Pino è… pura emozione. Diversi artisti hanno ricordato il musicista napoletano con uno spettacolo evento in Piazza del Plebiscito. Non sono mancate lacrime e anche varie standing ovation, in particolare per Fiorella Mannoia vera mattatrice della serata. Scopriamo insieme chi era presente e cosa hanno cantato.
Pino è, duetti da brividi sulle canzoni di Pino Daniele: l’emozione di Emma e della Mannoia
Fiorella Mannoia e Carlo Conti sono stati i presentatori di Napule è – Il viaggio del Musicante. L’evento, che si è tenuto a Napoli il 18 settembre 2025, sarà trasmesso, in prima serata su Rai 1, sabato 20 settembre.
Un concerto tributo a Pino Daniele in occasione dei 70 anni dalla sua nascita e 10 dalla sua scomparsa, con tanti artisti che lo hanno voluto ricordare e hanno cantato le sue canzoni. A Fiorella Mannoia è spettato anche il ruolo di direttrice artistica e ha incantato con la sua voce.
‘Pino è’ si è aperto con i partecipanti del Musicante Award – Premio Pino Daniele che hanno visto trionfare Rossana De Pace. Alle 20.45 sono saliti sul palco Carlo Conti e Fiorella Mannoia, la cantante si è esibita con Giuliano Sangiorgi ed Emma (con Pino in collegamento virtuale) sulle note di Yes I Know My Way, brano del 1981. Poi, con la chitarra di Pino Daniele regalatagli dal figlio, Giuliano Sangiorgi ha cantato ‘Je so’ pazzo‘, brano del 1979.
Le emozioni sono continuate con Giorgia, nella sua personale interpretazione di ‘Se mi vuoi‘ (1995) e Mahmood che con il cuore, dato anche il momento storico che stiamo vivendo, ha cantato in napoletano ‘Terra mia‘ (1977). Dopo di loro, Elisa in duetto virtuale con Pino Daniele, si è esibita sulle note di ‘Quando‘ mentre Salmo in ‘Che Dio ti benedica‘ (1993).
Uno dei momenti più toccanti della serata si è avuto con Emma che, emozionatissima e con la voce rotta dalle lacrime, ha cantato ‘Stare bene a metà‘ (1997). La cantante ha indicato il cielo e ha dedicato il brano a Pino e al papà, nel giorno del suo compleanno. Al termine del brano è salita sul palco Giorgia e le due voci si sono amalgamate in ‘Vento di passione‘ (2007).
Non poteva mancare Francesco De Gregori che si è esibito su ‘Putesse essere allero‘ (1979) con Carlo Gaudiello al pianoforte. Con Stash, Fiorella Mannoia ha cantato ‘Quanno chiove‘ (1980) e poi la band ha fatto ballare il pubblico sulle note di ‘A me me piace ‘o blues‘ (1980). Delicata la versione di Noemi di ‘Dubbi non ho (1997)‘.
In perfetto orario sulla scaletta (d’altronde Carlo Conti ha mostrato anche al Festival di Sanremo di essere precisissimo), alle 22 è salito sul palco Alessandro Siani portando la sua comicità, anticipato da un filmato in cui Pino Daniele lo presenta nel 2013 al Foro Italico a Roma. Irama non ha brillato in una sua particolare versione di ‘Sara‘ (2001).
Altro duetto virtuale con Pino Daniele sugli schermi per Resta…resta cu’mmè (1995), interpretato da Ron e Fiorella Mannoia. Standing ovation e tanti applausi per Diodato che con una voce potente, chiara, da brividi ha cantato ‘Anna verrà‘ (1989).
Momento tutto partenopeo con Clementino, Rocco Hunt, Tullio De Piscopo e Tony Esposito che hanno suonato e cantato ‘O’ scarrafone‘ (1991) e il pubblico in delirio si è alzato in piedi a ritmo di musica. Poi è stata la volta di Raf con ‘Amore senza fine‘ (1998); di nuovo di Giuliano Sangiorgi in un’interpretazione struggente di ‘Mal di te’ (1993) e Alex Britti che con la chitarra acustica ha cantato ‘Io per lei‘ (1995).
Emozione pura con Fiorella Mannoia in un duetto virtuale con Pino Daniele sulle note di ‘Senza ‘e te‘ (2001). La cantante, insieme ad Elisa e Geolier, ha dato vita ad una versione inedita di Napule è (1977) con il rapper che ha inciso delle barre personali su come vede la città partenopea:
“Napule è sule ‘nu titolo ncoppo giurnale/ scritto sule pè vennere chillu giurnale/ ca nisciune se leggiarrà maie./ Alla fine simme tutte quante diavule/ int’ a chistu paravise ca ce fa ‘a casa/ ‘O sole sta sempre e tu nun ce fai caso. Hanno miso ‘o stucco vicine ‘e palazze pè ricoprì ‘e botte/ Hanno miso ‘na statua addò steva n’eroe/ Hanne miso ‘na lapide addo ‘na criatura perdette ‘a vita jucanno ‘o pallone. Napule è nu teatro cù nu sacch’e gente e nisciuno ca pava ‘o biglietto/ Napule era/ Napule è”.
