40 anni di Drive In, Antonio Ricci sale in cattedra: “Silvio Berlusconi non era convinto di fare Drive In. Claudio Baglioni? Mi beffo di lui e della censura”

Drive In, Antonio Ricci sale in cattedra

A distanza di 40 anni da “Drive In”, Antonio Ricci è salito in cattedra all’Università La Sapienza di Roma davanti agli studenti del Dipartimento di Storia, Antropologia, Religioni, Arte e Spettacolo per una lezione-evento dedicata a questo programma che ha segnato la storia della televisione italiana. Assieme a lui altri volti noti del giornalismo e dello spettacolo come Victoria Cabello, Enrico Mentana e Barbara Palombelli.

Drive In, Antonio Ricci sale in cattedra

La prima puntata del Drive In andò in onda nell’ottobre 1983 e con il tempo il programma entrò nella memoria collettiva: “Il segreto di Drive In era offrire l’alto e il basso, mescolando vari livelli di lettura. Un conto è fare una trasmissione di nicchia, un conto puntare al nazional-popolare in senso quasi gramsciano… Cioè cercare, attraverso il varietà, di interessare più gente possibile. Drive In non era una trasmissione da “visione solitaria” come qualcuno ha detto. Anzi, so che famiglie e gruppi di amici si radunavano per vederlo tutti insieme. Le discoteche aprivano più tardi, e persino nelle caserme si rinunciava alla libera uscita pur di non perdere la serata Drive In in televisione”.

Il papà di Striscia la Notizia ha poi ricordato che quando propose il Drive In a Silvio Berlusconi, lui non era c’accordo: “Quando andai a proporre Drive In a Silvio Berlusconi lui mi rispose che non gli interessava. Allora gli dissi che sarei andato alla Rai a fare Fantastico 4. E che avrei fatto anche Drive In, ma per altri. Lui rimase colpito e mi disse: “Diamoci del tu”. Aggiungendo poi: “Perché ci credi così tanto?”. Glielo spiegai. Poi c’era Carlo Freccero che spingeva perché si realizzasse. E così siamo partiti anche se Berlusconi non ci credeva poi tanto. Eravamo in onda su Italia 1. Poi, Berlusconi vide che funzionava e provò a farne una copia. Prese lo stesso regista di Drive In, le stesse soubrette, Carmen Russo e Cristina Moffa, e con Massimo Ciavarro, Ornella Muti, Alain Delon, Paolo Villaggio fece la trasmissione Grand Hotel. Ma non ebbe successo. Perchè lì non c’era quel senso di libertà e spensieratezza che avevamo noi. Con Drive In ho cercato di fare la trasmissione che mi sarebbe piaciuto vedere in tv: c’era una libertà di linguaggio che era in realtà libertà di pensiero”.

Victoria Cabello, con la sua solita ironia, ha chiarito subito di non aver alcun legame con il Drive In se non da spettatrice. La conduttrice e ex vincitrice di Pechino Express ha rivelato: “Drive In era un momento speciale di aggregazione tra me e mio padre che condividevamo la passione per il programma. C’erano figure come il Tenerone che piaceva a una bambina di nove anni come me. Gianfranco D’Angelo faceva satira, ma vestito da pupazzo: creava tormentoni, raccontava l’Italia di quegli anni e piaceva pure ai bambini. Ma poi, solo da grande, ho capito che diceva anche cose feroci”.

Proprio la libertà di satira ha sempre contraddistinto i programmi di Antonio Ricci, da Drive In a Striscia La Notizia. Durante la lezione evento, Ricci ha ribadito di non aver paura di nulla e tra le varie querelle in corso cita quella con Claudio Baglioni che lo ha denunciato per diffamazione: “Lui mi ha fatto sequestrare un libro scritto con cose vere, noi a febbraio dell’anno prossimo andremo in giudizio per la terza volta. Lui mi ha fatto sequestrare le puntate ma io la mando in onda, ho preso una delle puntate de Le Iene e mi beffo di lui e della censura. Baglioni è un sistema a sé e viene protetto, anche perché poi non te lo fanno più intervistare e le radio non avranno più i suoi amici. Noi avevamo mandato il libro a tutti i direttori di giornali, ma nessuno ne ha parlato. Questa è la terza denuncia che mi fa per cui potrei fargli causa per mobbing”.

Venendo al caso recente di Giambruno e dei fuorionda, Antonio Ricci ha ammesso: “Io non ho conosciuto censura, non perché non abbiano mai provato a farmela. C’è stato anche un tentativo di sospendere Striscia, nato per colpa dell’Eni… ma non ci sono riusciti”.

Tra i conduttori che gli piacerebbe avere dietro il bancone di Striscia La Notizia, cita un numero uno della tv italiana, Fiorello: “Abbiamo un patto con lui, che prima o poi dovrà venire a farlo. Ma io gli ho lasciato ancora una data per venire che è tra 10 anni e gli ho detto che lo pagheremo in pannoloni. Mi farebbe un enorme piacere perché lui è divertente. Io ho sempre voluto divertirmi nelle mie trasmissioni e sono sicuro che con Fiorello mi divertirei tantissimo”. Fiorello accetterà l’invito?

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