Giffoni Film Festival 2025, intervista a Clementino: “Sono uno dei pochi rapper ad avere pochi haters perché sono stato sempre genuino. Sogno Sanremo e una canzone con Sting”

Clementino

Clementino è stato tra gli ospiti più attesi del Giffoni Film Festival, portando tutta la sua energia e il suo entusiasmo sul Blue Carpet. Il rapper napoletano ha incontrato i giovani giurati con grande disponibilità, raccontando il suo percorso artistico tra musica, televisione e teatro.

Giffoni Film Festival 2025, intervista esclusiva a Clementino

Noi di SuperGuida abbiamo video intervistato in esclusiva Clementino. Il cantante, in merito all’accoglienza ricevuta dai giovani, ha dichiarato:Magari è per i tanti album che ho fatto negli ultimi vent’anni, per le apparizioni televisive, i concerti dal vivo… mi sono fatto volere bene. Credo di essere uno dei pochi rapper che ha davvero pochi hater, forse perché sono sempre stato vero, ho trasmesso la mia verità e il mio modo genuino di essere. Questo mi ha portato rispetto nella scena rap, musicale e anche nello spettacolo”.

Da poco è uscito il suo album “Grande anima”, un album intenso e personale che fonde rap, melodia e radici napoletane: “Grande Anima è nato in giro per il mondo: ho scritto in Costa Rica, India, Olanda, Giappone… Volevo qualcosa di diverso rispetto ai miei ultimi dischi, che erano più rap e celebrativi. Questo è più tranquillo, è un’analisi dell’anima. Ho letto tanti libri, in particolare Il codice dell’anima di Hillman, da cui ho preso ispirazione anche per la focus track con Gigi D’Alessio. L’album parla di amore, speranza e spiritualità. E devo dire che mi stanno facendo tutti i complimenti, quindi ascoltatelo e ditemi se hanno ragione”.

C’è anche un brano Sorridi e vuoi fumare in cui Clementino parla di dipendenze: “Sì, ma l’ho scritto in un momento di lucidità. Solo in quel momento ho potuto analizzare il mio passato. Parla di un ragazzo schiavo delle dipendenze, ma non ne specifico una perché chiunque può rispecchiarsi. È un modo per dire “ora sto bene, sorrido e voglio fumarmi una sigaretta”. Un po’ come diceva Pino Daniele: “voglio fumare una sigaretta dopo il caffè”. Per me è un segno di felicità, sollievo, soddisfazione”.

Clementino sogna di tornare a Sanremo: “Magari! Mi piacerebbe partecipare, ma aspettiamo… io non decido niente”. Clementino ha dichiarato di non aver subito mai pregiudizi per l’uso del dialetto napoletano nei suoi testi: “No, assolutamente. Forse perché anche parlando napoletano mi si capisce. Ho sempre scandito bene le parole, anche amici milanesi mi capivano. È chiaro che se parli in un napoletano troppo stretto diventa difficile, ma se lo sai dosare funziona”.

Clementino ha poi commentato la situazione dell’industria musicale italiana inquinata dal culto dei numeri e dei Sold out: “Non fa danni all’industria, ma forse a chi ci mette i soldi di tasca propria. Io penso che un album, oltre a vendere, debba anche cambiarti umanamente. Grande Anima mi ha cambiato, perché quello che dicevo nelle canzoni era ciò che stavo vivendo. Questo è il risultato più grande che la musica ti può dare. Per il resto mi affido ai professionisti: io faccio solo il cantante”. Due le collaborazioni che sogna: “Uno è Snoop Dogg, il mio rapper preferito. L’altro è Sting. Ci conosciamo, abbiamo fatto delle cose insieme per un documentario di Trudie Styler su Napoli, ma mi piacerebbe fare una canzone vera con lui”.

Di recente, Clementino ha lavorato anche con Alex Britti ad una speciale reinterpretazione di “Solo una volta”: “Alex è fortissimo in studio. Lavora per 11 ore, cambia 20 chitarre, è super concentrato. Abbiamo registrato una volta una sua canzone famosa degli anni ’90 in chiave rap-reggae-dancehall. Un’esperienza fantastica. E suonare a Caracalla è stato incredibile: era la prima volta che vedevo le Terme dal vivo”. Non solo musica, ma anche recitazione nel suo futuro: “Mi piacerebbe fare un film con Gennaro Nunziante, il regista di Checco Zalone. Usare me come protagonista, ma non Clementino rapper: proprio Clementino come persona. Tipo “Clementino e Clementino va al mare”. Un po’ come faceva Totò. Ma forse è ancora presto… vediamo più in là”.

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