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Fury – Opinioni e recensione del film

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Fury è un film del 2014 di genere Guerra/Drammatico diretto da David Ayer, con protagonisti Brad Pitt, Shia LaBeouf, Logan Lerman, Michael Peña, Jon Bernthal, Jason Isaacs, Scott Eastwood. Il film ha una durata di circa 135 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione sul film.

La Trama del film Fury

Germania, Aprile 1945. Le forze alleate stanno conducendo le battaglie cruciali per vincere la seconda guerra mondiale nella patria nazista. Don Collier, sergente della seconda divisione, è al comando di un carrarmato soprannominato Fury sul quale si trova anche il suo team di veterani, composto dal cannoniere Boyd Swan, dal pilota di origini messicane Trini “Gordo” Garcia, dal servente Grady Travis e dall’assistente mitragliere Red.

Quest’ultimo è stato da poco ucciso in azione e dai piani alti mandano per sostituirlo il giovanissimo Norman Ellison, una recluta arruolata da solo poche settimane e, per di più, con il ruolo di semplice dattilografo. Il nuovo arrivato non è quindi mai stato operativo sul campo di battaglia e non ha mai ucciso un soldato nemico, situazione che crea non pochi problemi a Collier.

E a ben vedere, visto che Norman poco dopo, già attivo a bordo del mezzo corazzato che si trovava in marcia, sottovaluta l’avvistamento di un gruppo di ragazzini tedeschi ritenendoli inoffensivi: mai errore fu più grave perché questi fanno saltare il primo carro armato della colonna uccidendo tutto l’equipaggio. Ripresa duramente dal suo superiore, la recluta scoprirà ben presto la crudeltà del conflitto ma darà anche prova di grande coraggio insieme ai suoi compagni.

La recensione del Film Fury

Un film di guerra secco e violento dove entrambe le parti in causa si macchiano di orrendi crimini, resi anestetizzati al sangue dagli anni trascorsi sul campo. Fondamentale è perciò la figura del giovane Norman, sorta di alter-ego dello spettatore che viene catapultato in un contesto di estrema follia nel quale la guerra ha cambiato per sempre l’animo di chi la combatte.

Per Fury il regista David Ayer si è ispirato a racconti di reduci della seconda guerra mondiale e ha attinto anche all’esperienza dei suoi familiari più anziani, veterani proprio del conflitto: e la caratterizzazione marcata e realistica delle varie situazioni e dei relativi personaggi coinvolti risulta, proprio nella sua verosimiglianza cruda e priva di edulcorazioni, uno dei maggiori punti di forza delle due ore e rotti di visione.

Oltre che dal punto di vista psicologico, con le reazioni dei vari personaggi coinvolti che si rivelano appassionanti e respingenti al contempo, l’operazione si rivela un solido intrattenimento anche in ambito “ludico”, con spettacolari scene di battaglia in campo aperto rese ancor più chiare dalle inusuali scelte cromatiche per mostrare gli spari e un tono tensivo, sia per ciò che concerne il substrato emotivo che per quello prettamente bellico, sempre ad alti livelli.

E così tra scene di coraggio che recuperano un pathos tipico dell’epica, momenti più introspettivi e toccanti (love-story inclusa) e una sporcizia fisica e morale tagliente al punto giusto, l’insieme coinvolge nel migliore dei modi, facendo inoltre affidamento sul talentuoso cast che oltre a Brad Pitt nei panni dell’integerrimo sergente e il Logan Lerman (protagonista della saga fantasy di Percy Jackson) in quelli del giovane Norman, può contare su nomi del calibro di Shia LaBeauf, Michael Pena e Jon Bernhtal, tutti alle prese con figure ricche di sfumature.

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