[In esclusiva] Amedeo Minghi: “.. Sono un po’ una “mina vagante”, sono un visionario della parola, della musica, dei sentimenti…”

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Followers di SupeGuida tv per le interviste in esclusiva oggi incontreremo un cantautore e un interprete straordinario: Amedeo Minghi.

Il melodista italiano, che da sempre racconta in musica, le emozioni del cuore esprimendo una sensibilità artistica eccezionale sta portando in scena un tour –spettacolo  nei migliori teatri italiani.

“Le vedremo parlare, cantare, ballare, suonare, vivere”... questa postilla accompagna i manifesti pubblicitari del nuovo concerto spettacolo di Amedeo Minghi.

Un tour scaturito dal successo del cofanetto di nuove canzoni distribuito dalla Sony e uscito in concomitanza dei 50 anni di carriera che l’artista festeggia con la musica: “La bussola e il cuore”.

Uno dei più grandi autori e interpreti della nostra canzone, con una personalità romantica, da sognatore, che spesso, come è accaduto in passato, supera le mode contingenti per offrire al pubblico opere che non seguono logiche di mercato, ma sono semmai contraddistinte da uno stile personale d’interpretazione dall’alto profilo comunicativo.

Amato da più generazioni, grazie alla composizione di melodie d’indescrivibile bellezza che creano ponti tra la gente.

In occasione dei suoi cinquant’anni di carriera, l’artista racconta con nuove canzoni la sua esperienza musicale.

“La bussola e il cuore” sono tre dischi in uno, ovvero  tre cd:

  • l’album di nuove canzoni “La bussola”;
  • la raccolta di rifacimenti e pezzi a tema religioso “Il cuore”;
  • l’antologia di registrazioni d’archivio e di versioni alternative “Mappe;

I cd, sono come  tre satelliti, che orbitano intorno a ciò che è il suo mondo musicale, fatto di tante occasioni e percorsi.

Questo lavoro mette in luce una profondità espressiva che si rintraccia, nei suoi  provini inediti, nell’inconsapevolezza di canzoni che hanno resistito al tempo  e nello stesso tempo, il piacere di condividere nuovi brani ora, da teatrante, quale si  definisce.

Conosciamolo meglio – Intervista-

Maestro, è il minimo con cui mi posso rivolgere a lei,  il nuovo album, non è una raccolta celebrativa, piuttosto un riassunto del suo percorso musicale in cui trova spazio anche per numerosi inediti. Brani nuovissimi e brani scritti in tempi diversi ma mai pubblicati. Ci vuole spiegare meglio il suo progetto, e perché questa scelta-non celebrativa- come hanno fatto numerosi suoi colleghi, per festeggiare i 50 anni di carriera?

Beh sarebbe stato quasi scontato, arrivare a 50 anni di carriera e festeggiarli con un album celebrativo, con le consuete raccolte, che per altro sono state pubblicate in tantissimi modi(sorride)..

Io invece ho voluto dedicare questo evento, importante ..così, con dei brani nuovi, attuali, scritti adesso che sono la maggior parte. Infatti su 40 brani, contenuti nei tre CD, 30 sono addirittura  inediti.

Ho voluto dare un segnale di quello che sono io in questo momento. Molto propositivo, insomma. Poi essere celebrativi, sembra quasi  di fare un Bilancio..(ride) e questo non va bene!!

All You Need Is Love…

Da sempre, lei ha parlato d’amore nei suoi testi, ma mai in maniera banale, scrivendo fatti personali o  raccontini che sono novelle di innamoramenti. Piuttosto il suo parlar d’amore ha un respiro più ampio che abbraccia l’universalità del cuore inteso come amore per la vita. In questa direzione, fra le canzoni di “La bussola” una, intitolata “Gente sul confine”, è di particolare attualità trattando il tema dell’immigrazione. Ci vuole approfondire il tema?

Beh l’amore nella sua universalità tiene conto anche di questi grandi eventi che coinvolgono il pianeta. Lo diceva anche John Lennon, ti ricordi? : “All you need is love” ovvero “C’è bisogno di Amore”..

Quindi un pizzico d’amore, nelle scelte, nelle decisioni, nel tracciare programmi.. Insomma un sentimento di umanità non guasterebbe.

