Una serie di appuntamenti dove rivedere Raffaella Carrà: ecco dove e quando in tv

Raffaella carrà

È passato quasi un anno dalla morte di Raffaella Carrà, amatissima showgirl e conduttrice che ancora oggi ricordiamo con tanto amore. La televisione italiana, a distanza di un anno dalla sua scomparsa – avvenuta il 5 luglio del 2021 – ha pensato bene di proporre al pubblico degli speciali della Carrà per ricordarla e celebrarla ancora una volta. Perché Raffaella era una di famiglia, una a cui volere bene, una grandissima professionista dello spettacolo oltre che una grande donna. Scopriamo nel dettaglio dove possiamo rivederla.

La Tv italiana celebra Raffaella Carrà con degli speciali: dove e quando in tv

Allegra, semplice, simpaticissima con l’inconfondibile caschetto biondo e la sua travolgente risata è entrata nella casa degli italiani negli anni 60 per restarci fino al momento della scomparsa. Una carriera lunghissima e costellata di notevoli successi. La Tv quindi ha deciso di ricordarla con affetto proponendo degli appuntamenti dove poterla rivedere. Ecco dove e quando:

  • Martedì 5 luglio alle 20.35 su Rai1 c’è una puntata monografica di “Techetechete’”;
  • Mercoledì 6 luglio alle 21.10, tocca al canale Rai Storia che presenta la puntata speciale “Storie della tv” dedicata ai 60 anni di carriera di “Raffa”; Giovedì 7 luglio, invece, alle 13, propone “Raffaella Carrà, Ma che sera”: un’antologia di “Ma che sera” (1978), il primo show a colori con la Carrà, celebre anche per la sigla d’apertura “Tanti auguri”, con il ritornello “Com’è bello far l’amore da Trieste in giù”.
  • Su Rete 4 invece il 5 luglio in seconda serata va in onda “Raffaella Carrà Special”: due ore in cui saranno mostrati i momenti più belli dei programmi Mediaset della Carrà da “Raffaella Carrà Show” del 1988 e “Il principe azzurro” del 1989. Più qualche rarità dall’estero.

Giovanni Benincasa, suo storico collaboratore e autore di programmi di successo come “Carràmba!”, raggiunto da Sorrisi dice di Raffaella:

«Lavorare con Raffaella per me è stato incredibile, perché lei era il sogno della mia generazione. Era bellissima nel varietà “Io, Agata e tu”, un fisico e un viso perfetto: unico. Io devo ringraziarla, perché quando ho iniziato con lei ero un semplice redattore: è stata Raffaella a “promuovermi” autore. Ma soprattutto devo ringraziarla per le tante risate che ci siamo fatti insieme, perché era anche una donna molto spiritosa, le piaceva scherzare e sapeva stare allo scherzo».

Benincasa dice che Raffaella sul lavoro era davvero una stacanovista, una maniaca dei dettagli:

«Era molto meticolosa. Io ricordo i suoi copioni a “Carràmba!”, scritti rigorosamente in carattere tipografico Arial 14, il foglio di un formato spagnolo, più lungo dell’A4, erano pieni di simboli che disegnava lei: cuoricini, punti esclamativi… Lei portava la cartellina sempre con sé, ma non ne aveva bisogno perché studiava prima. Ospiti, personaggi? Faceva loro una radiografia. Il programma si preparava nove mesi prima della messa in onda: non c’erano le mail. Ci portavano i sacchi di juta, pieni di lettere».

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