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In Treatment Italia, recensione no spoiler della serie remake con Sergio Castellitto

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In origine era un format televisivo israeliano dal titolo Be Tipul, poi una serie remake americana targata HBO di grandissimo successo oltreoceano, infine un ennesimo remake, stavolta italiano. Andato in onda per la prima volta nel 2013 sul canale satellitare Sky Cinema Uno e poi Sky Atlantic, In Treatment è un prodotto televisivo ideato da Hagai Levi (autore del primigenio progetto israeliano) e diretto da Saverio Costanzo.

Scritta da Stefano Sardo, Ludovica Rampoldi, Alessandro Fabbri, Ilaria Bernardini e Giacomo Durzi, In Treatment Italia è costituita da tre stagioni (l’ultima è andata in onda sui canali satellitari di Sky nel 2017) e vede come protagonista principale un ispirato Sergio Castellitto nei panni dello psicologo Giovanni Mari, in ogni episodio alle prese con una trama verticale incentrata su un paziente differente.

La trama di In Treatment

In Treatment Italia segue le sedute di psicoterapia del dottor Giovanni Mari (Sergio Castellitto), che riceve nel suo studio dal lunedì al giovedì pazienti dalle diverse problematiche. L’approccio seguito dal dottor Mari è di tipo psicoanalitico; solitamente, il venerdì diventa lui stesso paziente, sottoponendosi a sedute con l’amica e mentore Anna (Licia Maglietta), per fronteggiare la sua difficile situazione familiare e i suoi sentimenti nascosti per la paziente Sara (Kasia Smutniak).

Oltre alle ottime interpretazioni di Castellitto nel ruolo principale e delle già citate Maglietta e Smutniak, la serie remake di Saverio Costanzo vanta un cast che ha compreso nel corso delle sue tre stagioni attori come Margherita Buy, Michele Placido, Adriano Giannini, Valeria Golino, Isabella Ferrari e Giovanna Mezzogiorno.

Perché vedere In Treatment?

Nonostante il progetto originale Sky non abbia poi di così originale nulla provenendo da uno show di grande successo HBO che a sua volta era debitore della serie israeliana di Levi, In Treatment Italia fa il suo dovere. Diretto interamente nella sua prima stagione da Saverio Costanzo, la serie remake vale la visione per la sua regia precisa e ieratica, la sua scrittura sensibile e per le ottime interpretazioni dei suoi attori, su tutti uno straordinario Sergio Castellitto nei panni di Giovanni Mari.

Scegliendo di seguire pedissequamente la struttura verticale degli episodi dove ogni puntata corrisponde (più o meno) ad un paziente differente, In Treatment Italia riesce a coniugare tematiche profonde legate alla psicoanalisi, al comportamento dell’essere umano nella società contemporanea e al ruolo (umano, spesso umanissimo) del terapeuta, qui ritratto non soltanto come professionista capace di ascoltare e “risolvere” matasse psicologiche anche gravi, ma essere umano anch’esso desideroso di essere ascoltato.

In Treatment, perché non vederla

Perché le due stagioni successive alla prima non mantengono lo stesso smalto della precedente, che era affidata al sensibile occhio registico di Saverio Costanzo; nonostante un cast sempre nuovo (ma la costante Sergio Castellitto rimane) formato poi da attori sempre in ottima forma, la formula In Treatment abbassa progressivamente il livello dell’attenzione dello spettatore, ingabbiato dopo molti episodi da una struttura narrativa verticale che, alle lunghe, risulta ripetitiva e priva di guizzi artistici e contenutistici.

In definitiva, la serie remake italiana che porta bandiera Sky sembra quasi stancarsi di se stessa dopo la prima, solidissima stagione, terminando con un terzo appuntamento andato in onda nel 2017 che aveva già da tempo perso il suo pubblico di riferimento. Vale comunque recuperarla? Senza dubbio, anche se a posteriori si va incontro ad uno show televisivo che tende a sgonfiarsi molto rapidamente con il passare delle stagioni. Quantomeno, siete avvertiti.

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