Pippo Baudo ha fatto letteralmente la storia della televisione italiana. Tanti i programmi che portano la sua firma, basti pensare che ha condotto ben 13 edizioni del Festival di Sanremo. Una tv elegante come ricordano i suoi colleghi e pure negli ultimi tempi quella tv sembra essere stata dimenticata, lasciando spazio a una tv urlata, fatta di scene volgari e per nulla eleganti.
Pippo Baudo: la tv elegante che non deve essere dimenticata
Maestro del piccolo schermo, Pippo Baudo, ci ha insegnato come si sta in pubblico, come ci si comporta quando si entra in casa d’altri, lui lo faceva con i suoi mille programmi in tanti anni di carriera quando entrava nella casa degli italiani dicendo un semplice “Buona sera” attraverso la tv. Pippo è passato alla storia come l’uomo che la tv l’ha saputa rivoluzionare. L’uomo che ha salvato una persona che minacciava di buttarsi di sotto dalla galleria del Teatro Ariston durante il Festival di Sanremo.
Con la morte di Pippo Baudo, colui che abbiamo imparato a chiamare il “Pippo nazionale” se ne va un pezzo di storia della tv e della cultura italiana. Non un pezzo qualunque, ma un tassello importante di un puzzle che ha visto man mano perdere i suoi pezzi più pregiati. Da Corrado a Mike Bongiorno, da Sandra Mondaini e Raimondo Vianello a Gino Bramieri, da Maurizio Costanzo a Raffaella Carrà fino a Fabrizio Frizzi, Gigi Sabani e Alberto Castagna.
L’eredità che lascia Pippo Baudo ai suoi successori in tv
Oggi volti affermati della tv come Carlo Conti, Amadeus, Paolo Bonolis, Gerry Scotti, Antonella Clerici, Simona Ventura, Maria De Filippi e tanti altri, ma anche le new entri come Stefano De Martino e Alessandro Cattelan, possono fare tesoro di un’eredità immensa che Pippo Baudo ha lasciato a chi la televisione la fa per passione e non per altro. A noi telespettatori o che di televisione scriviamo ogni giorno, Pippo Baudo ha lasciato in eredità il saper riconoscere e il saper criticare una cosa bella e una cosa non bella da vedere in tv.