Giovanni Esposito e Susy Del Giudice al BCT Festival: “Avevamo proposto una sitcom dove eravamo Brad Pitt e Angelina Jolie in chiave napoletana” – Intervista

Giovanni Esposito Susy Del Giudice
ph Alessia Giallonardo

Giovanni Esposito e Susy Del Giudice coppia nella vita e sul set sono sbarcati al BCT Festival di Benevento per presentare Nero, film diretto dallo stesso Esposito e con protagonista Del Giudice.

Giovanni Esposito e Susy Del Giudice al BCT Festival

Ci avete sempre regalato sorrisi. In questo caso andate a toccare vari temi, perché il film tocca ha una sfumatura fortemente drammatica, dove vengono mescolati tantissimi generi, come il fantasy. Secondo voi, qual è, se c’è, un confine tra dramma e commedia?

Per me il confine deve essere, e può essere varcato in ogni momento. L’importante è che si è credibili in ogni cosa che si fa, quindi nella commedia e nel dramma. Se c’è una credibilità, se lo spettatore ci crede, e allora possono essere mischiati insieme, possono non avere confini, possono essere lo stesso orizzonte, tutte e due, come quando all’orizzonte c’è il rosso che si mischia al viola, che si mischia al bianco, che si mischia al nero, è quello. Però deve essere credibile, diciamo, ci deve emozionare e far ridere allo stesso tempo.

Guarda, stranamente sono d’accordissimo con mio marito. Ha ragione, è quasi un incastro perfetto, è qualcosa di esilarante, che può viaggiare tranquillamente sullo stesso binario.

Secondo voi, rende credibile o meno un progetto del genere, in generale?

Secondo me, questo qui in particolare lo rende credibile una sceneggiatura molto solida e pensata, portata avanti nei mesi. Non ci siamo concessi poco, diciamo, abbiamo anche sacrificato le cose che ci piacevano molto, proprio per dare una solidità alla credibilità. E poi, ovviamente in un progetto come questo, più che mai un cast che riesca a sostenere sia l’emotività dei personaggi, sia lo spessore dei personaggi e sia la credibilità dei personaggi. E in questo film c’è un cast strepitoso. 

Giovanni non posso non chiederti di Stasera Tutto è Possibile, com’è lavorare con Stefano De Martino e tutta la squadra? Ci saranno i palinsesti cosa ci puoi anticipare? A Susy, invece, quando Giovanni ti ha detto vado a fare Stasera Tutto è Possibile, tu cosa hai pensato?

Fare Stasera Tutto è Possibile è stato un divertimento totale. Lavorare con Stefano è come quando stai a cena con gli amici e cazzeggi, quindi è un piacere immenso. Ci stanno delle sere che non vorresti tornare a casa dalla cena, sei felice anche quando torni. E quello è il caso di quel gruppo lì, diciamo, è come degli amici che si incontrano a cena, non ti rendi più conto che ci sono le telecamere accese e inizi a giocare. Quando siamo andati a fare le puntate speciali su Rai 1 dei pacchi, ci dicevano da dietro che non è Step, però noi non ci rendiamo conto perché siamo talmente nel cazzeggio dell’amicizia che diventa tutto fluido e va di per sé. Per il futuro non saprei cosa dirti, io non so niente, ho letto delle cose che si riprende, che c’è ancora Stefano, ma sinceramente io non ne ho notizia. So che ci saranno i palinsesti tra qualche giorno, vedremo se c’è qualche annuncio, io non ne so ancora niente.

Se non dovesse essere Stefano il conduttore?

Se non dovesse essere Stefano non credo di rifarlo, almeno in questo momento non ho questa spinta. Se dovessimo rifarlo e siamo tutti insieme allora sì.

Al limite lo conduci tu?

Non lo so, forse è una trasmissione che potrei condurre, ma non credo mai che mi proporrebbero una cosa del genere, preferirebbero avermi lì a rompere le scatole.

Cosa gli hai detto quando mi hanno proposto Stasera tutto è possibile?

Ero felice per lui, ero già convinta che si sarebbero divertiti da morire, qualche volta lo guardo con un occhio chiuso e l’altro aperto perché dico oddio, oddio, oddio.

Soprattutto con parrucche, calze, vestaglie, quando sono più in nudità. Abbiamo toccato il fondo, però insomma si divertono e so che la gente si diverte grazie a loro e in questo momento così delicato della nostra vita un sorriso non guasta mai, anzi.

Un programma TV insieme vi piacerebbe? C’è un titolo anche del passato che vi piacerebbe?

Noi potremmo fare Sandra e Raimondo diciamo. Quello sicuro.

Quindi riportare la sitcom?

Beh sarebbe molto carino. È una bella idea. Noi una volta avevamo un progetto che avevamo proposto alla Gialappa’s, dove interpretavamo Brad Pitt e Angelina Jolie che stavano insieme e si chiudeva la porta di casa, in un microcosmo napoletano, quindi alle prese con comunioni, le comunioni dei figli di Julia Roberts, dove Danny DeVito era l’amministratore di condominio, c’era tutto un mondo.

Io mi toglievo le sopracciglia, ste parrucche che calavano, quindi magari usciva qualche chiletto in più che magari durante il red carpet non si vedeva. Harrison Ford sentiva sempre questa frusta in sottofondo. Indiana Jones che rompeva un po’. Ma non ce l’hanno fatto fare. Però possiamo proporlo. Si potrebbe proporlo. Perché no? Noi siamo qui. Si sono lasciati Brad Pitt e Angelina Jolie, potremmo fare Clooney e Amal. 

Com’è stato lavorare in questo film insieme?

E’ stato veramente duro perché come dico sempre questo è un personaggio molto particolare, molto delicato, quindi insomma ci sono dovuta entrare in punta di piedi con tanto rispetto per queste persone che io ritengo persone speciali. E ero spaventata perché ho letto didascalie ma non ho letto battute. Emma emette dei suoni ma non parla. E già da lì insomma parlare con il volto, con gli occhi, con il corpo, con le mani. Non potevo fare nient’altro che questo. Giovanni mi ha aiutato tantissimo. Mi preme dire che una persona che mi è stato accanto è la dottoressa Alessandra Borghese, nostra grandissima amica che lavora e studia l’autismo.

Quindi Giovanni meglio come regista o come marito?

Come regista, come marito. Diciamo che fondiamo le due cose insieme. Me lo tengo così, regista marito, marito regista. Me la sono cavata in calcio d’angolo?

Giovanni se l’è cavata?

Beh, se l’è cavata perché posso dire di no? 

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