Sal Da Vinci celebra i suoi quasi 50 anni di carriera con un concerto, sotto la luna piena e nella splendida cornice di Piazza del Plebiscito a Napoli. Il cantante, che si emoziona due volte, viene accompagnato da un’orchestra che suona dal vivo per un evento che si trasforma in una grande show che verrà trasmesso, a settembre, su Canale 5. Scopriamo insieme cosa ha cantato e chi era presente.
Sal Da Vinci celebra la sua carriera con un concerto in Piazza del Plebiscito
Tre ore di concerto, con ben 31 brani in scaletta, una poesia (‘Prega ora‘, con messaggio lanciato per la pace) e tanti ospiti che hanno duettato con lui. Sal Da Vinci è il grande protagonista dello spettacolo che è andato in scena sabato 6 settembre 2025 in Piazza del Plebiscito a Napoli. Un concerto che ha visto il cantante celebrare la sua carriera, accompagnato dall’orchestra diretta dal Maestro Adriano Pennino e da un corpo di ballo.
Diversi i temi toccati, dall’amore per la città di Napoli al rapporto con i figli, passando per il ricordo di suo padre. Uno spettacolo che ricorda nello stile quello di Gigi D’Alessio andati in onda sulla Rai e Mediaset ma che unisce cantanti di ultima generazione e big, forse in una scaletta un po’ troppo sbilanciata a favore della prima parte.
Ad aprire il concerto, con leggero ritardo sul programma, è un video messaggio di Sabrina Ferilli che annuncia: “La vita è stasera, e che sera!”. Ma la vera attesa è stata quella di Sal Da Vinci che spiega: “Sono nato a pochi passi da qui, a La Torretta, e per arrivare da lì a qui, su questo palco, ci ho impiegato quasi 50 anni. Pochi minuti fa stavo pensando a cosa sognavo da ragazzo e mi sono reso conto di quanto sono fortunato perché il mio sogno lo vedo cresciuto ma non invecchiato. Lo posso respirare. Il mio sogno più grande siete tutti voi…”. E il cantante inizia a cantare ‘Stasera che sera‘ e ‘Viento‘.
Poi è la volta di ‘Non riesco a farti innamorare‘ con il primo ospite della serata Gigi D’Alessio: “Dopo tanti tentativi di partecipare a Sanremo… questo è un pezzo che amo molto e l’ho scritto insieme ad un mio amico”. Il botta e risposta tra i due è simpatico: “Tu arrivi sempre in ritardo, ho cantato mezza canzone da solo”.
Risponde Gigi D’Alessio: “Tu ci hai messo 50 anni ad arrivare qua, stava traffico…”. E ancora Sal Da Vinci: “C’è un amico mio che addirittura ne fa sette di serate, forse perché ha una famiglia numerosa, uno per ogni figlio. Ho affittato questa piazza e a mezzanotte scade, il pianoforte però alle 23 se lo vengono a prendere”. Così i due, con Gigi al piano, cantano ‘Annarè’. Al termine Sal Da Vinci canta ‘Mercanti di stelle‘ ed è il preludio di quello che succederà poco dopo.
Uno dei momenti più toccanti della serata si è avuto infatti con Renato Zero che lancia messaggi d’amore verso Napoli (“Siete pezzi di cuore“). Sulle note di ‘Nei giardini che nessuno sa“, il cantante partenopeo si commuove venendo applaudito dal pubblico in piedi. I due cantano anche ‘Nanà‘, una dichiarazione d’amore per Napoli come spiegato da Renato Zero: “Mi sono permesso di sintetizzare Napoli in Nana. Napoli è una bambina ma anche una grande donna perché Napoli ha rappresentato l’Italia del mondo. Ogni volta che vengo a Napoli ci lascio ‘o core…”.
A seguire ‘Tu si ‘na cosa grande‘ che precede il tormentone ‘Rossetto e caffè‘, canzone a cui Sal Da Vinci deve molto: “L’estate scorsa mi è capitata una cosa straordinaria perché la musica ti cambia la vita“. A sorpresa sale sul palco Paolo Bonolis: “Che regalo vuoi che ti faccia, mica soldi? Vuoi che canta? Ma non stai bene! Ma io lavoro in tv nn so fare nulla… Mentre facevo Bim Bum Bam lui già cantava, il papà ha divulgano il teatro napoletano nel mondo per questo è nato a New York.
Ha partecipato a Sanremo con me nel 2009, io non so suonare manco il citofono. L’unica cosa che posso fare è una canzone drammatica che racconta una vicenda dolorosa come i signori seduti lì. “Guaglione“, un adolescente di 12 anni caricato dall’ormone che cerca di sbrigarsi e vede una ragazza che lo schifa e questi turbamenti nn sa come tirarli fuori. Non mangia più, non dorme più. La canzone dice come grande suggerimento: andate dalla mamma perché lei è in grado di comprende e capire“.
Poi si cambia genere con un medley degli anni ’80 e l’ingresso di Raf. I due duettano sulle note di ‘L’amore e tu‘ e su un medley dei principali successi di Raf, facendo ballare il pubblico. Arriva anche l’omaggio a Carosone: “Chiedo aiuto ad un mio amico che balla benissimo. Inaffidabile perché il soggetto fa i pacchi…” ed entra Stefano De Martino che balla e canta su un Medley di Carosone. Gli ospiti si susseguono l’uno dietro l’altro, ed ecco arrivare Serena Brancale con ‘Anema e core’, un ‘Medley di Maruzella’ e ‘Senza un motivo‘, omaggio a Ornella Vanoni.
La poesia ‘Prega ora‘ anticipa i prossimi brani in scaletta, ‘O surdato innamorato’ e ‘Bella da dimenticare‘. Poi è la volta di un altro ospite, Fausto Leali con cui canta ‘D’istinto di cuore‘ e un Medley dei successi di Leali. Sal Da Vinci ha voluto portare sul palco anche i suoi effetti ed ecco salire sul palco Gianni Guarracino e suo figlio Francesco Da Vinci con cui canta ‘Vera‘ e ‘Dimenticarsi‘.
Finale con emozioni, fuochi d’artificio e Rossetto e caffè
L’omaggio alla città di Napoli prosegue con Clementino che canta ‘A città ‘e Pulcinella‘ e ‘Don Raffaè‘. Poi è la volta di un Medley di Napoli e del giusto riconoscimento a Federica Abbate, autrice di numerose canzoni di successo che con Sal Da Vinci canta ‘Il cielo blu di Napoli‘ e un medley dei brani scritti da lei come ‘Una volta ancora’, ‘Supereroi’ e ‘Episodio d’amore‘.
Dopo ‘Non è vero che sto bene‘, arriva il momento più emozionante dove Sal Da Vinci si commuove ricordando suo padre: “I genitori ci hanno donato la vita. Anche se nn posso più dirtelo guarda quella casa che mi hai dato cosa è diventata“. E parte una struggente ‘Voglio ancora amarti’ con le foto del piccolo Sal in compagnia di papà Mario.
Finale del concerto ancora con ‘Rossetto e caffè, questa volta versione remix con Sal Da Vinci che indossa una giacca argentata facendo ballare tutta piazza del Plebiscito. Chiusura con i fuochi d’artificio e c’è chi, osservando la luna piena preludio all’eclisse del 7 settembre, dice ‘guarda che luna, prima di andare via…’