Finale con Enzo Avitabile sulle note di ‘Tutta ‘nata storia‘ (1982) ed Elodie, in collegamento virtuale dalla sede degli Stati Uniti nel Mondo e del Museo della Pace, nella sezione “PINO DANIELE ALIVE” che ha cantato ‘Qualcosa arriverà‘ (1988). La voce di Serena Brancale ha chiuso la serata con ‘Chi tene ‘o mare / Sicily / Alleria‘ (1979 / 1993 / 1980).
Una perfezionista Fiorella Mannoia (con indosso la spilla con la bandiera della Palestina) ha poi chiesto di ripetere, chiedendo scusa al pubblico, il suo ingresso in Yes I Know My Way perché si è accorta di aver sbagliato attacco. In fase di montaggio questa versione sarà sostituita alla precedente con Sangiorgi ed Emma. Il pubblico però ha cantato tutto il brano con lei che ha duettato con un virtuale Pino Daniele regalando così altre emozioni.
Il personale ricordo degli artisti su Pino Daniele
Ad ogni artista, Carlo Conti ha chiesto cosa significasse per loro Pino Daniele. Ecco le risposte a cosa è per te Pino è…
Sangiorgi: “Pino è per me un tatuaggio che dovrei farmi. Prima che andasse via mi ha chiesto di scrivere una canzone per lui e gli ho detto non posso, ma lui mi disse: tu lo puoi fare perché hai l’anima dello stesso colore mio”. Me lo dovrei tatuare, devo trovare il coraggio”.
Elisa: “Pino è per me tantissime cose, una poesia contemporanea, una fusione di culture perché Napoli è anche questo, forse Pino ha saputo fare qui la sua America, quel blues e farlo entrare nella canzone napoletana e restituirlo al mondo con autenticità. Si vedeva il genio… c’è tanta tanta poesia contemporanea”.
Salmo: “Pino è immortale, non tutti possono permettersi di far vivere la musica dopo la morte“.
Emma: “Era l’emblema della generosità soprattutto con i giovani, scelse di cantare con me quando un po’ mi scansavano tutti perché avevo vinto un talent e questo non lo scorderò mai”.
Giorgia: “È anche in questo modo di esprimere l’amore. È cultura, un pezzo bello della nostra storia, la rivoluzione, leggerezza e profondità insieme. È sempre stato tanto e nella mia vita è un amico prezioso che mi manca tanto”.
The Kolors: “Sono cresciuto in questo posto per me è papà, a livello artistico ha dato così tante sfumature”.
Mannoia: “Il re di Napoli, Pino Daniele e Maradona… Napoli ha avuto tanti re, potremmo fare una lunga lista come Troisi… ma Pino. Era burbero ma lo facevo ridere e me lo diceva. il ricordo più bello che ho di lui: il musicista lo conosciamo tutti e l’uomo è un pezzo del mio cuore…”.
Mahmood: “Per me Pino è innovazione; ho sempre sentito nelle sue canzoni anche in Terra Mia si parla tanto della sua terra d’origine ma ho sentito un arrichirsi di culture. Ho riconnesso questa canzone alle mie di origini, è lanciare un messaggio che va in più direzioni”
Noemi: “È stato un grande amico perché nei miei momenti di solitudine, quando ero piccola, l’ho ascoltato e mi ha regalato tanto a livello emozionale. Ha dato spazio al jazz di essere cantato in italiano ed è arrivato in tutto il mondo”.
Irama: “Per me Pino è Napoli, mio padre lo metteva in loop e per me è un onore essere qui stasera”.
Diodato: “Non ho avuto la fortuna di conoscerlo però ha sempre fatto parte della mia vita. L’Antonio bambino felice che canta oggi e sabato nn si va a scuola, quello ribello che dice io so pazzo…”.
Clementino: “Un papà musicale, ho un tatuaggio. È il Bob Marley della Giamaica“.
Rocco Hunt: “Io e Clementino siamo stato ospiti dell’ultimo concerto, per me è un maestro e un onore, ringrazio la vita di essere qui”.
Raf: “Siamo grandi amici, è il mio mito. Mi manca tantissimo”.
Geolier: “Mi sento un po’ fuori luogo perché nn sono mai stato e sarò mai come lui, io sono un fan di Pino… rispetto per tutti ma Pino si canta solo lui”.
Avitabile: “Pino è Napoli che si ribella ad artisti giocattolo e a un sistema giocattolo. Se non ci fosse stato Pino avremmo avuto molte meno note e più solitudini… “.