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Nino D’Angelo emoziona Piazza del Plebiscito: oltre 40 brani cantati e un appello per la pace

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Dopo il red carpet di Venezia, Nino D’Angelo canta nella sua Piazza del Plebiscito a Napoli. Il cantante ha emozionato portando sul palco i suoi successi degli anni ’80 e ’90, facendo ballare il pubblico presente. Non sono mancati temi importanti ed un appello per la pace nel mondo.

Nino D’Angelo, grande festa in Piazza del Plebiscito

Nino D’Angelo celebra la sua carriera con le due tappe conclusive del suo tour estivo I miei meravigliosi anni ’80‘. Dopo il successo allo stadio Maradona dello scorso anno, il cantante riabbraccia i suoi fan con una scaletta ricchissima: ben 43 brani in oltre due ore di concerto.

Tantissime le persone presenti che racchiudono almeno tre generazioni: in piazza c’è infatti chi è nato dopo gli anni ’80 ma non per questo non canta a squarciagola i suoi successi. La partenza è col botto: ‘Batticuore‘, ‘Fotoromanzo’ e ‘Vedrai‘. Segue un appello per la pace che anticipa ‘Odio e lacreme‘:

“Stare qui per me è un’emozione troppo grande nella piazza che ci invidia tutto il mondo. Dall’altro lato del mare ci sono persone che mentre noi siamo qui a festeggiare gli anni ’80, stanno soffrendo per una guerra assurda che oramai non è tra i grandi, come persone, ma qui ci uccidono i bambini.

Io penso che la pace non si trova con le bombe e i carri armati ma con dialoghi onesti, senza secondi fini. Non c’è pozzo di petrolio che vale una vita. Ho il dovere, perché sono nonno, e i bambini sono la vita mia: siano palestinesi, ucraini o di qualunque razza siano”.

Una dietro l’altra, Nino D’Angelo ripercorre i suoi successi: ‘Dint’ ‘e mane’; ‘Via Torino 3’; ‘Pe Me Tu Si’; ‘Che ssi pe me’; ‘Canzona mia’, ‘Notte in bianco’ e ‘Mentecuore. Poi spiega al pubblico e al suo alter ego (se stesso di quel periodo col caschetto biondo e un jeans e ma maglietta presente su uno schermo):

Tu sei stato la vera rivelazione degli anni 80, oggi tutti ti copiano, ti imitano…. Canto anche molti brani degli anni ’90 perché la gente li vuole sentire“.

Tra una sfilata dei vari Nino D’Angelo con caschetto a quella de le ‘fidanzate’, è la volta di ‘Pe te conquista’; ‘Bella’; ‘Fra 50 anne’; ‘Na Muntagna e poesia’; ‘Il letto degli amanti’; ‘Mio caro pubblico’ e ‘Chesta sera‘.

C’è infatti anche il brano che dedica a sua madre perché ci sono sere in cui non è la stessa sera:

Volevo parlare con lei. Il vero spettacolo siete voi. Il giorno in cui nn sarà più così vi vengo a cercare casa per casa ma voi non mi tradirete mai“.

E ancora Nino D’Angelo intona ‘Proviamo ancora’; ‘Fantasia’; ‘Cenere d’amore’; ‘Jammo Ja’; ‘Jesce Sole’; ‘Maledetto treno’; ‘E’ Bello’; ‘Stupida Avventura’; ‘Per sempre tua sarò’; ‘Chiara’ e ‘L’Ammiratrice’.

il ricordo di Pino Daniele e la bandiera della Palestina

A metà serata arriva un fuori programma, il cantante spiega di non essere stato invitato a Pino è e intona Napule è in omaggio al suo amico.

“Io sono un po’ amareggiato di una cosa che tra poco si farà, una grande festa per il mio amico Pino Daniele. Tutti mi scrivono e mi chiedono io che cosa farò. Allora, voi dovete sapere che non mi hanno proprio invitato”.

E ancora spiega che quando portò a Sanremo ‘Senza Giacca e Cravatta’, il primo che lo telefonò fu proprio Pino.

“Era orgoglioso dei miei cambiamenti e ho voluto cantare Napule è prima di questo brano perché dedico a lui e a voi questa canzone. A volte 4 parole semplici possono cambiare la vita di una persona”.

Dopo l’omaggio a Pino, arriva quello al Padre conO Pate, poi tolta la giacca canta ‘Nu jeans e una maglietta’; ‘Sott’ ‘e stelle’, ‘Sogno d’estate’, ‘Ciao amore (MI)’, ‘Vai’, ‘Io Vivo’, ‘Il cammino dell’amore’ (avvolto nella bandiera della Palestina perché “Stanno morendo troppi bambini“) e ‘A Discoteca’. Con la special guest Gigi Soriani si chiude in bellezza con ‘Ragazzina rock’; ‘Popcorn e patatine’, ‘A mare oo’ e ‘Napoli‘.

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