpette. Per me ormai sono come una famiglia”. Per alcuni Davide è un esempio negativo. E’ lui stesso però ad ammettere quanto gli eccessi l’abbiano ripagato delle sofferenze e delle fatiche della vita. La sua storia è la dimostrazione di quanto si possa diventare forti credendo in se stessi e nei propri talenti. Noi gli auguriamo di raggiungere  altri importanti traguardi.

Davide Lacerenza, intervista esclusiva

Davide, il tuo libro “Vergine, single e milionario” sta già spopolando tanto che alcuni parlano di un caso editoriale. Cosa ti ha spinto a scrivere questo libro e qual è secondo te la chiave di questo successo?

E’ capitato per caso. Parlando con Gabriele Parpiglia ho deciso di raccontare la mia storia di imprenditore. Sono partito lavorando a 15 anni nei mercati di frutta e verdura e ho fatto tanti sacrifici fino ad aprire oggi un locale di successo a Milano. I miei genitori avevano difficoltà a tirare avanti e per questo ho deciso di abbandonare gli studi. Ero sicuro che il libro sarebbe andato bene perché su Instagram ho molti followers fedeli che volevano conoscere la mia storia. I ragazzi che lo compreranno potranno rivedersi nella mia storia perché potrebbe essere anche la loro. Oggi si fa fatica a trovare un lavoro e in molti invidiano il mio stile di vita. 

Una storia la tua fatta di difficoltà e sacrifici. Ho letto infatti che a quindici anni hai abbandonato la scuola iniziando a lavorare nei mercati di frutta e verdura. Perché questa decisione? Come la presero i tuoi genitori?

I miei genitori la presero male perché volevano che continuassi a studiare. Conoscevo però le difficoltà che c’erano in famiglia tanto che mio papà con il suo stipendio faceva fatica a comprarmi anche un pacchetto di figurine Panini. Così per aiutare i miei genitori ho deciso di andare a lavorare. Pensa che quando lavoravo ai mercati di frutta e verdura mi capitava di vedere gente che passava con la Porsche e mi chiedevo spesso perché io non potevo essere come loro. E’ stato un periodo duro perché si lavorava tutti i giorni esclusa la domenica e in estate i 35 gradi si sentivano tutti. 

Quando hai capito che nella tua vita c’era stata una svolta?

Dopo aver lavorato ai mercati ho cercato di cambiare perché volevo conquistare il successo. Mi sono buttato nel multilevel marketing e avevo avuto una buona escalation tanto da essere nominato direttore di un gruppo di una multilevel. Purtroppo poi l’azienda ha chiuso i battenti e sono rimasto a piedi un’altra volta. Poi circa 13 anni fa in una zona periferica di Milano ho iniziato a lavorare in un locale in cui i tavoli erano pochi e l’affitto era basso. Mi sono messo a fare il lavapiatti e servivo i tavoli. Ogni volta mentre la sera sono seduto a bermi un Dom Pérignon osservo i ragazzi che lavorano come camerieri pensando che anche io sono partito da lì. Circa tre anni e mezzo fa il boom vero e proprio l’ho registrato grazie ad Instagram. Sono diventato un esperto di champagne iniziando ad assaggiare le bottiglie di champagne che i clienti importanti lasciavano a volte ancora piene sui tavoli. Ora sono in grado di riconoscere alla cieca tutti i champagne più importanti, annate comprese. E’ stata una questione di allenamento. 

Ora che hai conquistato un successo imprenditoriale hai ancora paura del fallimento? Sei diventato l’uomo che sognavi di diventare da ragazzino?

Sono diventato quello che sognavo di diventare anche se ammetto di esserci arrivato un po’ tardi. Avrei preferito arrivarci una decina di anni prima e questo è ciò che auguro a quelli che mi seguono e che vorrebbero avere il mio stesso successo. Grazie all’indipendenza economica e al guadagno non avrei paura se chiudessero i locali per un anno a causa del coronavirus. In quarantena mi sono bevuto 70.000 € di champagne. Ho continuato ad investire in questi anni senza fare ovviamente il passo troppo lungo della gamba. Oggi non ho paura di tornare indietro. Lo stile di vita che si ha è molto più importante di quanti soldi si hanno in tasca. 

A Milano hai anche vissuto gli anni più bui. Più della metà dei tuoi amici e compagni di scuola sono morti per droga, mentre altri sono finiti in galera. Che peso hanno gli eccessi nella tua vita?

Ogni tanto mi pento di alcuni eccessi. Mi rendo conto che sui social ho un pubblico molto giovane tanto che proprio ultimamente una ragazza di 14 anni mi ha chiesto un video per il compleanno di una sua amica. Non avendo figli faccio fatica a capire. Forse proprio perché la mia vita è stata fatta di sofferenza oggi gli eccessi mi hanno ripagato. Fino a 50 anni ho lottato per un successo che non arrivava mai. 

Considerando che sei un personaggio che divide ti hanno mai proposto di partecipare ad un reality? Ti piacerebbe farlo?

Mi hanno proposto un paio di volte di partecipare a qualche reality e ce n’è in progetto un altro anche se devo vedere. Non andrei là dove diventerebbe troppo faticoso a livello di sacrifici. Non mi interesserebbe stare su un’isola senza bere champagne e senza avere la possibilità di sentire qualcuno solo per la visibilità. Una visibilità che ho già considerando che i giovani che vengono al locale si scattano foto con me. Ammetto che qualche volta la moda dei selfie può essere fastidiosa. Non mi scorderò mai di quella volta in cui nel mio locale Belen si girò per rispondere a delle persone che continuavano insistentemente a chiederle delle foto. All’inizio pensai che era una grande maleducata ma con il tempo ho rivalutato quel comportamento. A volte questi personaggi non possono più avere una vita privata e sono costretti a nascondersi. 

In molti ti equiparano a Gianluca Vacchi. Pensi di imitare il suo stile? Vi siete mai incontrati?

Non l’ho mai incontrato e guardo ogni tanto i suoi video. So che anche lui guarda i miei. Come me è una persona che si tiene in forma e forse è anche più sano di me. 

Il tuo locale è frequentato anche da vip. C’è stato qualche avvistamento in corso in queste settimane? Sai che in estate il gossip impazza.

Ci sono tanti vip che frequentano il mio locale ma preferiscono non farsi riprendere tanto che quando vengono preferiamo mettere dei separè per una questione di privacy. 

Sei stato il compagno di Stefania Nobile. Lei ha parlato di te come un grande amore tanto da aver dichiarato di averti lasciato libero. In che rapporti siete rimasti?

Siamo rimasti in buoni rapporti. Stefania per me è come una sorella. Quando ho perso mia mamma cinque anni fa Stefania e Wanna mi sono state di aiuto nel portar avanti il locale. Stefania si occupa della parte burocratica anche perché con la vita che faccio non riuscirei a fare tutto. Durante il lockdown cucinava sempre Wanna e mi preparava delle ottime polpette. Per me ormai sono come una famiglia. 

Hai in serbo qualche progetto per il futuro?

Il libro sta andando molto bene e per me questo risultato e’ già un traguardo. Ci sono dei progetti ma dipende tutto dall’impegno che ci dovrò mettere nel riuscire a conciliare tutto. 

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