Certa gente che è costretta a vagare per il mondo fuggendo dalla propria realtà, ci da la dimensione esatta, di quanto questo sentimento, (umanità) ancora sia così poco diffuso. E che non faccia proprio parte del nostro vivere quotidiano.

Nel disco “il cuore”, ci sono 5 brani  che appartengono ai suoi successi più celebri, da “1950”, canzone manifesto per lei, a “Immenso”, passando per “Vita Mia” e “Vattene Amore”, senza dimenticare “I Ricordi del Cuore”. Come mai ha preferito questi brani, tralasciandone moltissimi altri bellissimi. Hanno un significato particolare per lei?

Si effettivamente ne sono rimasti fuori tantissimi, diciamo che ho scelto quelli più popolari, e più che altro è stato un segno.

 Un simbolo, insomma : 5 brani al posto di tanti altri, tra i più celebri appunto, rivisitati e ricantati tra l’altro.

Che indubbiamente hanno un significato particolare per me, oltre a quelli dedicati alla fede

Sempre in  “Cuore” troviamo dei brani dedicati al suo percorso della fede è dove vi è inserito, anche un brano a cui lei tiene in maniera particolare, quello dedicato ad Anna Frank. Ci vuole spiegare  cos’è la fede per lei, e come la vive?

I cinque brani che hanno a che fare con la fede, compreso quello dedicato ad  Anna Frank, sono assolutamente inediti, riscritti perché io sono stato testimonial da Fede, e in quell’occasione ho musicato questi testi, che fanno parte del tema dei Testi Sacri, non scritti da parolieri da SIAE.

Poi che dire? Di Anna Frank, in una frase dico tutto: se lei fosse appartenuta alla religione  cristiana noi l’avremmo fatta santa.

Poi mi è rimasto sempre impresso questo libriccino, che ho letto da ragazzetto, della vita di  questa ragazzina che ha avuto un destino così tragico.

La mia fede la ritrovo nel  quotidiano, con le cose che sono al di sopra di noi, ed è sostanzialmente un fatto privato. Non  c’è bisogno di templi, di faccende troppo complicate, di viaggi.. la fede è una cosa che si trova dentro di noi, e non ha necessità di essere “urlata, spettacolarizzata”

Nel  terzo disco “Mappe” ci sono dei brani divertentissimi, che non ha mai pubblicato, un po’ perché glieli hanno bocciati-allora- altri che sono quasi dei provini dove si ascolta il sibilo dei primi album. Inediti con Califano, Mogol, Panella,  Gaio  Chiocchio.. Com’è nata l’idea di questo progetto, con personalità degne di nota, e per altro originalissimo?

Beh, perché ci sono in effetti dei brani carinissimi.. passati inosservati allora per logiche di mercato ovviamente differenti da oggi, no?! Quindi rimasero un po’ così, fuori, ai margini, qualcuno proprio, non uscì assolutamente (sorride).

Altri di quei brani invece con testi diversi che  anni dopo, hanno invece conosciuto poi il successo, altri invece vedono la luce per la prima volta.

E poi si è vero, ci sono dei grandissimi collaboratori, che hanno collaborato a questi brani, tra i quali Califano e  quelli che mi hai citato tu sicuramente.

Insomma è stata un’operazione molto divertente riascoltarli e pubblicarli e quando li faccio nei miei concerti in teatro è molto divertente, rifare queste “vecchie canzoni”.

Il mondo canta Amedeo Minghi, tre generazioni “innamorate” del cantautore romano…

Amedeo, che effetto le fa sapere che i suoi brani sono stati cantanti, e continuano tutt’ora ad essere cantati, in numerosi paesi del mondo? E che lei abbraccia più generazioni, non è difficile trovare infatti la mamma e la figlia che hanno una conoscenza profonda delle sue canzoni.

Eh si! (ride) in effetti è molto frequente, e addirittura siamo alla terza generazione! Infatti ci sono i nonni, quelli come me.. insomma, e poi ci sono le madri e infine le figlie! Perché poi ai concerti vengono tantissimi ragazzi…

Ed è bello perché sono tre generazioni, che in qualche modo si sono passati il testimone. Perché magari, nella macchina, la nonna aveva la cassetta, il papà il cd e loro(i ragazzi)  l’USB.

