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Paolo Bonolis presenta il libro “Notte Fonda” e sulla tv dice: “Non c’è più la seconda serata”. Stefano De Martino: “L’errore in tv non è sintomo di fallimento ma di esperienza”

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Paolo Bonolis ha fatto tappa a Napoli per presentare il suo ultimo libro dal titolo “Notte Fonda” edito da Rizzoli. Sul palco del Teatro Diana, insieme al noto conduttore tv, c’era Stefano De Martino, che proprio in una nostra recente intervista è stato indicato da Bonolis come suo erede televisivo. A moderare l’incontro la giornalista Ida Di Martino coordinatrice editoriale, giornalista e conduttrice di Radio Kiss Kiss.

Paolo Bonolis e Stefano De Martino parlano del futuro della tv alla presentazione del libro “Notte Fonda”

Durante la piacevole chiacchierata Paolo Bonolis, rispondendo alle domande di Ida Di Martino, oltre che del libro, ha parlato anche di televisione e di come l’elettrodomestico più amato dagli italiani sia cambiato negli ultimi anni: «Mi preoccupa quando la televisione vuole essere piattaforma digitale – afferma Bonolis – trasmissioni dove si analizza il sentiment. Fai una cosa fatta bene e il sentiment ci sta». Sul futuro della televisione Bonolis ha le idee chiare: «Quando mi chiedono come sarà il futuro della televisione, beh io mi auguro possa essere fantastico per persone come Stefano De Martino, io ho già dato dopo quarantadue anni di carriera». 

Al discorso di Bonolis si accoda Stefano De Martino. Il conduttore di Rai2 dice: «Se non è morta la radio non morirà nemmeno la televisione, l’importante è che rispetti la sua natura e non voglia diventare digitale».  

Paolo Bonolis e Stefano De Martino sulla durata dei programmi in prima serata

Sempre rispondendo alle domande della giornalista di Radio Kiss Kiss, sulle difficoltà della tv di oggi e sulla lunghezza dei programmi di prima serata, che hanno portato ad una quasi non esistenza della seconda serata, Paolo Bonolis dichiara: «Oggi la tv fa dei prodotti lunghi tre ore, soprattutto per una questione di risparmi, e sono ingestibili. La tv anglosassone fa prodotti di un’ora, massimo un’ora e un quarto. Quando mi hanno richiesto di rifare Il Senso della Vita, ho risposto: “ma io alle due di notte con chi parlo?” Non c’è più la seconda serata se oggi un programma finisce all’una e quaranta». 

Sulla questione che riguarda la durata dei programmi tv è intervenuto anche Stefano De Martino: «Dovremmo fare una battaglia per ridurre i minuti dei programmi. Anche per noi è difficili. Quando ti danno un programma di prima serata di tre ore e devi slabbrare il contenuto per tre ore, è normale che poi la qualità ad un certo punto si abbassa» – ha dichiarato il conduttore.

Sull’argomento Paolo Bonolis ha poi aggiunto: «Ci sono narrazioni che richiedono un’ora e narrazioni che richiedono tre ore, non può una narrazione di un’ora diventare di tre, altrimenti finisce come certe serie tv che hanno delle puntate dove non succede niente, ma servono solo per allungare il brodo». 

In Italia la tv non ammette errori: il pensiero di Stefano De Martino

Stefano De Martino come Paolo Bonolis è uno che ama sperimentare, portando in tv anche anche nuove idee: «Io sperimento molto, ci sono sperimentazioni che non si possono giustamente fare in prima serata, però bisognerebbe riscoprire la seconda serata dove si possono ancora fare delle sperimentazioni. L’errore è sintomo non di fallimento ma di esperienza. In Silicon Valley investono di più sulle società che hanno alle spalle più fallimenti, perché dai fallimenti avranno imparato e perfezionato il loro sistema di business, mentre qui è il contrario, se sbagli significa non funzioni in assoluto». Parlando sempre di tv, Stefano De Martino aggiunge: «Una cosa importante è il palinsesto, a me piace molto. Io posso vedere qualsiasi cosa, posso scegliere. Quando difendo la televisione, dico sempre: quante volte vai su Netflix o Amazon Prime e passi il tempo a girare e alla fine non scegli nulla? La tv si prende ancora la briga di scegliere per il suo cliente».

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