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Una Storia da Cantare: gli ospiti di sabato 23 novembre. Omaggio a Lucio Dalla

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In diretta dall’Auditorium Rai di Napoli, Enrico Ruggeri  e Bianca Guaccero dedicano la seconda puntata di “Una storia da cantare” a Lucio Dalla. Se nella prima puntata si è  raccontato a 360 gradi il cantautore ligure Fabrizio De Andrè, stavolta tocca al cantautore bolognese interprete di straordinari successi come Caruso del 1986 oppure Anna e Marco del 1979 a Piazza Grande di sette anni prima. Insomma, le straordinarie perle e poesie di Lucio saranno al centro della seconda puntata di Una Storia Da Cantare.

Una Storia Da Cantare: gli ospiti che interverranno

Tra gli sopiti che si alterneranno nella puntata per ricordare e raccontare Lucio Dalla, ci saranno:

  • Renzo Arbore,
  • Gigi Proietti,
  • Gigi D’Alessio,
  • Il Volo,
  • Patty Pravo,
  • Serena Rossi,
  • Gli Stadio,
  • Francesco Gabbani,
  • Nina Zilli,
  • Irene Grandi,
  • Ron,
  • Stadio,
  • Fabrizio Moro,
  • Noemi,
  • Ghemon,
  • Tiromancino.

Arbore racconterà il lato più divertente del grande cantautore bolognese. Inoltre gli amici più cari come Ron e gli Stadio, oltre che a raccontare la musica dell’artista si soffermeranno sugli aspetti umani e le curiosità di Lucio.

Una Storia da Cantare in prime time, sabato 23 novembre su Rai 1

Una serata all’insegna della buona musica e dell’omaggio doveroso ad uno dei più grandi artisti della musica Italiana.

Polemica social sulla conduzione di Enrico Ruggeri ad Una Storia da Cantare

Tuttavia una nota stonata accompagna questo programma. Non tanto per gli artisti che si raccontano- la scorsa puntata è stata la volta di Fabrizio De Andrè- quanto sul conduttore Enrico Ruggeri. Ma cosa è successo? Vediamo di scoprirlo assieme.

Da quasi 48 il popolo del web polemizza sulla puntata d’esordio di “Una storia da cantare”, il programma di Rai 1 del sabato sera che racconta grandi artisti rendendo loro un immenso omaggio.

A finire nel mirino degli haters è il conduttore Enrico Ruggeri  accusato di essere un fascista e che quindi non potrebbe in questa prospettiva omaggiare un cantautore come Fabrizio De Andrè.

Ecco cosa si legge sui social

“Dopo quell’interpretazione meravigliosa di Elena Sofia Ricci… un fascista che fa una canzone di De André… In prima serata su Rai1…”.

Oppure:

“Adesso mi metto a urlare. Ruggeri giù le mani da De Andrè”.

La prima puntata, dedicata a Fabrizio De Andrè, ha sollevato un polverone ma le polemiche sono state messe a tacere dai dati di ascolto che sono stati più che positivi (4.147.000 spettatori con il 21,12% di share), se consideriamo ce si scontrava contro Tu Si Que Vales su canale 5, che ha registrato ascolti pazzeschi.

Lo stesso Ruggeri ha risposto ai leoni di Tw con queste parole:

“Un piccolo miracolo. Grazie a chi ha vissuto con me questa sfida di qualità. Grandi autori, una band unica, una fantastica partner, una squadra piena di amore per la Musica. Grazie ai leoni da tw, che portano sempre bene, e ai gufi che ipotizzavano il 9%…”.

In ogni caso, cosa c’entra la musica con la politica? Assolutamente nulla e difatti anche un deputato del Pd Pierfrancesco Majorino ha difeso Ruggeri su Twitter:

 “Ussignur leggo che si è scatenato il dibattito su Enrico Ruggeri che è fascista e quindi non può fare la trasmissione su De André. Secondo me non conoscete Enrico Ruggeri. Che è molto libero e indipendente. E non so se De Andrè questo giudicare l’avrebbe tanto amato”.

A Majorino ha risposto lo stesso Ruggeri:

“Grazie Pierfrancesco. Spesso (ma non sempre) abbiamo idee diverse, ma i nostri incontri dimostrano che ci sono molti modi per confrontare idee e opinioni. Il manicheismo non porta da nessuna parte. E la pietas di De André vola comunque molto più in alto”.

L’Italia si conferma, soprattutto sui social, criticona e invidiosa, dove in presenza del talento, quello vero, dovrebbe solo tacere.

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