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Attacco al potere – Opinioni e recensione del film

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Attacco al potere è un film del 2013 di genere Thriller/Azione diretto da Antoine Fuqua, con protagonisti Gerard Butler, Aaron Eckhart, Morgan Freeman, Angela Bassett, Robert Forster, Cole Hauser, Ashley Judd, Melissa Leo, Dylan McDermott, Radha Mitchell, Rick Yune. Il film ha una durata di circa 119 minuti. Ecco la nostra opinione e recensione sul film.

La Trama del film Attacco al potere

Mike Banning, ex ranger delle forze armate, è ora a capo della squadra di sicurezza a protezione del Presidente degli Stati Uniti Benjamin Asher, con il quale ha un rapporto di amicizia. Durante le festività natalizie, poco dopo essere partiti da Camp David, la macchina del politico è vittima di un incidente stradale per via delle impervie condizioni meteo e la first lady perde tragicamente la vita.

Diciotto mesi dopo Banning, rimosso dall’incarico, lavoro al Ministero del Tesoro ma è ancora tormentato da quanto accaduto quella notte. Nel frattempo il Presidente sta partecipando ad un meeting con il Primo Ministro sudcoreano, Lee Tae-wo, il quale viene però bruscamente interrotto da un attacco terroristico di un’organizzazione nordcoreana, capeggiata da Kang Yeonsak.

Gli assalitori irrompono in massa nei pressi della Casa Bianca, potendo contare su un arsenale bellico, sia di uomini che di mezzi, imponente. Il chief in commander trova rifugio nel bunker sotterraneo, mentre le guardie e i dipendenti della struttura vengono brutalmente uccisi. L’ultima speranza per Asher e per la sicurezza del Paese risiede così proprio in Banning, l’unico che pare poter fermare la scia di sangue dei terroristi.

La recensione del Film Attacco al potere

Un action-movie senza fronzoli che prende a piene mani dall’universo dei b-movie in un contesto (e con relativo budget) da produzione di serie A. Attacco al potere non va per il sottile dal punto di vista narrativo e della messa in scena, con una caratterizzazione senza mezze misure del perfido nemico nordcoreano e un’estetica roboante che recupera influenze del filone anni ’80 e ’90 aggiornate in ottica moderna.

Non vi è spazio per l’introspezione psicologica, nonostante il prologo voglia sottolineare il tragico evento che ancora tormenta l’eroico protagonista, interpretato da un Gerard Butler tosto al punto giusto per il manicheo ruolo, e l’altrettanto coraggio dimostrato dal Presidente di un altrettanto convincente Aaron Eckhart mette definitivamente le carte in tavola su un’operazione da considerare esclusivamente in ambito ludico, senza nessuna ambizione di verosimiglianza. La solida regia di Antoine Fuqua, regista tra i tanti di Training Day (2001) e King Arthur (2004), fa il resto, rendendo lo spettacolo pirotecnico e avvincente quanto basta.

Qualche eccesso di violenza, una manciata di colpi di scena, ottimi effetti speciali nella rappresentazione dell’attacco del gruppo di terroristi speziano così una narrazione altrimenti lineare, che segue un percorso retto senza troppi scossoni e col più prevedibile dei finali, figlio della retorica hollywoodiana a tema (bandiere a stelle e strisce incluse). Il buon successo di pubblico gli ha garantito un sequel, uscito tre anni dopo e con il ritorno dei personaggi principali.

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