Dirty Dancing – Balli proibiti: Opinioni e recensione del film

Una scena del film

Dirty Dancing – Balli proibiti è un film del 1987 di genere Romantico/Musical diretto da Emile Ardolino, con protagonisti Patrick Swayze, Jennifer Grey, Cynthia Rhodes, Jerry Orbach, Jack Weston, Jane Brucker. Il film ha una durata di circa 100 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione sul film.

La Trama del film Dirty Dancing – Balli proibiti

Nell’estate del 1963, la diciassettenne Frances Houseman, soprannominata Baby, è in vacanza con i suoi genitori e la sorella maggiore Lisa presso un villaggio turistico nelle Catskill Mountains, di proprietà dell’anziano Max Kellerman.

Una sera la giovane si trova a “spiare” di nascosto l’affascinante Johnny Castle, il quale lavora come maestro di ballo della struttura insieme alla bella Penny Johnson. Baby rimane coinvolta dai ritmi delle danze e inizia a frequentare l’aitante istruttore, di alcuni anni più grande di lei.

Quando Penny scopre di essere incinta e decide di abortire, con gravi conseguenze per la sua salute, si ritrova impossibilitata a prendere parte al duo di mambo e la protagonista si offre come sostituta: durante le numerose sessioni di prove tra lei e Johnny nasce così un’attrazione destinata a sfociare in una passione amorosa, malvista sia dai genitori della ragazza che dai gestori del resort, che vietano le relazioni tra i clienti e i dipendenti.

Ma contro ogni difficoltà, quest’amore estivo si troverà a lottare con tutte le proprie forze per sopravvivere e proprio il ballo si rivelerà elemento determinante.

La recensione del Film Dirty Dancing – Balli proibiti

Non vi è dubbio che gli anni ’80 abbiano segnato un ruolo importante nella storia del musical pensato per il grande schermo: da Flashdance (1983) a Footloose (1984), la generazione post Grease (1978) ha trovato nuovi cult da ballare e cantare in sala. Tra i tanti titoli a tema uno dei più apprezzati dal pubblico femminile, uscito alla fine del suddetto decennio, è senza dubbio Dirty Dancing – Balli proibiti, film che lanciò definitivamente la carriera cinematografica del compianto Patrick Swayze.

Un’operazione che segue pedissequamente tutti gli stilemi del filone rendendo maggiormente centrale la love-story tra i due protagonisti, la timida Baby e il più “vissuto” Johnny, e che proprio nei suoi eccessi romantici paga una gestione del ritmo non sempre equilibrata, con atmosfere a tratti troppo smielate rispetto a produzioni epigone.

Indubbiamente la colonna sonora e le coreografie di ballo giocano un ruolo fondamentale all’interno dei cento minuti di visione e una canzone come (I’ve Had) The Time of My Life è entrata nell’immaginario comune non soltanto cinefilo, facendo da ideale sottofondo all’iconico epilogo. Una narrazione che unisce atmosfere classiche e moderne, con i figli ribelli e i genitori apprensivi, e un buon corollario di figure secondarie creano comunque un contesto che, pur parzialmente stucchevole, sa come conquistare il relativo target di riferimento, con emozioni semplici ma genuine a caratterizzare i passaggi salienti del racconto.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here