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Montalbano, arriva “Il metodo Catalanotti”. Luca Zingaretti rivela: “Con Salvo è stato amore a prima vista. Ho amato il suo senso della giustizia”

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Qualche giorno fa la notizia della chiusura de “Il Commissario Montalbano” aveva gettato nello sconforto i tantissimi fan della serie provocando anche reazioni dal mondo politico siciliano, convinto che almeno si debba realizzare un ultimo episodio, quello tratto proprio dall’ultimo romanzo di Andrea Camilleri, “Riccardino”. Ieri abbiamo partecipato alla conferenza stampa in streaming alla presentazione dell’ultimo episodio, “Il metodo Catalanotti”, che andrà in onda l’8 marzo in prima serata su Rai 1.

Il commissario Montalbano, parla Luca Zingaretti

Luca Zingaretti è stato il primo a prendere la parola dando un suo parere sul futuro della serie: “In questi 20 anni siamo riusciti a mantenere uno standard molto alto, non ho mai avuto un contratto che ci obbligasse e rivederci, ma ci siamo sempre riuniti e guardati negli occhi. Non c’è nessuna stanchezza da parte mia. Ma l’ho detto l’anno scorso: era impossibile andare avanti dopo che i compagni, i miei complici, Sironi e Ricceri, non c’erano più.

Non è una cosa da poco, un anno fa dissi che non so se mi sarebbe andato di tornare sul set senza di loro. Ora mi direte: dici sempre la stessa cosa? Il set è stato segnato da lutti e tragedie, il tempo si è fermato. Non c’è stato il tempo di elaborare il lutto, io sto ancora in questa sorta di limbo. Quando la vita avrà ricominciato a correre e il tempo a scorrere, dipende anche da come il pubblico ci seguirà, decideremo”, ha dichiarato.

Le parole del produttore del Commissario Montalbano, Carlo degli Esposti

Il produttore Carlo Degli Esposti prende tempo riaccendendo così le speranze per la prosecuzione della serie campione di ascolti: “Dopo la fine del Covid prenderemo una decisione sul futuro. Per me e per tanti Montalbano è eterno. La serie va finita: non possiamo chiudere con questa immagine di Montalbano, con questo Commissario così distante, ma abbiamo bisogno di tempo.

Tutte le grandi mancanze hanno bisogno di tempo, il peggior nemico è la fretta. Chi ha pensato alla conclusione dell’epopea di Montalbano è stato lo stesso Camilleri che ha scritto Riccardino nel 2007 e l’ha revisionato un anno e mezzo prima della sua morte; certo, ci sono altri romanzi, come La Crociera dell’Alcione, scritti quando pensavamo tutti insieme di allargare la mondialità di Montalbano e che infatti contiene protagonisti stranieri, e ci sono tanti racconti che non abbiamo utilizzato”, ha commentato.

Cosa lascia Montalbano a Luca Zingaretti

Noi di Superguida TV abbiamo chiesto a Luca Zingaretti quale sia il lascito maggiore del suo personaggio: “Quando lessi la prima volta un romanzo di Andrea Camilleri lo comprai per simpatia, e fu amore a prima lettura. Capii che era un personaggio meraviglioso, dietro c’era un autore che raccontava una sua idea della vita e dell’esistenza. Posso dire che ho amato il personaggio di Camilleri, e ho amato le sue antipatie, su certe cose è talmente ‘di coccio’, come si dice a Roma, che diventa simpatico. Ho amato anche il suo senso della giustizia, il suo essere sé stesso davanti al debole e al potente, mi piace la sua integrità. Di questa cosa ho fatto tesoro. Camilleri si immaginava Pietro Germi come personaggio, mi disse: ‘So che attore sei e so che farai un buon lavoro’. Gli ho dato le mie capacità professionali e i miei difetti umani”, ha rivelato.

Intanto, in attesa di vedere il nuovo episodio, Luca Zingaretti può ritenersi soddisfatto di un altro risultato. Infatti, “Le indagini di Lolita Lobosco” serie prodotta dalla Zocotoco, casa di produzione fondata da Luca Zingaretti assieme alla moglie Luisa Ranieri, ha registrato un vero e proprio boom di ascolti. L’attore ha confidato:

“Sono felicissimo per Luisa e per il successo di Lolita Lobosco. Oltre alla bravura e la bellezza di Luisa, sono contento da marito perché ha conquistato la fiducia del pubblico su quello che propone. La fiducia del pubblico è essenziale per la carriera”. Tornando poi al Commissario Montalbano, Luca Zingaretti ci rivela che questo episodio rappresenta un tradimento da parte dell’autore nei confronti del pubblico tanto che anche lui si è sentito spaesato:

“In questi anni il Commissario è stato indotto in tentazione, quasi come un orsacchiotto; qui no, qui succede qualcosa di assolutamente straordinario. Il commissario viene steso da una donna che mette in crisi tutto il suo sistema: a un certo punto dice che vuole stare solo accanto a lei, pronto a rinunciare a tutto, a Livia, al suo lavoro. Sono saltato sulla sedia quando l’ho letto e andava trasportato sullo schermo: sia nella recitazione che nella regia, ruolo duro da prendere per ovvi motivi, abbiamo fatto un atto di coraggio, serviva un salto nel vuoto. Credo che siamo riusciti a dare il senso di questo scollamento. E ringrazio tutti i miei colleghi: ho dovuto prendere il timone dalla mattina alla sera e senza il loro aiuto non ce l’avrei fatto. Penso che questo ultimo episodio che presentiamo al nostro pubblico rimarrà dentro: prima di tutto perché forse, presagendo la fine, Camilleri ha infarcito il testo di giovinezza, vecchiaia, di passione per il teatro come se fosse una forma di testamento”.

A rapire il suo cuore arriverà Antonia, interpretata dalla bravissima e sensuale Greta Scarano: “Felicissima di questa opportunità, arrivata quasi fuori tempo massimo. Ho conosciuto Sironi e sento nostalgia per lui, immagino chi ci ha lavorato per 20 anni. Mi sono sentita all’inizio come un’aliena rispetto a una famiglia che si conosceva benissimo. E’ stata un’esperienza divertentissima. Ho avuto l’occasione di incarnare un personaggio che comporta una crisi enorme in una struttura stabile: essere un terremoto è bellissimo per un attore”, ha dichiarato con il sorriso.

A conclusione della conferenza, Zingaretti saluta la stampa presente invitando il pubblico a seguire l’ultimo episodio anche in onore di chi non c’è più. Chissà se il pubblico amerà questo Montalbano inedito o se rimpiangerà quello passato.

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