Toni Servillo si è aggiudicato la Coppa Volpi della 82esima Mostra del Cinema di Venezia per la sua interpretazione ne “La grazia” film diretto da Paolo Sorrentino. Negli ultimi anni, la sua presenza al Festival di Venezia è stata frequente, spesso in occasione della presentazione di opere cinematografiche che hanno ottenuto riconoscimenti sia in Italia che all’estero. Nel 2024 ha interpretato Matteo Messina Denaro nel film Iddu, l’ultimo padrino, diretto da Antonio Piazza e Fabio Grassadonia. L’anno precedente è stato il volto principale di Adagio, firmato da Stefano Sollima. Nel 2021, invece, è arrivato al Lido con ben tre pellicole: Qui rido io di Mario Martone, Ariaferma di Leonardo Di Costanzo e È stata la mano di Dio, diretto da Paolo Sorrentino.
Mostra del Cinema di Venezia 2025, Toni Servillo vince la Coppa Volpi
“Sono molto felice ed emozionato. Ringrazio Paolo Sorrentino perché questo Presidente della Repubblica è una tua creazione e io so che adesso riderai ma ho cercato di servirti per quello che posso nei limiti della mia capacità. Ringrazio chi ha prodotto il film, ringrazio la giuria, non immaginavo di essere premiato da un’attrice che mi ha incantato quest’anno con un film meraviglioso. Sento, anche a nome di un sentimento che tutto il cinema prova in questo momento, di esprimere ammirazione per coloro che hanno deciso di mettersi in mare e di raggiungere la Palestina per portare un segno di umanità in una terra in cui la dignità umana è vilipesa”, queste le parole pronunciate dall’attore nel ricevere il Premio.
Nel film “La grazia” di Paolo Sorrentino, Toni Servillo interpreta il Presidente della Repubblica che deve decidere se firmano o meno la legge sull’eutanasia. In conferenza stampa, Servillo aveva puntualizzato di non essersi ispirato a nessun Presidente in particolare:
“Ne abbiamo avuti tanti, democristiani, vedovi, con figlie. Molti napoletani quindi non mi sono soffermato su uno soltanto. Nessun personaggio è facile da interpretare, la chiave è stata smentire il suo soprannome di “cemento armato”.
Un sodalizio quello con Sorrentino iniziato nel 2001 con l’Uomo in più: “Una volta un produttore amico ci ha detto che ci siamo fatti del bene reciproco, sottolineando la nostra relazione umana. Io devo moltissimo a Paolo e lui molto a me. È stato il primo regista che mi ha fatto fare un protagonista a tutto tondo. È uno straordinario sceneggiatore, prima di essere un regista”.