Il Leone d’Oro dell’82esima Mostra del Cinema di Venezia è “Father Mother Sister Brother”, secondo la giuria presieduta dal regista e sceneggiatore statunitense Alexander Payne. Father Mother Sister Brother è un film corale che, con tono leggero e venature da commedia agrodolce, riflette sulle dinamiche familiari nell’America contemporanea. L’opera si muove tra ironia e disincanto, raccontando come la famiglia, un tempo considerata un’istituzione solida e immutabile, sia oggi un organismo complesso, instabile, in continua trasformazione. Tre racconti che mettono a nudo le tensioni tra i legami familiari e le aspettative sociali, con uno sguardo lucido e talvolta impietoso. Il film decostruisce miti e stereotipi della famiglia borghese, evidenziandone le contraddizioni e le fragilità, ma lo fa con ironia, leggerezza e un tocco di provocazione. Nel cast Cate Blanchett, Adam Driver, Tom Waits e Charlotte Rampling.
Mostra del Cinema di Venezia 2025, Leone D’oro a Jim Jarmusch
Jim Jarmusch ha vinto il Leone d’oro per il film Father Mother Sister Brother. Nel ricevere il premio, il regista ha dichiarato: “Venezia celebra la diversità nel cinema. Questa città è il luogo di nascita di Vivaldi, di Casanova, ma anche di Terence Hill. Accetto questo premio per tutte le persone che hanno lavorato a questo film e lo hanno reso possibile” Poi ha aggiunto: “L’arte non deve necessariamente parlare di politica per essere politica. L’empatia è il primo modo per sistemare problemi che stiamo affrontando”.
In conferenza stampa, parlando del film, Jarmusch aveva spiegato: “Non so assolutamente da dove mi sia venuta l’idea, ma per me è sempre stato così. So solo che l’ho scritto in sole tre settimane e che considero questo film in tre parti un’opera unica. Scrivo poi già immaginando gli attori che reciteranno un certo ruolo e il risultato, devo dire, mi ha soddisfatto molto”.
Le polemiche social
Dopo l’annuncio della vittoria di Jarmusch, sui social è scoppiata la polemica. Alcuni utenti hanno espresso la loro contrarietà al giudizio della giuria sostenendo che a vincere il Leone d’Oro dovesse essere “The Voice of Hind Rajab”: “Con tutto il bene che si può volere a Jim Jarmusch, il Leone d’Oro doveva andare a “The Voice of Hind Rajab”. Il capolavoro neorealista di questa epoca. Non solo: questa è anche una vittoria di MUBI, che lo produce e distribuisce. Cioè di Sequoia Capital. Cioè di Israele”, è uno dei commenti che si leggono.
Un altro utente punta il dito contro il regista e il suo discorso: “Non hanno avuto coraggio, tra l’altro il discorso di Jarmoush sul cinema che non deve necessariamente fare politica, che la sua attenzione è alle relazioni interpersonali, all’empatia umana suona come una giustificazione per aver vinto. Immeritatamente”. C’è chi poi non ha potuto fare a meno di notare un comportamento poco consono del regista durante la premiazione: “Mi piacerebbe sapere perché quel fenomeno di Jarmusch che ha appena ricevuto il leone d’oro,non abbia sentito il bisogno,durante la premiazione ed il banale discorso,di togliersi gli occhiali da sole. Lo trovo molto cafone tutto ciò”.