La notizia della morte del maestro Peppe Vessicchio, scomparso oggi a causa di una polmonite interstiziale, ha scosso il mondo della musica e della televisione italiana. Tra i primi a ricordarlo con commozione è Garrison Rochelle, coreografo e insegnante storico di Amici, che con Vessicchio aveva condiviso un legame profondo, fatto di stima, affetto e musica. Lo abbiamo raggiunto al telefono per un ricordo commosso del maestro.
Morte di Peppe Vessicchio: Garrison Rochelle ricorda il maestro
Come stai, Garrison?
Male… odio piangere, ma non riesco a non farlo. Solo una settimana fa ci siamo sentiti. Io e Peppe ci sentivamo spesso, anche se non parlavamo tanto. Era un rapporto profondo, fatto più di emozioni che di parole. Lui è sempre stato il mio maestro, la mia guida. Quando ho cominciato a prendere sul serio il canto, lui è stato il mio punto di riferimento, insieme a Grazia Di Michele e Pino Parris.
Che ruolo ha avuto Vessicchio nella tua formazione?
Ha avuto un ruolo enorme. Sentiva che non ero del tutto soddisfatto della mia voce, del mio modo di cantare. Un giorno mi disse: “Tu pensi come un ballerino, ma devi pensare come un cantante. Sei un cantante, un attore e un ballerino. Devi accettarlo”. Aveva ragione. Io avevo questo blocco mentale, mi sentivo solo un ballerino, ma lui mi ha aiutato a capire che potevo essere tutto.
Com’era Peppe come persona, al di là del lavoro?
Era una persona molto speciale, non solo un grande maestro di canto. Aveva una visione della vita profonda, particolare. Con lui parlavo spesso di cose che andavano oltre la musica. Era molto sensibile, saggio, e aveva una pazienza infinita. Mi ha sempre messo a mio agio. Una volta mi scrisse un messaggio che conservo ancora: “Ogni giorno fai qualcosa di bello”. È una frase che porterò con me per sempre.
Quando lo hai visto l’ultima volta?
L’ultima volta che l’ho visto l’ho trovato molto magro, provato. Sapevamo che stava lottando con una polmonite interstiziale, che purtroppo si è aggravata in pochi giorni. So che aveva parlato anche di una possibile esposizione all’amianto, che gli aveva danneggiato i polmoni. Purtroppo è vero. Era tranquillo, non aveva paura. Affrontava tutto con grande dignità e serenità.
C’è un momento o un complimento che ti è rimasto nel cuore?
Sì. Mi disse che credeva davvero in me come cantante, che vedeva in me qualcosa di autentico. Ricevere parole così da un grande come lui è stato un dono enorme. Mi ha accompagnato in un viaggio bellissimo, quello nel canto, e mi ha dato fiducia. Conservo tutti i suoi messaggi, li tengo come un tesoro. Peppe era una persona nobile, nel vero senso della parola. E la vita, purtroppo, a volte fa questi brutti scherzi.