Ma la musica è sempre quella! E poi dicono che è preferibile ascoltare la mia musica in macchina, perché.. ci si innamora -suggerisco io- e lui sorridendo, dice di si…tuttavia, il vero motivo è che si va piano, si va lenti e si guida con più sicurezza a tranquillità che non guasta!

Lei ha collaborato con molti artisti, in duetti strepitosi, penso a Mietta, Mia Martini, Morandi, Rossana Casale ed altri. Quale duetto, le è rimasto più nel cuore?

È facile dirlo.. beh con Mietta, con Daniela è ormai .. anche in questo ultimo festival è dimostrato, che è stata la canzone più cantata, la più citata..

Insomma (ride), hanno scritto i miei fans che se si fosse trattato di un cinema, io avrei vinto l’oscar come miglior non protagonista.

Autore, interprete, produttore

minghi

Lei è anche autore di molti  interpreti, per citarne qualcuno Mietta,  Anna Oxa, Marcella Bella, Rita Pavone, Mario Castelnuovo, Andrea Bocelli. Con quali di questi artisti che le ho citato, ha raggiunto un buon feeling e con chi un po’ meno?

Con tutti quanti ho raggiunto un buon feeling, anche con Mia Martini, o con Morandi e con tutti quelli citati.. Con certi arrangiatori mi sono scontrato ma mai con i miei colleghi.

Appunto, ti dicevo.. con alcuni arrangiatori ho avuto che ridire, perché non hanno azzeccato gli arrangiamenti giusti.. ma con i miei colleghi non ho avuto problemi, anche perché quando l’arrangiatore sbagliava, non era colpa loro insomma..

Suggerisco, come accade per la canzone  Firenze Piccoli Particolari”? e risponde:

 certo si poteva far meglio, tuttavia la canzone è bellissima(concordo) e ci sono molto legato, anche perché scritta assieme a Gaio Chiocchio che non è più con noi, che era un grandissimo poeta, e  tra l’altro, la canzone  ha vinto molti premi.

Inevitabile una domanda su Sanremo. Lei ne ha fatti parecchi. Quale interpretazione, di quest’anno  l’ha convinta di più? Insomma, secondo il suo gusto e la sua sensibilità artistica, quali sono per lei, i bocciati, i promossi ed eventualmente i rimandati?

Si ne ho fatti otto di Sanremo.. sette di troppo!! (Ride).. Non lo so.. perché non l’ho visto!! E poi sai, ci pensano le radio a decretare il successo o l’insuccesso di un brano, tuttavia, mi pare che le canzoni di Sanremo si trasmettano poco in radio. Non so, non se ne sentono molte…

forse l unica che si sente è quella del vincitore di Sanremo.. (ride) e sarebbe la prima volta che una canzone vincitrice della kermesse canora abbia il giusto riconoscimento

Sempre parlando di <Sanremo> e ritornando indietro nel tempo, nel  1983, con esattezza – dove la  meravigliosa “1950” non arrivò in finale –  poi divenuto un successo stratosferico. Quest’anno dalla kermesse canora, sono stati eliminati tre big del calibro di Al Bano, Ron, e Gigi D’Alessio, facendo nascere una polemica, da parte degli eliminati. Lei cosa pensa in merito?

Beh credo, che pur non avendo seguito  Sanremo, non sia stato molto bello eliminare un’intera categoria, quella da te citatomi, costituita da artisti, protagonisti che hanno tutti un loro peso e valore.

Sono d’accordo con lui e di rimando mi dice:

Ecco le cose le sapete, per cui scrivetele, voi lo chiedete a noi che facciamo questo mestiere, in realtà si invitano i grossi nomi, che diventano uno specchietto per le allodole.

Perché se fanno Sanremo con i partecipanti dei social, diventa Castrocaro. Praticamente, un’altra cosa.

(non c’è polemica nelle sue parole, solo un dato di fatto di ciò che sono in effetti i fatti)

Lei è un autore, un interprete, un produttore,  insomma lei non si ferma mai, è in continuo fermento creativo e artistico. Ha scritto di tutto e di più e continua a farlo, oggi poi questa sorpresa del concerto –spettacolo.  In breve, forse  non si sa dove collocarlo, o incasellarlo.. Può essere questa la ragione del suo rapporto complesso con la stampa?

Ho  scritto di  tutto, No. Ho scritto di Più, (ride) perché devo ancora scrivere…tanto ancora!!E Si.  Sicuramente il mio rapporto difficile con la Stampa, è proprio perché non sanno dove “collocarmi” effettivamente.

