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Nek: “A The Voice Senior voglio godermi il talento degli altri” – Intervista

Nek a Sanremo 2019

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The Voice Senior torna questa sera su Rai 1 con una nuova edizione ricca di emozioni, guidata ancora una volta da Antonella Clerici. Tra le grandi novità spicca il debutto di Nek nel ruolo di coach, che si unirà al consolidato team composto da Loredana Bertè, Arisa e Clementino. Una squadra rinnovata e pronta ad accogliere le storie, le voci e il talento dei protagonisti over 60 che saliranno sul palco per inseguire il loro sogno.

Nek, intervista al coach di The Voice Senior 2025

Nek, benvenuto su Super Guida TV. Filippo, nuovo coach di The Voice Senior. Cosa ti aspetti da questa esperienza?

Di divertirmi, di suonare, di essere al servizio, di conoscere l’entusiasmo di persone che magari avrebbero voluto fare i musicisti o i cantanti e invece fanno altro, ma conservano questa passione. È questo che conta. Mi auguro davvero di godermi questa possibilità, perché non saprei trovare parola migliore: godere del talento altrui ed essere parte di un momento di leggerezza, specie di questi tempi.

Arrivi nuovo: quanta voglia hai di far vincere uno dei tuoi concorrenti?

Certo, il piacere c’è. Sarebbe la ciliegina sulla torta… o forse tutta la pasticceria! Però, guarda, già essere qui ed essere stato chiamato come coach significa che viene dato valore al mio operato, e questo per me è già sufficiente. Ovviamente un po’ di competizione sana c’è e ci sarà, credo, anche tra chi partecipa. Si vince The Voice Senior, ma si vince soprattutto per il piacere di farlo.

Parlando del tuo lavoro: qual è la cosa che ti piace di più e quella che ti piace meno?

La cosa che mi piace di più è che è una continua scoperta: non si finisce mai di imparare. Quella che mi piace meno è che, purtroppo, prima o poi finirà. È una battaglia contro il tempo, tra virgolette. Non sono ossessionato da questa cosa, però so che arriverà un momento in cui le luci si affievoliranno e tutto sarà più complicato. Spero di essere in grado di gestire quel momento.

Hai mai conosciuto il maestro Peppe Vessicchio? Hai un ricordo personale?

Ho vissuto momenti bellissimi, anche se pochi. Abbiamo parlato molto di spiritualità più che di musica, perché lui ha sempre affermato che la musica è spiritualità, viene da Dio. Aveva un’idea di Dio particolare, molto ampia, diversa dal pensiero cristiano. Era una persona a servizio della musica e degli altri. Lascia un vuoto soprattutto dal punto di vista personale. Quando senti il vuoto di una persona che hai amato pur senza conoscerla davvero, lo avverti profondamente. Quando ho saputo della notizia, ho pregato per la sua famiglia, perché è chi resta che porta il dolore più grande.

Un’ultima domanda: parliamo di musica. In che direzione sta andando la musica italiana, secondo te?

La musica italiana è in continua evoluzione, come la musica stessa. Anche le mode cambiano, e la musica è moda. In questo periodo si ritorna spesso ai suoni degli anni ’80 o si stravolgono le carte in tavola. Un esempio, non italiano ma spagnolo: Rosalía ha fatto un disco meraviglioso, con pezzi che sono vere novità per un’artista così giovane. Credo che la musica italiana debba vibrare anche con gli input che arrivano dall’esterno. Abbiamo il bel canto, che ci invidiano in tutto il mondo, ma chi fa pop rock, come me, trae ispirazione da Inghilterra, America, Spagna. Ne nasce un suono unico, una vibrazione unica. Credo che sia un bel momento per la musica italiana. Poi, ovvio, è il mio parere. Grazie.

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