Anche perché, io  non sono incasellabile, perché in definitiva la musica è LA MIA MUSICA.

Non faccio una musica che fa parte di un genere, è quella che faccio.. seguo il mio cuore, no?

C’è questa bussola impazzita, che non segue il nord(ride) segue il cuore. O forse il cuore sta al nord, chissà!!

Va dove ti porta il cuore…

La Bussola E il Cuore, volendo parafrasare il titolo del suo disco,  lei va dove la porta il cuore, da sempre, tuttavia, ha mai perso la bussola? l’orientamento?

Mah, Io la Bussola la perdo costantemente(ride). In effetti non credo di averla mai seguita la Bussola, perché se l’avessi fatto, avrei seguito un percorso e magari i giornalisti, insomma voi della stampa, avreste saputo dove collocarmi..

e invece sono un po’ una “mina vagante”, sono un visionario della parola, della musica, dei sentimenti… Ma è meglio così, c’è bisogno di gente fuori dalle trame, fuori dalle righe, giusto?.. eh, perché diamo anche più spunti..

Con questa domanda mi concedo da lei ringraziandola a nome mio Eliana Catalano e di SuperGuidatv, e le chiedo:

Molti suoi colleghi, da Morandi a Ranieri, passando per Baglioni e Dalla hanno portato nelle case degli italiani attraverso la tv, degli spettacoli incentrati sulla loro carriera, con l’intervento di numerosi ospiti. Le piacerebbe che le reti, Mediaset o  Rai, incentrassero sul suo percorso artistico e umano un “One Man Show”? Esperimento per altro andato a buon fine con ottimi ascolti, nel 2013 con il concerto “Cantare è d’amore” ripreso da Rai Uno.

Eh si, in effetti “Cantare è d’Amore” ebbe successo, andò benissimo! Però è andato talmente bene, che non ne  hanno fatti più altri (ride, ovviamente è ironico)

Un po’ il controsenso della tv italiana, in questo noi italiani siamo bravissimi. Nel senso, la serata ebbe un successo indescrivibile, e piuttosto di tornare alla carica, e riproporre nuovamente qualcosa del genere, non se ne fece più niente.

Mi sarebbe anche piaciuto, però tutto sommato, ne hanno fatti anche un po’ troppi di spettacoli, improntati come “One Man Show” che poi si rivelano invece essere differenti, se inviti almeno 50 ospiti..

Sembravano  addirittura un festival!!

Però mai dire mai…

Un signore della musica, un poeta,  una persona con una sensibilità e un garbo straordinario. Grazie, per l’opportunità di intervistare un così grande artista.

L’artista è in tour per l’italia:

  • l’8 marzo a Gallipoli (Teatro Italia),
  • l’11 marzo a Trento (Audiorium Santa Chiara),
  • il 17 marzo ad Asti (Teatro Alfieri)
  • il 25 marzo a Mestre (Teatro del corso),
  • 10 aprile a Napoli (Teatro Diana),
  • 27 aprile a Gaeta (Teatro Ariston).

CD 1: La Bussola

1. In una notte
2. Pensando a te
3. Com’è bello il mondo
4. Gente sul confine
5. Vero più del vero
6. Verde è la speranza
7. Come se fosse vento
8. Siamo questa musica
9. E viene il giorno
10. Il mondo senza di noi

CD 2: Il Cuore

1. 1950
2. L’immenso
3. La vita mia
4. I ricordi del cuore
5. Vattene amore
6. Non abbiate paura
7. Cantico delle creature
8. Padre nostro
9. Le beatitudini
10. Domani
11. Io non ti lascerò mai

CD 3: Mappe

1. Il cuore è amore
2. Il gabbiano e la sirenetta
3. Nina dagli occhi neri
4. La terra di mio padre
5. Visto
6. Il coraggio di tornare
7. Una chiesetta senza croce e senza Dio
8. Nun ce l’ho
9. Nessuno
10. Ricorrenze d’amore
11. La stella dello sperone
12. Gomma americana
13. Trimotore idrovolante
14. La ragione e l’amore
15. Sicura
16. Ti perdo e non vorrei
17. La breccia
18. Il geniaccio degli italiani
19. Telecomunicazioni sentimentali
20. Sognami

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